14.

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Sembrava che la mattina tutti avessero un microchip, che mandandava lettere al cervello con scritto: Andare a casa di Catherine Hocking, quando può dormire fino a tardi e non ha scuola.

Questa era l'unica ragione plausibile, ma non potevano venire a suonare a non so, l'una o magari anche le tre? No. Alle 9.30 di mattina, MATTINA.

Scesi le scale mentre continuavano a suonare al campanello.

"Sto venendo!" Urlai, il campanello smise di suonare, e io finalmente aprii la porta.

"Sempre acida cuginetta?" Rimasi di stucco a vederlo davanti a me.

Con un salto gli saltai addosso aggrappandomi alla vita di Lorenzo, lui lasciò le valigie e mi prese per un pelo.

Dio quanto era cresciuto! Lorenzo, ora aveva la mia età, non lo vedevo da anni, ma avrei riconosciuto il suo sguardo da furbo a distanza di anni luce.

"Dai entra" scesi dalla sua vita e lo spinsi a entrare in casa.

"Bel posticino" disse, era cresciuto veramente tanto, era quasi alto quanto il padre.

Lorenzo aveva finalmente tagliato i lunghi capelli neri e li portava dritti sulla testa, gli occhi blu erano sempre chiarissimi, assomigliavano quasi al ghiaccio artico. Lui mi sorrise, e notai che aveva tolto l'apparecchio e che la fossetta al lato sinistro era sempre più accentuata. Il fisico era tonico e asciutto, non era più il bambino grassoccio che ricordavo io.

"Come mai sei qua?" Chiesi sempre più curiosa.

"È successo un casino" mi guardò e cominció a ridere. "Mi hanno espulso da scuola e i miei genitori mi hanno spedito dallo zio, non sapevo che c'eri pure tu, però la tua gentilezza mattutina è inconfondibile" continuò e io gli alzai il dito medio. Loro erano figli del fratello più grande della famiglia, Joseph.

"Cosa hai fatto?" Chiesi alzando un sopracciglio.

"Potreiaver organizzato uno schiuma party" disse vago, anche la sua voce era più grossa, si vedeva che stava diventando un uomo.

"Siete degli stronzi! Lorè quando andavamo a scuola insieme queste idee non ti venivano. Raccontami tutto quanto"

"Allora, un giorno eravamo a casa mia, con Stefano, Luca e Andrea, volevamo organizzare qualcosa di grande, sopratutto perché eravamo riusciti a rubare le chiavi della scuola. A un certo punto Luca ha detto: se facessimo qualcosa con la schiuma? Sarebbe fico. Tutti noi eravamo d'accordo, Andrea ha trovato la macchina della schiuma, dato che lo zio era propietario di un parco acquatico,e poi io e Andrea siamo andati a sistemare la palestra, Luca ha trovato un Dj e Stefano ha avvisato tutta la scuola. Verso le due di notte eravamo tutti sbronzi e abbiamo sparato la musica al massimo" perché con me non le facevano queste cose? Stronzi. "Solo non sapevamo che il preside dormiva dentro la scuola perché si era lasciato con la moglie. Ha chiesto a tutti i ragazzi chi era stato e hanno espulso tutti noi, a me, Luca, Stefano e Andrea." Quando finì il racconto non potei far a meno di scoppiare a ridere, era stata un'idea fantastica.

"Il mio cuginetto è un piccolo genio" dissi scompigliandoli i capelli e alzandomi dal divano, Lore mise il brocio e mi seguì in cucina per mangiare qualcosa.

Lorenzo cominciò ad aprire e controllare tutti gli sportelli che stavano sopra la cucina e poi fece lo stesso con quelli che stavano sotto.

"ho avuto una grande idea!" Sbottó a un certo punto facendomi saltare sulla sedia.

"Illuminami"

sentiamo la cazzata del secolo, pensai io guardandolo con un sorriso, mi era mancato, mi ero scordata quanto era divertente averlo intorno.

Lorenzo mise uno scolapiatti in metallo sulla testa e prese un mestolo in mano, io lo guardai scioccata ma anche divertita.

"L'eroe della colazione, farà le crepes!" Urlò come se fosse quello del film il gladiatore.

"sei un genio" Dissi battendogli il cinque e entrambi cominciammo a girare per la cucina in cerca di tutto l'occorrente. Ero così presa dal  lavoro, che mi ero dimenticata che fra poco sarebbe tornato Alec. Cazzo.

"Lore" lo richiamai. Ma lui non mi ascoltò.

"Lorenzo!" Urlai questa volta più forte, lui, che aveva la farina in mano fece un balzo e lasciò cadere il pacco sul pavimento, questo si ruppe alzando una grossa nube bianca. Ci ritrovammo tutti sporchi di farina e guardondoci scoppiammo a ridere. Era molto tempo che non ridevo così di gusto, mi chinai a raccogliere la farina e la lanciai in faccia a lorenzo.

Andammo avanti così per un bel po' lanciandoci la farina e dimenticandoci delle crepes. A un certo punto sentimmo la porta di ingresso sbattere e noi ci guardammo preoccupati pensando la stessa cosa: ora Alec ci ammazza.

"Nascondiamoci dietro l'isola della cucina" suggerii andando a nascondermi dietro al granito, lui mi seguì e decise di fare un video per registrare la sua faccia.

"Lorenzo, e Cat, venite fuori" i passi si facevano sempre più vicini, io e Lorenzo ci guardammo, e con il labiale gli mimai: non è giusto che lui sia pulito.

Lui annuii e  allungammo una mano per prendere la farina.

"Che cosa è successo?" Urlò quando entró in cucina, io e  mio cugino sghignazziamo in silenzio e io diedi il via a Lorenzo per mettere in atto il nostro piano, intanto lui posizionò il cellulare da qualche parte per fare il video.

"Via" urlai, entrambi uscimmo dal nostro nascondiglio, Lorenzo prese Alec frontalmente e io lo attaccai alle spalle.

"Spero per voi che corriate veloce, perché se vi prendo vi taglio la testa e la appendo al salotto come trofeo"

"Dai babbo natale, non ti scaldare che poi la neve si scioglie" lo prese in giro Lorenzo, mio zio prese una mela e gliela lanció, ma lui per un pelo riuscì a schivarla. Gli fece la linguaccia e Alec riprovo a lanciargli qualcos'altro, ma questo si spostò di nuovo, solo che questa volta prese me in testa.

"Mi hai fatto male!" Gli dissi rilanciandola e pultroppo prendendo in pieno naso Lore.

"Giuro su dio che ti affogo in piscina!" Dissi ad Alec.

"Cosa? Piscina? Dove?" Chiese velocemente Lorenzo che sembrava essersi ripreso dal suo stato di trance.

"Nella piscina che c'è in giardino vicino allo skate-park" gli spiegai io.

Loro due cominciarono a correre fuori, lasciando impronte bianche sul pavimento, e io li seguii con un sorriso.

"Che figata" affermó Lorenzo guardando la rampa e il resto delle cose.

"Guarda la piscina!" Lo rimbeccó Alec. Quest'ultimo si spogliò e con un tuffo rapido a bomba si tuffó in piscina.

"Cat! Entra anche tu!"

"Scordatevelo" affermai io spostandomi.

Lorenzo e Alec uscirono dalla piscina, io cominciai a correre, ma Lorenzo con un gesto fulmineo mi prese per un braccio, mi fece cadere in terra e mi afferró per i polsi.

"Alec, afferra le caviglie!" Questo fece come ordinato e iniziarono a farmi oscillare sopra la piscina.

"Al mio tre la lanciamo" disse Lore.

"Uno... due... tre!" In una frazione di secondo mi ritrovai completamente fradicia, ora che anche io ero in piscina anche loro mi raggiunsero tuffandosi a bomba.

"Com'è l'acqua?" Chiese Lore soghignando.

"Mi sei mancato!" Dissi andando ad abbracciarlo, anche Alec si aggiunse al nostro abbraccio di famiglia, e un sorriso nacque spontaneo sul mio volto.

Forse non sono così sola, pensai.

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