6- SCUSA

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Cameron's p .o. v

È passata una settimana da quella maledetta festa.

Mi sento in colpa ero accecato dal sentimento di vendetta perché lei non mi aveva fatto copiare. È una stupidata lo so ma quel giorno ho preso una nota.

È una settimana che non ci parliamo e mia sorella mi stressa, perché vuole che gli chiedo scusa,e lo farò.

Tutta la scuola ride di lei appena percorre i corridoi e io mi sento come se ci fossi io al posto suo.

Non ho mai provato questa sensazione,di solito me ne fotto delle altre ragazze, ma lei non è una ragazza qualsiasi, lei è diversa.

Ho deciso. Dopo la scuola andrò a casa sua per chiedergli scusa.

Suona la campanella e come già ho detto,Chiara cammina per i corridoi e tutti ridono o parlano a a bassa voce tra di loro.

Le scende una lacrima e corre in bagno. Non me ne frega vado da lei ora.

Corro anche io nel bagno delle ragazze anche se non ci dovrei entrare.

La vedo la seduta per terra con le ginocchia al petto e la testa appoggiata su di esse.

"Ehi" riesco solo a dire.

Lei alza la testa di scatto e mi guarda con quei occhi pieni di lacrime e con il trucco sbavato.

"Arrivi qua e mi dici' ehi?', sei serio? È una settimana che tutti ridono di me e forse continuerà così anche per tutto l'anno. Perché hai detto a tutti che sono vergine? Ero ubriaca ecco perché ti avevo detto quella cosa ma sè ero sobria non te lo avrei mai detto perché non mi fido e no mi fiderò mai di te" mi grida in faccia piangendo.

Non riesco neanche a guardarla negli occhi ecco perché apparso lo sguardo.

"Ora se non ti dispiace!" Mi dice prima di uscire.

Ok ora mi sento una merda.

Finite le lezioni corro fuori senza neanche aspettare mia sorella ecco perché gli mado un messaggio.

A Elisa: Eli non ti aspetto all'uscita vai a casa da sola se vuoi fatti accompagnare da Matt.

La riposta non tarda ad arrivare.

Elisa: ok, ci vediamo a casa. Ma dopo mi racconti che cosa hai fatto.

Dopo aver letto questo messaggio metto il telefono in tasca.
Non gli racconterò mai quello che ho fatto, Mi inventerò che sono stata a casa di Valentina.

Vado la fioraio e compro una rosa rossa, fatto ciò mi dirigo a casa Guidotto.

In meno di cinque minuti sono davanti alla porta, che suono al campanello.

Mi viene ad aprire Leonard.

"Salve signor Giudotto" lo saluto con una stretta di mano.

"Signorino Cameron, entra. Ti serve qualche cosa?" Mi chiede gentilmente

"Nono grazie stavo solo cercando Chiara, è a casa?" Gli chiedi un pò in imbarazzo.

"Certo è in camera sua, credo tu sappia dove si trova" "si grazie"

Salgo le scale e dopo che bussa alla porta sento un" entra" e io entro.

Si gira e rimane a bocca aperta.

Io gli sorrido debolmente.

"Sono venuto qui per chiederti scusa. Io non volevo. Lo fatto solo perché ero sopraffatto dalla vendetta, e prima che tu mi chieda. Si Perché non mi hai fatto copiare, quel giorno ho preso una nota quindi... si hai capito.
Ora perdonami, voglio solo che provassimo ad essere amici. Non chiedo altro"

Lei rimane in silenzio.

Si alza e viene verso di me.

"Ok, però in cambio mi devi comprare le patatine!" Disse ridendo.

Non ci credo ha accettato le mie scuse!.

"Ok " dissi con un sorriso stampato in volto.

Dopo che Chiara si preparò andiamo a prendere le patatine.

E passiamo tutto il pomeriggio in sieme.

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Scusate se non ho aggiornato in questi giorni e che avevo finito internet

Non ho mai creduto nell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora