Non avevo una meta, ma volevo solo allontanarmi da lì. Non so per quanto vagai, so solo che appena tornai al college ero stanchissima. Entrai nella mia stanza. Paul era seduto sul mio letto.
"Cazzo, che ti è preso? È da due ore che ti aspetto. Bimba viziata non posso seguirti sempre e ovunque"
"non farlo..." dissi.
"Non posso..."
"Cosa non puoi?"
"Non posso starti lontano...".
Cercai di parlare, ma non mi veniva nulla da dire. Ripensai al giorno del bacio... non potevo fidarmi di Paul.
"Non dici nulla? Cazzo sei veramente una bimba viziata" a quel punto mi arrabbiai di brutto.
"Cavolo, metti una parolaccia in ogni frase che dici. Mi da fastidio e poi non sono una bimba viziata. Non conosci la mia storia."
"E tu non sai la mia"
"infatti non te l'ho mai chiesta".
Senza dire nulla Paul uscì dalla stanza e chiuse con tutta la forza che aveva, la porta alle sue spalle. Mi buttai sul letto. Era stata una giornata troppo intensa.
Il telefono iniziò a squillare verso le 3.00 del mattino. Guardai il display. Era Jospeh. Gli chiusi il telefono in faccia e tornai a dormire. Ero troppo arrabbiata con lui. Quella notte mi chiamò circa 4 volte. Era stancante. La mattina andai a lezione, come al solito, solo che le lezioni finirono un po' prima. Non sapendo cosa fare chiamai mia mamma.
"Pronto?"
"Mamma..." dissi con un filo di voce.
Mi mancava da morire.
"Tesoro, stai bene? È da tanto che non ho tue notizie"
"scusa... Il college mi sta uccidendo"
"dovresti prenderti una vacanza...perché non torni a casa?"
Mi ritornarono in mente tutti i momenti felici con mia mamma. Come quando stavo male e lei mi faceva appoggiare la testa sulle sue gambe e mi accarezzava i capelli. Mi mancavano le sue coccole. Non importava se avevo 19 anni, avevo bisogno di lei. Scoppiai a piangere.
"Sue, stai piangendo?"
"No?"
"Ti prego vieni al più presto. Ti faccio tornare io il sorriso. Mia piccola principessa."
"Ti voglio bene..."balbettai.
"Anche io tesoro, ora devo andare, ciao vita mia"
"ciao..." dissi infine.
Andai a farmi un giro.
"Aspettami, aspettami" urlò Serena alle mie spalle.
"Hei, dove andiamo?"
"Sulla collina?"
"Okay..."
"Ma stai bene?" mi domandò la mia amica.
"Si..." risposi.
Non dicemmo più niente fino a che non arrivammo. Stavamo per scavalcare la transenna quando sentimmo qualcuno piangere. Vedemmo Joseph.
"Resta qui, per favore" dissi a Serena.
Lei annuì. Raggiunsi il mio amico e mi sedetti accanto a lui.
"Ti dispiace se sono venuta nel tuo posto segreto senza di te?"
"No..." disse asciugandosi gli occhi.
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La voce ritrovata
Teen FictionNon avrei mai pensato di potermi innamorare di Paul. Lui coraggioso e intrepido, io, invece, sono solo una ragazza come le altre. Una che non sa pensare da sola, una anche troppo sensibile e che sta sempre sui libri. Eppure è successo. Mi sono innam...