18º capitolo

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Il posto più bello del mondo per me era tra le braccia di Johnny. Quando avvolgevano il mio minuto corpo era come se niente potesse più ferirmi. Era la mia casa, il mio porto sicuro, la mia felicità.
"Mi sei mancato troppo" continuavo a sussurrare mentre lo trascinavo in casa senza staccarmi dal suo abbraccio.
"Anche tu piccola, non sai quanto"
Ci sedemmo sul divano e non riuscivo a smettere di guardalo, se era un sogno non volevo essere svegliata.
Molte volte ho pensato di essere troppo debole, dovevo sempre avere qualcuno vicino che mi incoraggiasse, che mi rassicurasse e quel qualcuno è sempre stato Johnny.
Questi mesi senza di lui mi sentivo vuota, come se la parte migliore di me fosse scomparsa.
Ma quando ho incontrato quei 3 ragazzi folli e pieni di amore avevo capito che qualcuno avrebbe amato anche la mi parte peggiore.
Ora sono qui e mi sento in pace con me stessa. Come se finalmente fossi ritornata quella di una volta.
"Perché sei andato via? Perché mi hai lasciato qui da sola? Ti prego non lasciami più"
Iniziai a piangere di nuovo
Non volevo stare in quell'inferno ancora da sola.
"Ehi piccola tranquilla sono qui adesso. Mi dispiace Holly, mi dispiace tanto. Non avrei mai voluto lasciarti ma i miei genitori mi hanno spedito in Australia senza che io potessi ribattere. Era una situazione brutta e lo so che quella che ne ha pagato le conseguenze sei tu ma io sono stato molto male Holly, credimi. Quando sono arrivato lì ero incazzato. Odiavo tutti. Odiavo i miei, i tuoi genitori, odiavo quella maledetta festa, odiavo l'alcool, la droga, gli amici, ho odiato te Holly.
Ti ho odiato perché sapevo che non mi avresti mai perdonato per essermene andato. Ti odiavo perché pensavo che saresti andata avanti senza di me.
Ti ricordi quando mi dicevi che senza di me non eri niente? Bè la verità è che io senza di te mi sono sentito perso. Ho iniziato a fare casini laggiù. Mi sono ritrovato in molte risse, spaccio, sono finito in carcere ma niente mi importava. Io non volevo essere allontanato e dimenticato da tutti. I tuoi mi avevano messo un'ordinanza restrittiva. Non potevo avvicinarmi ma sai quanto me ne fregava? Avrei rischiato tutto Holly credimi.
Non potevo chiamarti, non potevo tornare e quando ho realizzato che dovevo fare qualsiasi cosa per rivederti ho visto i tuoi video sul web. Ti vedevo sorridere ma nei tuoi occhi c'era qualcosa che non avevo mai visto. Erano spenti come non mai. Così quando ho capito che nemmeno tu riuscivi ad andare avanti ho iniziato a lavorare per poter tornare.
Mi dispiace averci messo tanto piccola. Ma ora sono qui e non vado da nessuna parte. Aggiusteremo tutto te lo prometto"
Il cuore mi esplodeva. Dopo quel racconto, dopo aver capito tutto quello che ha passato Johnny mi sono sentita più leggera. È da egoisti lo so ma sapere che anche lui ha avuto le mie stesse paure e debolezze mi ha fatto sentire meglio.
"Non voglio più perderti" gli dissi guardandolo negli occhi.
"Non mi perderai, non ci perderemo"
Eravamo come una calamita. Lui sentiva me e io sentivo lui. Non c'era cosa più bella che sentirsi di nuovo a casa.
Tutto il giorno abbiamo riso, scherzato, pianto, ci siamo arrabbiati, insultati, incolpati, riavvicinati e ritrovati.
Gli ho raccontato del college, del blog, di come sono stata, di Hope, Luke e Aaron, di come hanno cercato di farmi sorridere e di come li ho trattati.
"È meglio se vado ora, quando tua madre tornerà non voglio che mi trovi qui"
Ed eccola li di nuovo quella sensazione di vuoto, che ti opprime il petto e che ti fa mancare il respiro. Una sorta di vertigini che ormai conosco bene
"Ti prego resta con me, ti prego"
Quando i  suoi occhi incontrano i miei non servono più parole. Si sdraia sul letto accanto a me avvolgendomi in un abbraccio e stremata cado in un sonno profondo.
Casa è quel posto dove, quando ci andate, vi accolgono sempre.

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