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Eravamo arrivati in spagna e io non ero ancora giunta a una conclusione.

Avevo ideato teorie su teorie ma nessuna era valida.

Non ero sicura di essere preoccupata, ma non ero comunque tranquilla.

Dovevano essere le vacanze migliori della mia vita e fino a quel momento erano andate solo male, tra Ambar, lo sconosciuto e l'aereo non sapevo cosa fosse peggio.

"Dobbiamo scendere"

"Si Ash, ora scendiamo"

E se fosse stato qualcuno che voleva i soldi di mio zio? Ma perché allora non aveva direttamente mirato a lui invece che a tutti noi?

Magari era qualcuno che voleva farla pagare a qualcuno dei miei amici? Perché prenderci tutti insieme e non solo uno?

Mi scoppiava la testa.

"Cat dobbiamo scendere!" Urló Ash.

"Si si, stai calmo, da dove lo hai tiraro fuori tutto questo temperamento? Il caliente lasciamolo agli spagnoli" Vidi la sua faccia diventare rossa e capii che si stava arrabbiando.

"Fuori da questo aereo, subito" mi alzai e mi misi faccia a faccia con lui.

"Non provare a dirmi cosa devo fare!"

"Se non ti sbrighi ti carico in spalla" mi alzai molto lentamente dal sedile e poi con molta, moltissima lentezza presi la valigia.

Di colpo mi trovai a testa in giù, il sedere di Ash era l'unica visuale.

"Mettimi subito giù!" Gli ordinai.

"Non dirmi cosa devo fare!" Mi scimmiottò.

Cominciai a scalciare e a tirargli pugni sulla schiena.

Una forte sculacciata mi scaldó il sedere.

Eh no.

"Asher ti vomito sui pantaloni!"

"Fa nulla" lanciai un gridolino di frustrazione e mi abbandonai completamente alla sua presa.

Se proprio non voleva mollarmi, mi avrei goduto la situazione.

"Arrivati" mi mise a terra e io gli mollai una sberla sulla testa.

"E questa per cos'era?" Chiese spalancando gli occhi.

"Perché mi hai dato una pacca sul culo!" E gli diedi un'altra sberla.

"E questa?"

"Una non mi sembrava sufficiente" presi la mia valigia e mi andai dagli altri, lasciandolo la come un palo allibito e confuso.

"Ragazzi" ci richiamò Ambar.

"Cosa vuoi?"

"Dobbiamo vivere insieme per una settimana, hai intenzione di far scoppiare una guerra?" Mi disse.

"Mi autorizza a picchiarti? Metterti la faccia nel cesso o qualcosa del genere?" Gli chiesi speranzosa, dietro di me tutti gli altri risero, tranne Celine che era dalla parte dell' amica.

"No" roteó gli occhi.

"Così mi togli tutto il divertimento" gli sorrisi.

Presi Jass a braccetto e mi allontanai ridendo.

"Sei proprio stronza" affermò fingendo di asciugarsi gli occhi.

"Sono nata così e morirò così"

"Cosa facciamo?"

"Aspettiamo l'aereo?" Gli chiesi retoricamente.

"Dobbiamo stare qua fino alle otto di sera, ed è mattina, possiamo andare a Madrid"

Skaters Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora