Beep beep beep.
Un rumore artificiale e regolare mi infastidisce. Vorrei spegnere quel fischio ma non riesco ad aprire gli occhi, sono così pesanti! Cosa mi è successo? Mentre mi sforzo di aprire gli occhi sento delle voci non lontane da me.
"Capo, la paziente è Selene Gennari, 15 anni, italiana. Dopo una brutta caduta in mare ha riportato una lieve commozione celebrale e ha rischiato di annegare, ma un ragazzo del luogo, Bryce Anderson, 20 anni, è intervenuto a portarla a riva e provvedere al massaggio cardiaco. La ragazzina ora è stabile."
Qualcuno di avvicina al mio letto e inizia a chiamarmi. Finalmente apro gli occhi. All'inizo non riesco a distinguere nulla perché la luce è troppo forte, poi piano piano si delineano davanti a me le figure di 3 medici in camice bianco.
La voce che stava parlando prima appartiene ad una morettina con una cartella medica in mano. Mi saluta in modo gentile e mi chiede come sto, ma io non riesco a pensare ad altro che a quegli ultimi momenti in spiaggia. Allora era vero? Avevo rischiato di morire?
Vedendo la mia espressione disorientata, un uomo alto, dalla pelle olivastra e la barba bianca mi si avvicina e mi posa una mano calda sulla guancia. È il capo dell'ospedale. Quando parla la sua voce è calda e dolce, tanto da farmi sentire al sicuro:
"Signorina Selene, so che può essere sconvolgente, il suo fisico ha subito un grande stress e ora ne risentirà, ma non si preoccupi: è in via di guarigione."
Sorride, rivelando una fila di denti impeccabili.
Il medico con la carpetta in mano apre la bocca per aggiungere qualcosa, quando un ragazzo entra nella stanza. È molto bello, dai lineamenti armoniosi e gli occhi ammaliatori. Il suo aspetto mi è famigliare, ma non riesco a ricordare. Lo guardo.
Lui si avvicina al mio letto e sorride piegando leggermente l'angolo destro della bocca, in modo così bello da togliere il fiato.
"Allora stai bene..." Mi dice.
All'improvviso capisco: è l'angelo dei miei ricordi; è il ragazzo che mi ha salvata!
I dottori si congedano velocemente, promettendomi di tornare per un controllo, così resto da sola nella mia stanza con quel ragazzo.
Lo guardo imbarazzata.
"Non so, non so come ringraziarti..."
Lui accenna ad una risata.
"Non è stato un problema, non mi capita spesso di salvare delle ragazze belle come te...delle ragazzine."
"Cosa scusami? Ragazzina?" Ha davvero osato chiamarmi così?!
"Insomma..." Si ferma e mi punta gli occhi addosso. "Sei ancora piccolina!"
Io non so neppure come rispondergli: dentro di me avrei così tanto da dire, ma le mie idee sembrano essere attualmente incompatibili con le parole.
Mentre io sto ancora cercando di far uscire almeno una parola dalla mia bocca, con un taglio profondo, il ragazzo mi posa una mano sulla guancia e mi accarezza. Al suo tocco divento incandescente. Il suo viso si avvicina al mio e, presa dal panico, chiudo gli occhi.
Sento il suo respiro sulle mie ciglia.
"La prossima volta stai più attenta."
Le sue labbra carnose si appoggiano delicatamente sulla mia fronte imperlata di sudore e con altrettanta delicatezza si staccano.
Apro gli occhi appena in tempo per vederlo allontanarsi...
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Wanderlust: Storia di un'aspirante viaggiatrice
AventuraWANDERLUST. C'è chi dice che sia un modo di sprecare tempo, chi un'ossessione e chi la definisce una vera e propria sindrome. Per me? Per me non è nulla di tutto ció, ma un modo di vivere, di vedere e di capire. Viaggiare è da sempre parte di me e...