"Mmmh..."
"Ragazzi! Si è svegliato! Joey, come ti senti?"
"Non hai nulla di rotto?"
"Ragazze," disse Steve, facendo da ostacolo con la sua altezza, "penso sia meglio lasciargli tempo e soprattutto spazio. Non stategli addosso."
"Scusaci Joey. Come va? Eravamo in pensiero per te!"
"Mi... mi sento come se mi fossi scontrato con un TIR. Di testa."
"Meno male che sei di nuovo cosciente, stavamo iniziando a preoccuparci seriamente." disse Lara, tenendosi il bicipite sinistro con la mano destra, con fare timidamente goffo.
"Scusate, quanto sono rimasto... in coma?"
Steve e Daniel si lanciarono uno sguardo, per poi rivolgersi a Lara, che evitò del tutto la domanda con un semplice:"Il Capitano è Hellen!"
Quest'ultima si avvicinò al bianco letto dell'infermeria dove giaceva sdraiato il non-più-solo-telecineta e, prendendolo per mano gli sussurrò:"Per più di tre giorni. Von Strye ci ha detto che non ti sei fatto nulla, ma non gli abbiamo creduto del tutto; almeno non dopo che sei rimasto immobile per due giorni. E' da ieri che stiamo qui, a turno o addirittura tutti insieme."
"Grazie mille ragazzi, è toccante."
"Siamo una squadra, se non ci stiamo accanto non facciamo altro che crollare."
"Giusto, capitano." disse Joey, sorridendo appena.
Danny si accostò dall'altro lato del letto, di fronte ad Hellen, e posando una mano sulla spalla del cugino gli chiese:"Cosa ti ricordi dei momenti prima di svenire? Adesso cosa senti?"
"Ricordo tutto... anche alcune cose che al momento non riesco a spiegarmi... Ricordo di aver visto come dentro ognuno di voi, a parte te, Danny. Riguardo ad ora, invece, sto benissimo. Anzi, adesso mi alzo e..." non fece in tempo a finire la frase che, provando a mettersi in piedi, cadde fragorosamente sulla moquette verde.
"Joey! Non affaticarti! Sei ancora debole!" disse Lara, tirandolo su e appoggiandolo alla sua spalla.
"Ma tranquilli, sono in piena salute! A proposito, Hellen da quand'è che sei così verdognola? Non hai una bella cera... Per la verità siete tutti verdi... Anzi, è TUTTO verde! Cosa diavolo sta succedendo?" I suoi occhi vagarono per la stanza, mutando colore fra il blu e l'arancione. Il ragazzo, che ancora indossava un pigiama di flanella verde e blu, cadde in ginocchio e si portò le mani alla testa, cadendo poi completamente ai piedi del letto.
Steve e Daniel lo fecero immediatamente sdraiare, e quando Lara lo toccò sulla fronte esclamò:"E' rovente!"
Per tutta risposta, l'allettato spalancò gli occhi ora completamente verdi verso il soffitto e iniziò a levitare, insieme al lenzuolo, al materasso, alla griglia del letto, ai quattro presenti e anche le poltrone delle adiacente piccola sala d'aspetto. Si era irrigidito come un pezzo di metallo, e farfugliava parole senza senso, la maggior parte su suo padre.
Hellen tuonò:"Lara! Chiama Von Strye!"
La ragazza replicò:"Siamo praticamente in assenza di gravità simulata! Come posso muovermi velocemente se non ho niente da usare per spingermi?"
Daniel si mise i guanti e le rispose:"Farà male, preparati."
Lara si posizionò esattamente verso la porta, giusto in tempo per essere investita dall'onda d'urto orizzontale, che la fece volare fuori dall'infermeria. Una volta colpito il muro del corridoio, fuori dalla sala d'aspetto, dove i poteri di Joey non riuscivano ad arrivare, cadde bruscamente a terra. Rialzatasi in fretta, cominciò a saltare di muro in muro fino a raggiungere la biblioteca, dove trovò entrambi i professori.
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Essere
FantasyQuesto libro è frutto di mesi e mesi di pensieri,annotazioni,sogni ad occhi aperti. Spero sia di vostro gradimento e che dire... Gustatevelo