Non solo Noemi!

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Ho un ricordo nel cuore, mai condiviso con nessuno, se non in parte con le due mie amiche, protagoniste con me, in questo episodio. Non ne ho mai parlato ai miei figli, neppure ai miei nipoti, è un episodio più grande di me.

Perché non l'ho fino ad ora raccontato?

Non per paura di essere derisa, oggi sono più che una donna, i miei anni trascorsi sulla terra, al servizio della mia missione, mi hanno aiutata a superare quei timori di derisione che provavo quando ero più giovane e che, in alcuni casi, mi hanno impedito di portare a pieno compimento il volere di Noemi.

Forse il vero timore, quello nascosto nel mio cuore, è di non meritarmi tutto questo, io che sono una piccola donna comune, di passaggio sulla terra, come posso essermi meritata una cosa così meravigliosamente miracolosa?

Un evento che mi ha dato molta gioia e che oggi desidero condividere, non solo con tutti i miei cari, ma con tutti coloro che per volontà o per caso si accingeranno a leggere la mia storia impressa in queste pagine, perché tutti possano provare le stesse emozioni di confusione, di immensità e di grandiosità che ho provato io il giorno in cui tutto ciò che sto per svelarvi è accaduto.

Si avvicina il periodo di Pasqua, sono in compagnia di Elsa e Michela. Penso a Castellaneta e a quella meravigliosa processione che fanno il venerdì Santo, qualcosa di molto commovente. Propongo alle mie amiche di andare insieme al mio paese così da partecipare a questa cerimonia religiosa, tipica dei paesi meridionali. Le vedo pensierose, attratte dalla proposta ma non ancora certe di voler accettare, allora spiego loro che potevano utilizzare l'appartamento di mio cognato, è vicino al mare e a Pasqua è sempre vuoto, sicuramente sarà felice di darci le chiavi. Accettano entusiaste. Ne parlo con Giuseppe, mio marito, e il lunedì della settimana Santa ci mettiamo tutti in viaggio verso Castellaneta. Sono molto felice di essere con le mie amiche al mio paese nativo, è come presentar loro una parte di me a loro ancora sconosciuta. E ora che è giunto il venerdì Santo condivido con loro la passione della processione, sono così emozionata! Mi accorgo ben presto che le mie commozioni sono anche le loro, sono coinvolte come me, gli occhi che brillano illuminati dai sentimenti che nascono dentro di noi, c'è qualcosa nell'aria che ci unisce, quei canti meridionali sprigionano gioia e serenità. Il vero valore del venerdì Santo ha raggiunto i nostri cuori! Rincasate, alla fine di questo religioso evento, ci perdiamo nelle nostre chiacchiere da vecchie amiche. Verso le quattro del pomeriggio mi sento strana, assente, vedo qualcosa di leggermente annebbiato, ma non capisco cosa mi stia succedendo. Sento la pelle della fronte tirata e qualcosa che entra al centro della fronte stessa. Mi reco in bagno per guardarmi allo specchio, dal centro della mia fronte esce una goccia di sangue; anche se non mi sembra niente di grave, poiché subito il sangue si coagula e si forma una crosticina, chiamo le mie amiche poiché mi si appanna leggermente la vista. Chiedo se vedono anche loro qualcosa sulla mia fronte e loro appaiono meno tranquille di me, mi dicono che questo spruzzino di sangue esce leggero, si coagula velocemente formando una crosticina, e tutto questo si ripete più volte. Mi invitano a sedermi e torniamo in salotto; io ormai sono lontana, sento le loro voci velate, dicono che ho il viso strano, si confrontano un po' preoccupate... Io sono ora in un luogo diverso, un luogo che mi ricorda molto il meridione, vedo tanti uomini e sento tante voci, guardo in silenzio, con il timore di poter disturbare un loro attimo di vita. E' un'esperienza particolare, non riesco ancora a capire dove sono, chiedo il supporto di Noemi che è vicino a me. "Stai tranquilla" mi dice "io sono qua vicino a te". Vedo un uomo macchiato di sangue sulla testa, chiedo a Noemi chi è. Lui mi risponde che è Gesù e io, sempre più confusa, ma con una serenità immensa che mi ha trasmesso l'ambiente in cui sono, gli chiedo "ma come è possibile? Gesù è morto". Noemi allora mi dice: "Gesù non è morto, è rinato a nuova vita, la vera vita, la vita eterna. Ricordati, Dio ha creato la vita e non la morte. La morte è una creazione dell'uomo che si è ribellato al Padre, Dio perdona tutto e concede all'uomo un'altra vita, un ciclo di vite, una vita fatta di materia biologica e creata anch'essa da particelle Divine, ma mortali. Dentro quella sagoma umana, vive l'essenza, quella materia sottile che ha al suo centro la Scintilla Divina, quella Scintilla che ha posto Dio dentro ogni individuo". Dopo aver ascoltato queste magnifiche parole riporto il mio sguardo su ciò che ho davanti a me, mi chiedo chi siano tutti quegli uomini intorno a Gesù. Continua allora Noemi spiegandomi "Alcuni sono Angeli di Luce, li puoi riconoscere perché hanno il corpo come me; gli altri, invece, sono creature che stanno vivendo la vita oltre la vita, sono esseri appena trapassati che stanno cercando di capire qual è il loro compito". Osservando i loro visi, mi rendo conto qual è la gioia che stanno provando, è l'emozione di incontrare Gesù. E io dunque come faccio ad essere qua? Subito Noemi interviene, spiegandomi che sono li con lui nel mio corpo astrale, il mio corpo è a casa con le mie amiche, mi stanno vicine spaventate e preoccupate, ma Noemi riporta la mia attenzione a quel grande evento. Osservo Gesù, ha il viso gioioso, osserva i suoi fratelli che vivono sulla terra, è felice di vedere con quanto amore lo ricordino dopo tanto tempo dalla sua venuta sulla terra. Gesù è sceso sulla terra con un obiettivo ben preciso, assegnatoli da Dio, dimostrare all'uomo che la morte non esiste, dimostrare che Dio non punisce ma perdona. Dio aspetta i suoi figli proprio come è raccontato nella parabola del figliol prodigo. Dio è Luce, Pace, Verità, Amore, quattro elementi alla base di tutti, le fondamenta di ogni sua creazione. Provo paura, stupore, sono perplessa, non ho paura di Gesù ma di tutto quello che sto vivendo. Noemi prende allora la mia mano destra e la tende verso il viso di Gesù, anche il mio corpo alza la mano destra e le mie amiche la guardano allungarsi sempre più, percepiscono che sta succedendo qualcosa, la loro preoccupazione si è moderata poiché il mio viso è sereno nonostante quello strano "graffio" sulla fronte. Noemi mi spiega che loro sono state scelte per vivere con me quell'esperienza, per starmi vicino e darmi coraggio per essere la prova che tutto quello che sto provando non è un sogno. Constato con occhi terreni che la vita non finisce sulla terra, continua in altri luoghi, luoghi paradisiaci che Dio ha preparato per gli uomini, così da dar loro pace e farli vivere in comunione con Dio. Sono molto stanca e la mia mano è pesante, si allunga ma non riesco a raggiungere il viso di Gesù, sarebbe stato troppo, chi sono io? Un piccolo granello di sabbia in mezzo a un oceano d'immenso mare azzurro, una piccola donna che nulla sapeva di questa immensa ricchezza: l'universalità del grande cerchio che Dio ha creato e circoscritto. Grazie Noemi per questa grande esperienza vissuta insieme.

Ritornata nella casa terrena, mi confronto con le mie amiche e mi raccontano, commosse, di come si sia mossa la mia mano e di quanto si sia ingrandita. Ho la mia conferma di non aver sognato, sono molto stanca, il mio cuore batte forte dopo le emozioni vissute e mentre mi sto distendendo per riposare, suona il campanello. E' venuta a salutarmi una parente di mio cognato, ma non appena mi guarda in viso, chiede che cosa mi sia successo e come mai abbia del sangue sulla fronte. Prende il suo fazzoletto per pulirmi la fronte e poi ricordo un urlo, la donna è pallida in volto, dice di vedere il volto di Gesù impresso nella macchia di sangue sul suo fazzoletto. Io non dico nulla e anche le mie amiche Elsa e Michela tacciono, non le raccontiamo quanto è accaduto; ma in realtà anche le mie amiche, non hanno mai saputo tutta la verità di quella mia visione celestiale, non so perché non glielo abbia raccontato quel giorno e perché, invece, oggi lo scrivo nero su bianco. Credo fosse la paura di aver visto troppo, quel luogo di pace così meravigliosamente Divino dove regna la pace tra gli uomini, l'amore sincero, dove ci sono solo occhi puri che guardano Gesù meravigliandosi di trovarsi in paradiso. E così, guardando il pianeta terra mi chiedo, ma la terra cos'è? Rifletto e penso: è un pianeta stupendo con tutte le meraviglie create da Dio: colori, profumi, sole, aria, acqua e tutte le bellezze della creazione. E in mezzo a queste stupefacenti bellezze c'è tanta crudeltà! Potere e follia portano il mondo a essere un inferno, ma sarà proprio vero che l'inferno è sulla terra? In cielo c'è solo aria di musica, di beatitudine e quella leggerezza e quella soavità dell'essere che lo abita rende leggiadro tutto il circondato; tutto la è amore!

Viene solo da dire: "grazie a tutti gli Angeli come Noemi, che collaborano per il mantenimento di questa continuità, che tengono stretto e fermo quel lungo filo che tiene legato ogni essere al proprio corpo finale a quella materia indistruttibile e immortale che rivestirà ogni essere, nel suo corpo astrale, quando egli avrà terminato il suo ciclo vitale". Bisogna ringraziare quegli Angeli che al momento del trapasso, quando tutte le particelle riprenderanno forma, accompagneranno ogni essere attraverso il tunnel, quel tunnel che è il passaggio obbligatorio, attraversarlo fa parte della vita. Il tunnel è un passaggio che si ripete nel percorso dell'individuo: il bambino quando nasce attraversa l'utero materno per venire alla luce; cresciuto e divenuto uomo, quando conclude le sue esperienze terrene, deve attraversare nuovamente un tunnel per tornare al luogo d'origine.

Anche Noemi è vissuto sulla terra e si è posto molte domande. Era un uomo molto religioso. Quando sentiva qualcuno rivolgersi a Dio, domandandogli il perché di eventi negativi intorno a loro, Noemi si arrabbiava:

"Chiedono a Dio il perché dei loro mali, quando i loro mali sono creati dall'uomo stesso. E' così che ho espresso la mia volontà di continuare a parlare con l'uomo una volta salito al cielo. Ho invocato la grazia di Dio e sono stato esaudito, e oggi sono qui accanto a te Elena e a tutti coloro che credono nei messaggeri di Dio. Desidero portare la conoscenza all'uomo che ignora, all'uomo che non vede la luce e che non sente le vere emozioni della fede".

Questa esperienza con Noemi è forse la più grandiosa, sicuramente la più emozionante.

Una voce mi giunse dal cosmoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora