Epilogo.

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10 anni dopo.

"Ash, sbrigati, ci stanno aspettando!" gli gridai dal piano di sotto.

"non è colpa mia se tuo figlio non vuole mettersi le scarpe!"

"è anche tuo figlio!" dissi.

"secondo me lo hai adottato" disse.

"cosa mi avete adottato?" urlò Lorenzo.

Salii lentamente le scale, anche se ero cresciuta ero sfaticata cominque.

Andai dritta vero la camera di Lore e quando aprii la porta scoppiai a ridere, Ash stava provando a infilargli le scarpe mentre quella piccola pesta gli metteva i piedini in bocca.

"sei arrivata! Fallo tu" disse passandomi le scarpe. Quanto era cambiato negli anni, non era più quel ragazzi nodi diciotto anni che avevo conosciuto in uno skate shop.

"ce la fai?" mi richiamò impaziente.

"si, calmati brutto idiota"

"mamma" mi chiamò Lore. "perché insulti papà" mi chiese.

Io e Asher ci guardammo e scoppiammo a ridere.

"perché lo amo" risposi. Ero ancora perdutamente innamorata di lui come quando avevo diciassette anni.

"ti amo anch'io" disse, sapevo che per lui era lo stesso.

"dammi il piedino" dissi a mio figlio.

Quando finalmente ebbi finito di vestirlo uscimmo.

Mi squillò il cellulare e io sorrisi vedendo il nome del contatto: Migliore amica.

"hey Ja..."

"vi muovete?" mi interruppe.

"Lorenzo faceva i capricci e quindi ci abbiamo messo una vita per vestirlo" spiegai.

"oddio, passami il mio nipotino"

"fra poco lo vedi. Ciao" e le chiusi il telefono in faccia con un sorriso.

"sei pessima" disse Ash dandomi un bacio.

Era cresciuto, si vedeva dal viso che era maturato ma aveva sempre il cervello di un diciottenne, nonostante ne avesse vent'otto.

Salimmo in macchina e partimmo verso il cimitero. Ogni anno, la mattina di Natale andavamo alla sua tomba per portare dei fiori e ci ritrovavamo tutti lì per poi pranzare a casa mia e di Ash.

Ricordo ancora quando dieci anni fa mi aveva detto: "ti giuro, io ti sposo" e lo aveva fatto, appena compiuti i miei diciotto anni mi aveva portato all'altare.

Ora lui gestiva l'azienda i famiglia dato che il padre aveva deciso di andare in pensione prima e io ero al mio terzo libro, avevo avuto molto successo col primo, raccontavo la nostra storia e i lettori l'avevano apprezzato.

Ci fermammo davanti al cimitero, e li vidi.

Jass ormai aveva tagliato i capelli e li portava corti da un po', si era sposata con Davon qualche anno fa e ora era in dolce attesa.

Celine si era fatta rossa e non portava più quegli abitini succinti, anzi, era diventata avvocato e nel suo studio aveva incontrato Jake, il suo nuovo ragazzo, ormai stavano insieme da cinque anni.

Ambar invece non c'era, avevamo perso le sue tracce un paio di anni fa, quando aveva deciso di andare in svizzera.

"buon Natale" dissi quando arrivai, ci scambiammo gli auguri e poi andammo verso la tomba di Lorenzo.

Amico fidato.

19/01/1999

25/12/2016

"Lore, saluta lo zio Lorenzo" dissi a mio figlio.

"ciao zietto" disse dando un bacio alla lapide.

Appoggiammo tutti i fiori sulla sua tomba e poi ci fu un momento di silenzio.

"sono già passati dieci anni" disse Celine.

"eh già" dissi io.

"voi non potete neanche immaginare quanto io sia felice di avervi conosciuti" continuai stringendoli tutti in un abbraccio.

"posso fare una domanda seria?" chiese Jass. Diedi Lore in braccio ad Asher e mi avvicinai alla mia migliore amica.

"certo" disse Luke.

"andiamo a mangiare?" scossi la testa e la presi sottobraccio. "andiamo a mangiare" 

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