Capitolo 8:"Secondo trimestre"

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"Notevole, Marcus. Mi congratulo per gli straordinari risultati ottenuti con Daniel. Impeccabile."

"Grazie, ma non è tutto merito mio. Anche il ragazzo si è impegnato duramente."

"Ovvio. Nessuno può aiutarli quanto loro stessi. Nemmeno noi."

"Già... cosa vuole che faccia adesso? Passiamo ai prossimi obiettivi?"

"No, no, Von Strye. Adesso è tardi, siamo troppo vicini alle vacanze di Natale. Spezzeremmo il ritmo. Piuttosto, introduca la nuova disciplina."

"Capisco. E riguardo a Sarah Evans?"

"Fa' ciò che ritieni giusto."

"Bene. Arrivederci, signor Preside."

"A domani, professore."

Il docente scomparve dal piccolo studio del Preside, per riapparire in una frazione di secondo nell'aula azzurra, dove già gli studenti si erano radunati in vista di una lezione teorica.

"Buongiorno a tutti, perdonate il mio ritardo. Oggi parleremo del comando. Secondo voi, quanto è importante l'autorità in un gruppo operativo?"

"Beh, penso che sia MOLTO importante. Dopotutto la guida è essenziale, come la testa per il corpo." disse Nick.

"Giusto. Ma vi pongo una domanda: se il capo in questione fosse incompetente? Non dico in una situazione specifica, ad esempio quando entrano in gioco i suoi sentimenti, ma in generale. Cosa è meglio fare?"

"Bypassarlo... " commentò sbuffando Victor, evidentemente non interessato all'argomento.

"'Bypassarlo'. Prendiamolo in considerazione: come?"

"Secondo me," rispose Joey, "questo si può fare solo isolando i suoi ordini e organizzando la squadra sotto un'altra guida. Ma se questo non accadesse, il gruppo terminerebbe la sua funzionalità."

Von Strye fece notare:"Ricordate che anche il vostro ipotetico capo è parte della squadra. Se lo isolaste, se ne accorgerebbe, e si demoralizzerebbe. E se ciò dovesse accadere, l'intera squadra ne risentirebbe, ne convenite? Dunque bypassare il comando non è una buona idea. Chi vuole provare con una risposta diversa?"

Hellen alzò la mano, ricevendo il permesso di parlare da Marcus. "Probabilmente se il comandante fosse incapace, la squadra se ne accorgerebbe subito, quindi io direi che andrebbe isolato nella prima 'missione' e poi spiegargli che non è adatto per quel ruolo, dimostrando passo passo la sua inettitudine. Ma non in modo distruttivo, bensì costruendo un ragionamento che porti il comandante stesso ad accorgersi di non essere capace."

"Diciamo che è una soluzione migliore. Ma questo piano si scontra con l'orgoglio personale! Come risolvere questa grana? Avete delle idee?"

La classe tacque.

"Bene. Ecco quindi che siamo tutti giunti allo stesso punto: serve qualcosa di più alto come 'grado' che possa invalidare l'orgoglio. Qualcosa di infallibile. Di non umano."

"Di alieno, magari!" disse ridendo fragorosamente Daniel.

"No, di robotica. Proprio per questo ragionamento sull'orgoglio, a suo tempo costruimmo una speciale attrezzatura che vi aiuterà per i primi mesi, massimo un anno. Seguitemi in Palestra."

La classe si spostò verso l'ultimo piano, galvanizzata dalla curiosità, e quando la pesante porta di metallo si aprì, all'interno della Palestra trovarono due porte nuove, una a destra e una a sinistra. Oltrepassate queste, una stanza simile ad uno spogliatoio si presentava agli occhi degli alunni.

Marcus divise gli studenti in maschi e femmine, spedendoli così separati nei nuovi spogliatoi. Il Computer Centrale si rivolse agli alunni in entrambe le stanze, dicendo con voce dolce:"Sulle rastrelliere alla vostra destra notate degli elmetti blu. Se guardate bene, vedrete che la visiera è integrata di una tecnologia avanzatissima, interfacciata con me. Inoltre, possiede un sensore che va a collegarsi al vostro stesso pensiero. Tutto ciò è ovviamente frutto dell'ingegno di Damian Evans."

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