Da quando Luke, Aaron e Hope mi hanno riportato nella mia stanza sono rimasta sul letto a piangere e a fissare il telefono difronte a me. Nemmeno le carezze di Hope sono riuscite a calmarmi. Sono rimasti con me tutta la notte senza parlare ma io mi sentivo di nuovo sola, svuotata e quella briciola di voglia che mi era rimasta di andare avanti è svanita nel nulla. Quella chiamata mi ha fatto ritornare indietro nel tempo quando la mia vita non era tutto questo schifo.
Il telefono inizia a squillare e il mio cuore ricomincia a battere più forte che mai, forse ci siamo. Jhonny vorrà parlarmi. Afferro il telefono sotto lo sguardo preoccupato di tutti e la delusione nel vedere il nome di mia nonna mi lacera l'anima. Posso sembrare esagerata lo so ma nessuno può capire quello che Jhonny rappresenta per me. È anzi era l'unica famiglia che mi era rimasta. È sempre stato il mio unico punto di riferimento e saperlo tanto lontano è una cosa che non riesco a superare.
Dopo un respiro profondo decido di rispondere. "P-Pronto nonna" la voce che si spezza e le mani che mi tremano. Stranamente sento freddo e inizio a tremare. Ho bridivi su tutto il corpo. "Holly ciao come stai?" Capisco che c'è qualcosa che non va già dalla sua voce. Sento la sua preoccupazione arrivarmi dentro. "Nonna cos'è successo?" So già che la chiamata del mio amico e la preoccupazione di mia nonna non è un caso. "Senti Holly non ti agitare, promettimi che stai calma. I tuoi genitori mi avevano detto di non dirti niente ma tu devi saperlo". So già che è qualcosa di grave e la testa inizia a girare per l'ansia. "Dai nonna dimmi" non so se voglio sapere quello che ha da dirmi. Non so dove troverò le forze per andare avanti dopo questa notizia. È ho paura, ho paura di non farcela. "Karl è peggiorato. I medici dicono che molto probabilmente non ce la farà".
Ecco quelle parole mi hanno distrutto completamente. Karl non ce la farà e io come posso farcela? Le lacrime bruciano nei miei occhi e non posso far altro che farle uscire. Vorrei gridare. Liberarmi da tutto quello che ho dentro. Karl dopo quella sera è entrato in coma. Aveva una un trauma cerebrale e i medici erano stati chiari fin da subito: anche se un giorno si fosse svegliato non sarebbe più riuscito a camminare. Aveva le ossa della colonna vertebrale fratturate. Il telefono mi cade dalle mani non so che fare. Mi manca l'aria. Vorrei spaccare tutto ma nn riesco nemmeno a muovermi. Vorrei affrontare tutto con la mia famiglia ma a loro non interesso come sto. Stanno facendo di tutto solo per non farmi passare dei guai. Karl era minorenne. Non avrebbe dovuto bere e tutti i testimoni di quella notte ricordano che sono stata io a dargli dell'alcool. Ma io non ero in me. Non so cos'è successo ma i ricordi di quella serata sono davvero sfocati. Gli avrò dato uno o due bicchieri di qualche strano cocktail ma questo non avrebbe dovuto far perdere la testa così tanto a Karl da non vedere che quella maledetta piscina era vuota. Alzo lo sguardo e incontro gli occhi di Luke preoccupati. Vorrei alzarmi abbracciarlo e dirgli che è tutto ok. Che io sono ok. Che si sistemerà tutto ma so che prenderei solo in giro me stessa. Se Karl morirà non potrà spiegare quello che è veramente successo quella sera. Non potrà spiegare perché nel prelievo del sangue di quella sera oltre all'alcool era presente una grande quantità di droga. E io non potrò fare niente per difendermi. Non potrò dire che io non centro niente. Perché quella sera oltre ad andare in come etilico per 2 giorni erano presenti tracce di metanfetamina nel mio sangue e anche se mi sforzassi di convincermi che non avevo assunto droghe non posso esserne poi così certa. Mi alzo dal letto sotto lo sguardo di tutti e mi avvio verso la porta della stanza. Tutto quello che riesco a dire è "voglio restare da sola". Si sola, un'altra volta.

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Crazy Again
Casuale"Non sono gli anni della tua vita che contano ma la vita che c'è stata nei tuoi anni" Holly era nata casinista. Forse per la mancanza di attenzione da parte dei suoi genitori. Voleva attirare la loro attenzione in qualunque modo ma era riuscita sol...