L'Immortale

Frammenti di ricordi

Il pesante tintinnio di uno spadone che cade a terra è segno certo della mia vittoria; attacco con un rapido affondo l'imponente figura del re che si staglia di fronte a me, con la sicurezza di chiudere il combattimento.
Con le mani blocca la spada ad appena qualche centimetro dal suo cuore, poi la strappa con forza alla mia presa e mi spinge via con un calcio.

"Credevi di aver vinto, inutile essere, ma continui a sottovalutare la mia forza e a sopravvalutare la tua; non sarai mai forte come me, nemmeno fra cento, duecento o mille anni, nel caso tu possa viverli. Io sono al di sopra di ogni cosa che tu sei, sarai e potrai mai sperare di essere: io sono un immortale!"

"Ed è proprio qui dove ti sbagli. Sarai pure immortale, ma non è detto che tu debba vivere la tua vita qui e io lo so proprio come te."

Sgancio i rivetti dell'armatura che cade sul pavimento con un sordo tonfo, poi alzo la maglia di tela e mostro il marchio presente sul pettorale destro: due croci intersecate all'interno di un cerchio.

Il re trema di paura alla vista del marchio:

"Non può essere! Anche tu sei un immortale?!"

"Sembra che il marchio dica così. E, per inciso, nel caso tu non lo abbia ancora capito, non sono qui per spodestarti ma per sigillarti nell'altra dimensione, dove potrai goderti la tua immortalità nel vuoto assoluto."

"Non ti lascerò utilizzare il sigillo!"
Esclama con terrore, mentre cerca di togliersi l'enorme armatura.

"Troppo tardi, io sono già pronto."

Butto a terra la maglia e subito dopo appoggio entrambe le mani sul marchio, iniziando a pronunciare l'antica formula.

Una luce si fa strada nel mio corpo, seguendo le linee di vene ed arterie; percepisco l'immensa energia che sto liberando per utilizzare il sigillo, sicuramente mi lascerà provato per almeno una settimana.

Poi la luce si fa più forte, coprendo tutto il corpo e, non appena concludo il rito si genera un vuoto al centro della stanza: il re, che ormai si era tolto l'armatura e aveva iniziato anche lui il canto, viene risucchiato inerme dalla magia del sigillo.

Sento le sue ultime parole:

"Io ti maledico! Maledico te e tutta la tua eterna immortalità! Aspetterò finché non verrai rinchiuso qua per torturarti all'infinito!"

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DRAKE'S POV

Mi sveglio con un forte dolore al petto, tolgo la maglietta bagnata di sudore e guardo il marchio posto sul pettorale destro: sanguina ed emette calore, così tanto che la pelle attorno ad esso si sta bruciando lievemente.

"Forse ho sigillato troppa gente con il tuo potere." Mi rivolgo al marchio, come se potesse rispondermi. "Ma erano tutte persone corrotte dall'immortalità, che non rispettavano il patto per cui gli era stata donata, ho dovuto farlo."

Dopo qualche minuto la fitta sparisce, assieme al sanguinamento e al calore.

"Per quanto ancora dovrò continuare a svegliarmi in queste condizioni tutte le notti?" Mi chiedo, come se ci potesse essere una risposta diversa da quella che già so.

Svegliarsi alle quattro di mattina ogni volta non è proprio il massimo, soprattutto perché dopo non hai più voglia di dormire. Infatti mi alzo dal letto, recupero da terra la maglia del pigiama e mi dirigo in bagno: una bella doccia calda mi aiuta a distendere i nervi ed iniziare meglio la giornata.
Dopodiché mangio qualcosa per colazione e poi, quando sono quasi le cinque esco sul balcone per ammirare il cielo; ormai guardare il sole sorgere è diventata una mia abitudine. Dopo l'alba rientro in casa e inizio a sbrigare le varie faccende, poi quando è ora mi preparo per la scuola, esco di casa e salgo sulla mia moto, pronto per un'altra giornata.

Angolo autore

Ebbene sì sono tornato alla fine di febbraio, come promesso :)
Ripartiamo subito alla grande con L'Immortale, in un capitolo a mio avviso abbastanza interessante, spero vi piaccia.
Stelline e commenti sempre ben accetti, ciao a tutti