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La polizia scortó Asher fino all'ambulanza, non voleva saperne di lasciarmi e quindi mi portò in braccio con lui, mi posò sul lettino e poi mi riprese dopo che gli ebbero curato la spalla.

Una volante della polizia ci scortó in hotel e Asher mi trasportó fino alla suite, ero inerme, avvolta dal dolore, quasi non respiravo, non riuscivo a credere che fosse morto, non riuscivo a capacitarmi che non avrei più rivisto Lore.

Aveva sacrificato la sua vita per salvare la mia, Asher mi posò sul letto e scomparve.

Continuavo a fissare un punto indefinito della stanza pensando a mio cugino, mi odiavo, dovevo morire io, non lui.

Mi guardai le mani, il suo sangue si era seccato ma lo sentivo ancora fresco e caldo come quando ero crollata al suo fianco.

Non doveva morire, non così.

Sentii la porta sbattere e capii che erano arrivati anche gli altri.

Jass venne a sedersi di fianco a me.

"Cat..." disse ma la ignorai. Volevo stare sola a crogiolare nel mio dolore.

"Jass, parlerete in un altro momento" disse Ash.

Mi riprese in braccio e mi trasportó in bagno, io rimasi immobile, non sentivo più nulla.

"Ce la fai a stare un attimo in piedi" no, non ce la faccio, il dolore mi sta consumando, voglio morire. Dovevo morire, pensai ma annuii.

Mi poggio per terra e cominciò a togliermi la maglietta sporca di sangue, sentivo l'acqua che scorreva.

"Siediti un secondo sul bordo della vasca" ordinò in tono dolce, obbedii e lui si inginocchió davanti a me, mi tolse le scarpe e i calzini.

Mi toccava delicatamente come se avesse paura di rompermi, mi sbottonó i jeans e mi fece rialzare in piedi per sfilarmeli.

Sganció il reggiseno e tolse anche quello, le sue mani non indugiarono un secondo sulla mia pelle, ogni tanto mi sfiorava delicatamente, ma niente di più.

Per ultimi mi tolse gli slip e poi mi prese in braccio e mi mise nella vasca che aveva riempito di acqua calda.

Cominciò delicatamente a lavarmi la schiena, le mani e infine lavó i miei capelli.

Non avevo bisogno di essere lavata, non mi avrebbe fatti stare meglio, non avrebbe cancellato il dolore, ma avrebbe fatto stare meglio lui.

Mi sfiorava la pelle nuda e io sentivo un brivido ogni volta.

Quando ebbe finito mi riprese in braccio e mi avvolse in un asciugamano, fece lo stesso con i capelli.

Mi aiutó a vestirmi e poi andammo all'aeroporto.

"Come ha fatto la polizia a trovarci?" Chiesi, la mia voce era roca dal pianto e dalle grida.

"Lorenzo li aveva chiamati quando ancora eravamo hotel, hanno sentito tutto e hanno fatto il prima possibile"

Feci una risata amara. "Sempre a preoccuparsi degli altri" dissi e poi partimmo verso casa.

2 giorni dopo...

Indossai dei leggins neri, una felpa nera e delle scarpe nere.

Oggi si sarebbe svolto il funerale di mio cugino, sarebbe stato sepolto qui in america, tutti la famiglia si era riunita in casa di Alec, lui era distrutto, come tutti noi del resto.

"Cat, sei pronta?" Chiese piano mia nonna.

Legai i capelli in una coda di cavallo e annuii.

"Dai, andiamo" disse.

"Ash è arrivato?" Chiesi.

"Si, ti sta aspettando giù" Ash mi era stato incollato questi due giorni, per assicurarsi che stessi bene e solo la sua presenza mi aveva fatto stare meglio, avevo capito che dovevo essere grata che Lorenzo si fosse sacrificato per me, ero contenta di essere viva ma era difficile da superare.

"Hey" dissi ad Ash.

Mi diede un veloce bacio a stampo. "Hey"

"Come stai?" Mi chiese.

"Meglio" risposi anche se non era del tutto vero.

"Andiamo?"

"Si, prendo i fiori e arrivo" andai in cucina e presi le rose nere.

Quando tornai Ash era perso nei suoi pensieri.

Salimmo in macchina e gli presi la mano. Arrivammo dopo pochissimo tempo, tantissime persone erano presenti, tutta la scuola era divisa in piccoli gruppi.

Raggiungemmo i nostri amici.

"Ciao" dissi, mi salutarono tutti con un abbraccio.

"Quindi è vero, non c'è più" disse Celine. Lei era proprio distrutta, per la prima volta era uscita di casa completamente struccata, indossava delle scarpe da tennis e dei pantaloni con una felpa.

"Già, Lore non c'è più" rispose Jass.

"Non riesco a credere che non lo vedrò più nei corridoi a cazzeggiare" disse Davon.

"Oppure a vederlo limonare al tavolo con Celine" sentendo questa frase le si riempirono gli occhi di lacrime.

"Mi manca" disse Celine.

Un anche a me generale si levó dal gruppo.

Andammo tutti a sederci in prima fila, e quando il parroco disse se qualcuno avesse qualcosa da dire Ash si alzò per primo con una rosa rossa in mano.

"Io e Lorenzo non ci conoscevamo da molto tempo, ma abbastanza da capire che era un vero amico, non dico che era un ragazzo d'oro, anche lui come tutti noi faceva le cazzate che si devono fare.
L'ho conosciuto tre mesi fa e in tre mesi mi ha donato tanto.
Sarai sempre nei nostri cuori Lore" disse e lanció la rosa nel buco della bara.

Poi fu il turno di Davon. "Vediamo, Lore era un cazzone" disse e tutta la scuola si mise a ridere. "Ma era anche la persona più buona che abbia mai conosciuto. Non starò qua a dire chi o cosa era, perché chiunque abbia avuto la fortuna di scambiarci due parole ha capito che persona era" anche lui lanció la sua rosa.

Poi toccò ad Ambar. "Non lo conoscevo bene, però era un bravissimo ragazzo" la sua rosa voló nel mucchio.

Jass. "Vediamo, Lorenzo era Lorenzo, non si può descrivere, mi ha aiutato, consigliato, qualche volta mi ha asciugato qualche lacrima e poi mi ha fatto sorridere, era una persona bellissima, sia dentro che fuori" anche la sua rosa fece la stessa fine.

Celine. "Lorenzo, stavamo insieme, mi ha cambiato, mi ha insegnato ad essere migliore.
Era un ragazzo solare e giusto, riusciva a farti ridere quando meno ne avevi voglia.
Lo amavo davvero, e non riesco a credere che se ne sia andato" pianse e voló la rosa.

Era il mio turno. Salii sul palco. "Siamo cresciuti insieme, fin da piccoli eravamo molto uniti, poi, quando i miei genitori sono morti lui mi ha fatto sentire meno sola, e mi sentivo molto sola.
Ha alleggerito il peso che avevo sulle spalle e ora è morto per me.
Non dimenticherò mai ciò che ha fatto ha dato la sua vita per salvare la mia.
Ha deciso di morire per farmi vivere.
Caro cuginetto, non ti ringrazierò mai abbastanza per ciò che hai fatto.
Per me eri come un fratello e non ti dimenticherò mai, vada come vada farò in modo che nessuno dimentichi chi eri, la bella persona che eri e che saresti diventata.
Ti voglio bene" e lanciai la mia rosa nera in mezzo al mazzo di rose rosse.

Andai da Ash e nascosi la faccia nel suo petto mentre ricoprivano la tomba di terra.

Avrei fatto in modo che tutti si ricordassero di lui.

Skaters Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora