Me ne sto sul letto a guardare una serie televisiva in tv mentre Hope continua a sistemare le scarpe. Dopo i miei inutili tentativi di convincerla che stessi bene ha insistito a medicarmi la ferita. "Senti Holly stavo pensando dato che questo sarà l'ultimo weekend prima dell'inizio delle lezioni che ne dici se andiamo a qualche festa all'interno del campus?" Mi infilo una manciata di patatine in bocca. Le feste ...non penso proprio che sia una buona idea. Se mia madre lo scoprirebbe mi farebbe tornare dritta a casa ancora prima di iniziare i corsi. "Mmm non penso sia una buona idea" mi guarda un po delusa. Di certo non possiamo restare chiuse in questa stanza. "Sai qualche festa carina?" Le brillano gli occhi "dici sul serioo?" Inizia a saltellare per tutta la stanza facendo una strana danza. Mi fa morire dal ridere. È una ragazza ok quindi devo solo cercare di non combinare casini e andrà tutto bene. "Ehm penso di si. Mi devi solo promettere che non mi lascerai da sola e soprattutto non mi lascerai fare cose stupide" si butta su di me sul letto "te lo giuro, ti metterò un guinzaglio se servirà " e mi bacia sulla guancia. "Ok allora".
"Bene quindi dovremmo andare in giro a negozi" .Spero stia scherzando. 8 valigie e dico 8 e ancora ha bisogno di comprare vestiti? "Mm non pensi che la tua mania per i vestiti stia superando il limite?" Si gira a guardare il suo armadio ormai strapieno "e chi ha parlato di vestiti? A me servono scarpe". Le metto le mani sulle spalle convincendola a guardarmi negli occhi " TU. SEI. PAZZA. non ti servono scarpe hoope! Non sai più neanche dove metterle" mi fa il broncio "ok va bene. Non comprerò altre scarpe. Non vorrei che cambiassi stanza per queste stupidaggini. Ne farò a meno. Troveró qualcosa da mettere ai piedi.. Penso!" . Accenno un sorriso tornando a mangiare patatine. Hope entra in bagno e io chiudo gli occhi.
"Holly... Holly cosa avete combinato?? Holly mi senti? Holly!!!!" Sono stesa sul bordo piscina di una casa a me sconosciuta con una bottiglia di gin ormai vuota nelle mani. Sento così tante sirene intorno a me ma non riesco ad aprire gli occhi per guardare. Era un sabato sera come tanti. Io, Jhonny e Karl, suo cugino più piccolo, siamo stati invitati ad una festa. Non so come sia potuto succedere ma abbiamo esagerato con l'alcool. Certo io e Johnny esageravamo sempre ma non così tanto! Sento la voce di mia madre che mi chiama e continua a darmi piccoli schiaffetti sulla faccia per svegliarmi. È la prima volta che sento la voce di mamma così preoccupata e così fredda. Non riesco proprio ad aprire gli occhi per dirgli di non preoccuparsi che sto bene. Ma intorno a me c'è solo buio. Ridevamo così tanto. Karl voleva farci vedere un tuffo spettacolare. Ma si era reso conto troppo tardi che non c'era acqua nella piscina. Già era vuota. Quando si è lanciato non abbiamo sentito l'acqua schizzare ma solo urla di dolore. Io e Jhonny continuavamo a ridere bevendo dalla bottiglia. Altre urla altre voci. La testa mi girava forte. Non riuscivo a distinguere i volti di tutte quelle persone che continuavano a gridarmi in faccia. Vedo il pavimento troppo vicino. Si sta alzando? Com'è possibile? E una botta forte in testa. Ero io che mi avvicinavo a lui. I miei arti non rispondevano più ai comandi. La voce si bloccò nella gola. Tutto era confuso. Finchè non decisi di abbandonarmi al buio e dormire.
"Holly allora? Che ne dici?" Hope? Questa è la voce di Hope. Com'è possibile lei non era con me quella sera. Apro gli occhi e mi guardo in torno. Una stanza e una ragazza che mi guarda preoccupata. Mi metto a sedere sul letto. Sono in una pozza di sudore. Un incubo. Di nuovo. Non riuscirò mai a cancellare quel ricordo. Ogni volta che chiudo gli occhi lui torna a farmi sentire in colpa per tutto quello che è successo. "Holly stai bene?" Sto bene? No certo che non sto bene. Vorrei gridare quanto sto male. Riviste, programmi televisivi e libri di auto-aiuto propongono delle "ricette" e dei consigli per migliorare la propria autostima, dando l'illusione che esista una ricetta che vada bene per tutti. Ma lavorare sulla propria autostima è spesso un lavoro lungo e complesso, a volte è il lavoro di tutta una vita. Si, io ho perso la fiducia in me stessa e ho l'universo contro di me... "Sto bene tranquilla è solo un brutto sogno". Ha finito di preparasi. Guardo l'ora e sono quasi le nove di sera. Quanto tempo è rimasta chiusa in bagno? Il risultato peró è fantastico. "Dai dormigliona, vai a fare una doccia io trovo qualcosa da farti indossare". Mi alzo dal letto controvoglia. Vorrei che l'acqua lavasse via i pensieri negativi. Ci sono momenti in cui va tutto bene ma so che non durerà molto. Di una cosa sono certa se continuo a mischiare il presente con il passato rischio di perdere il futuro. Hope mi fa infilare un vestito che avevo indossato per il diciottesimo compleanno di Jhonny. È semplice nero con la schiena tutta scoperta. Tira fuori dai suoi mille gadget un nuovo tipo di piastra per capelli.
"Guarda qui: questa è la nuova frontiera dell'hairstyling!"
In un attimo mi trovai nelle sue mani e i miei capelli cominciavano a ondeggiarsi. Brava Hope, questa volta hai fatto proprio centro!
I miei capelli sono fantastici. Infilo i miei anfibi un po più alti del solito e la borsa borchiata. "Wooow sei uno schianto" alzo gli occhi al cielo. "Sbrighiamoci prima che cambio idea" prendo il telefono e usciamo.

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Crazy Again
Acak"Non sono gli anni della tua vita che contano ma la vita che c'è stata nei tuoi anni" Holly era nata casinista. Forse per la mancanza di attenzione da parte dei suoi genitori. Voleva attirare la loro attenzione in qualunque modo ma era riuscita sol...