Capitolo 15:"Secondo Punto"

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Capitolo 15:"Secondo Punto".

09:03:18...19...20...
Joey Evans sfrecciava per la città, troppo veloce per essere visto dagli ignari passanti, figurarsi per esserne fermato. Per la verità, vi passava direttamente attraverso. Era in ritardo all'appuntamento con Marcus. Alle 9 di quella mattina sarebbero dovuti partire nel Continuum, alla ricerca del secondo potere segnalato da Damian. Marcus sapeva ovviamente di chi si trattava, essendoci già stato proprio con Damian, ma non aveva voluto svelare il piccolo mistero a Joey.
"Meglio mantenere il silenzio, non mi fido della 'segretezza' di voi adolescenti" aveva risposto Von Strye alle incessanti domande dell'ex telecineta. E Joey era rimasto con l'amaro in bocca, visto il suo odio per le sorprese. O meglio, per le situazioni imprevedibili. Aveva frammenti di memoria in cui vedeva suo padre imbestialirsi per cose del genere, e perciò non era tanto sorpreso di questo lato del suo carattere.
Non aveva parlato del suo primo viaggio nel Tempo nemmeno con Sarah, vista l'esperienza così significativa.
Arrivato alla "finta" Casa Batllò attraversò una parete in corsa e si ritrovò nell'atrio, illuminato, ai suoi occhi, da grandi lampadari compositi in vetro giallo. Cercò telepaticamente il professore responsabile del loro addestramento individuale, trovandolo nella solita Sala Professori.
"Finalmente quella Sala ha un senso" pensò il giovane Evans.
Dirigendosi verso Marcus, un sorriso gli si dipinse sul volto. Nell'unica aula per le lezioni teoriche, per il momento, erano già seduti i suoi compagni, in attesa della LeBlanc per le lezioni di Tattica. Joey decise di salutarli prima di partire. Erano tutti molto entusiasti dei suoi viaggi, principalmente perché si portava dietro Von Strye e non lo avrebbero dovuto sopportare nella sua rigidità da docente. Probabilmente con qualche pressione in più la LeBlanc avrebbe capitolato e li avrebbe lasciati giocare con i poteri, magari a calcio o a pallavolo.

Daniel era in piedi come suo solito, e già urlava con Giulio, seduto esattamente agli antipodi della classe. Kevin parlottava con Emily e Sam, sue compagne di banco, mentre Cassandra, Annie, Victor e Lucas, ancora visibile, l'unico un poco in disparte, confabulavano guardando storto Hellen e Lara. Joey entrò proprio in quel frangente, notando la tensione che aleggiava nell'aria fra i due gruppi. Non ne capiva le ragioni, ma sapeva che c'era qualcosa, un qualcosa che peggiorava progressivamente i rapporti nella classe. Si chiedeva quale mai potesse essere il problema quando Louis lo vide sulla porta ed esclamò:"Ciao Joey! Buon viaggio per oggi!"
Sentendo quell'augurio tutti si voltarono verso Evans, rimarcando poi l'eccitazione collettiva anche solo per l'idea di un viaggio nel Continuum. A parte Victor, che ne era tremendamente invidioso.
Indossava una camicia nera e pantaloni grigi, che lo slanciavano ulteriormente. Avvicinandosi al neo-viaggiatore del tempo, lo squadrò da capo a piedi, poi si abbassò e sussurrò tra i denti:"Quello che hai usurpato è il MIO posto, Joey. Evans. Dovrei essere io a viaggiare nel tempo, ad essere investito di tale privilegio. E lo sai bene anche tu. Sappi che ti farò rendere tutto con gli interessi. Non sai con chi stai giocando."
Joey, dal suo metro e sessanta d'altezza rispose fermamente:"Stai sentendo le parole che stupidamente mi rivolgi? Ho un compito specifico che non potresti fisicamente adempiere, come puoi solo pensare che io abbia occupato un ruolo non tuo?"
A queste parole, Victor riprese tutta la sua statura e assunse un ghigno orgoglioso, dicendo:"Quando vi ritroverete in difficoltà, tu e la tua insulsa 'squadra', non sarai altrettanto fiducioso. Siamo uguali, io e te."
"Devi essere un folle per poter trarre una simile conclusione, Victor."
"Io SONO folle. Lo siamo tutti, Joey. O pensi di essere a posto e di vivere in un mondo fatato solo perché le cose ti vanno a meraviglia? Non vedi la fragilità della nostra realtà? Viviamo in una bolla di sapone!"
"Sarò anche folle, come dici tu, ma non sono cieco. Come pensi di risolvere tale problema?"
"Siamo troppo pochi nei confronti di una possibile repressione, e dunque deboli. Ci serve aiuto. In un modo o nell'altro."
"Spiegati meglio."
"Quanto sei ottuso...o raduniamo intorno a noi anche i 'Mezz'Esseri', o ci riveliamo agli umani."
"'Mezz'Esseri'?"
"Sì. Persone come noi, predisposte ad avere poteri, ma nel cui DNA il processo di catalizzazione non ha funzionato. Sono più comuni di noi."
Nella mente di Joey comparvero Dylan, Brian, Agatha e Christie. Quattro ragazzi con seri problemi legati ai loro problemi. Tutti evidentemente Mezz'Esseri.
Nel vedere l'espressione stupita di Evans, Victor rise e se ne andò, procurando a Joey più dubbi e domande di quanto già non ne avesse.

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