Ero nel bagno di quella casa immensa intenta ad asciugare i miei lunghi capelli e mentre guardavo la mia immagine riflessa allo specchio non potei fare meno di notare quello stupido sorriso che nn aveva intenzione di andarsene per quanto mi sforzassi.
Era da tanto,forse troppo tempo che non mi sentivo così spensierata. Luke riusciva a tirar fuori il meglio di me. Il mio lato dolce che pensavo ormai di aver perso."Sono a caaaasaaaaa"
Sentii gridare dal piano di sotto. Dallo spavento il phon mi cadde dalle mani nello stesso momento in cui la porta del bagno si aprì. Luke e Cam si spingevano e si tiravano per decidere chi entrare per primo nel bagno.
"Glielo dico io"
"No glielo dico io va via puffo"
"Ho detto di no,va via"
Continuarono questa battaglia e io continuavo a ridere. Cam aveva 7 anni ma certe volte ne dimostrava 20, era un ragazzino molto maturo. Mentre Luke ne aveva 20 ma spesso ne dimostrava meno di 5. Uomini pensai. Basta un bel faccino per fargli perdere la testa.
"È la mia ragazza vattene Cam" gridò Luke serio.
"La tua ragazza??" Dicemmo io e Cam insieme con la bocca aperta.
Luke sembrava più sconvolto di noi, come se quelle parole non le avesse dette lui. Certo non era un "ti amo" non era niente di impegnativo ma solo il pensiero di poter essere sua mi rendeva felice.
Approfittò della distrazione del fratello minore e lo spinse fuori dal bagno chiudendosi la porta alle spalle. Mi scrutò a fondo. Mi guardó come mai prima. Mi intimorì ma non avevo paura. Ero intimorita nel sapere che mi stesse leggendo dentro. Mi intimorì così tanto che distolsi lo sguardo. Cos'era cambiato quel giorno? Il suo sguardo era così diverso. Quando si accorse che non lo stavo guardando si avvicinò e mi accarezzò la guancia inclinando la testa per guardarmi
"È arrivata mia madre, quando hai finito scendi sotto"
Mi diede un breve bacio sulla guancia e si avvicinò alla porta e se ne andò lasciandomi li dentro ancora più confusa."Sua madreee???" Strillai quando mi resi conto di quello che aveva detto.
"Cazzo cazzo cazzo merda" sistemai al meglio il bagno e scesi veloce le scale.
Non andavo molto a genio alle persone più grandi. L'unica adulta con cui riuscivo a parlare era mia nonna. Tutti dopo l'incidente mi guardavano male e mi evitavano come la peste costringendo i ragazzi a starmi alla larga. Ero un fottuto disastro.
Mi torturai le mani e nemmeno mi resi conto di sei occhi puntati su di me. La mamma di Luke era molto molto bella. Sembrava più sua sorella perchè era molto giovane . Sicuramente ha avuto Luke quando era molto piccola. Aveva dei lunghi capelli neri mossi e degli occhi color ghiaccio che ti catturavano l'anima ma la cosa più bella era il suo sorriso che lasciava intravedere la bontà di quella donna. Era stanca, si vedeva dalle occhiaie e dalle sue palpebre calanti. Ma restava comunque molto bella.
"Ciao io sono Alice, la madre di questi due bambini" indicò Luke e Cam che sbuffarono.
Accennai un sorriso e gli porsi la mano.
"È un piacere signora. Io sono Holly Prince. Sono... Sono..."
Non riuscì a continuare. Cosa ero? Un'amica? Una conoscente? Una stronza? Un'idiota? Che cazzo mi è venuto in mente. Non dovevo venire qui. Che casino.
"È la mia futura ragazza" rispose Cam facendomi l'occhiolino e lo ringraziai mentalmente per avermi tirato fuori da quel imbarazzo.
Alice iniziò a ridere scompigliando i capelli dei nano che si spostò velocemente sbuffando e risistemando i capelli.
"La tua futura ragazza eh! Hai scelto bene Cam. Ti prego Holly non chiamarmi signora. Mi ricordi il tempo che passa e che sto invecchiando" mi sorrise e io annuì.
"Ma quale vecchia, sei sempre più bella" disse Luke avvicinandosi a sua madre e lasciandogli un bacio fra i capelli.
"Tu sei troppo buono... E cieco tesoro mio" rispose Alice avvicinandosi alla cucina sospirando.
Non potevo stare più qui. Non ricordo nemmeno l'ultima volta che mia madre si è rivolta a me con una parola dolce. La rabbia iniziò a impossessarsi di me. Avrei combinato un casino da li a poco lo sentivo.
Potevo essere gelosa di Luke e di sua madre?
Di quei momenti intimi che solo con un genitore si possono avere? Di quei sorrisi che scaldano il cuore? Di quegli abbracci che ti fanno sentire sicura e protetta? Di quella convinzione che qualunque merdata farai ci saranno i tuoi genitori a proteggerti e a farti capire il giusto dal sbagliato.
Iniziai ad agitarmi, mi tirai i capelli e i miei piedi non riuscivano a stare fermi. Alice mi guardava dalla cucina come se capisse la tempesta che avevo dentro. Non si avvicinò,non disse niente, nessuna emozione traspariva da quello sguardo. Al contrario di Luke che mi guardava confusa.
Non riuscivo a parlare. Vecchi ricordi riaffiorarono nella mia mente.
Una bambina di 5 anni sola in una casa troppo grande per quel piccolo corpicino concentrata sul tavolino del salotto a colorare alla perfezione un disegno per la sua mamma e il suo papà. Una bambina che quando,a tarda sera, lo mostrò a sua madre non ricevette altro che una sgridata perché aveva macchiato il tavolino.
Mi sono sempre sentita fuori posto, una fallita, un intralcio per i miei quando non sapevano dove lasciarmi e si arrabbiavano con me. Una bambina che già a 9 anni si cucinava da sola. Una bambina che aveva accanto a se un bambino meraviglioso. "Il mio Johnny" lo chiamavo. L'unica luce nella mia vita.
Lui che mi ha sempre incoraggiato.
"Il prossimo le piacerà" mi diceva fissando il mio disegno nella mia stanza."Io.. Io devo andare" non aspettai nemmeno una risposta. Aprii la porta di quella casa e iniziai a correre senza sapere dove andare. Corsi finché le gambe non cedettero,
Finché non sentii il mio cuore battere così velocemente minacciando di uscirmi dal petto. Corsi finchè non mi accasciai a terra e urlai.

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Crazy Again
Random"Non sono gli anni della tua vita che contano ma la vita che c'è stata nei tuoi anni" Holly era nata casinista. Forse per la mancanza di attenzione da parte dei suoi genitori. Voleva attirare la loro attenzione in qualunque modo ma era riuscita sol...