Capitolo 12 - "Dovrei andare"

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Aspetto quell'ondata di panico che mi travolge ogni volta che c'è del contatto fisico con qualcuno di non familiare, ma non accade nulla. Al contrario, posso sentire la mi rabbia che si dissolve, e faccio del mio meglio per restare così. Le mani di Harry tengono stretto il mio viso dalle guance e le mie trovano la sua vita, tutto intorno a me inizia ad essere più sfocato, mentre la lingua calda e dolce di Harry si fa spazio tra le mie labbra. Sono un po' esitante, ed estremamente confusa dalle sue azioni spinte, ma non riesco a fermarmi, le nostre bocche si completano insieme, i nostri corpi sono aggrovigliati fra loro. 

Il mio momento di beatitudine non dura molto e, come sapevo sarebbe successo, la realtà scompare completamente da me, e tutto ciò che vedo è lui. I suoi occhi color miele, e il suo ghigno malefico. I movimenti della mia bocca cessano, e le mie braccia cadono afflosciandosi. Il battito del mio cuore aumenta improvvisamente e sento le lacrime traboccarmi giù dagli occhi. 

"Bella?" sento la voce di Harry, ma sembra distante, molto lontana. Apro gli occhi, e tutto è sfocato. Mi fermo, e cerco di ricacciare indietro le lacrime. Le sento continuare a scendere come fossero un fiume in piena. Ho il respiro affannato, ma finalmente la realtà inizia  a tornare, oggetti indecifrabili non sono più ombre, ma ritornano alla loro forma originale. Quegli' occhi coloro miele  spariscono, al loro posto ci sono quelli verde smeraldo di Harry. La preoccupazione li invade, le sue pupille si ingrandiscono leggermente. 

"Va tutto bene". Harry tossisce piano, avvicinando un pollice alla mia guancia per prendere una lacrima. Il mio petto si alza e si abbassa velocemente, mentre cerco di controllare il mio respiro, non riesco a ricambiare lo sguardo di Harry.. ho troppa vergogna addosso. 

"Scusami, io.. " sussurro, incapace di finire la mia frase. Lui sembra timoroso, ovviamente preoccupato che le sue azioni abbiano causato il mio stato di panico. 

"Ti ho spaventata?" torno a guardarlo, dibattendo mentalmente se mentire per alleviare i suoi sentimenti, o dirgli onestamente quanto lui mi faccia paura. 

"Sì" gli rispondo. Lui rilascia un sospiro sconfitto, e si passa una mano fra i riccioli color cioccolato. Voglio dirgli che in realtà non ha nulla a che fare con la mia reazione, beh effettivamente ha contribuito a causarla, ma se glielo dicessi dovrei anche spiegargli perchè mi comporto in questo modo. La tensione si fa spazio fra di noi, e sono insicura su cosa fare. 

"Harry" provo a dire. 

"Dovrei riportarti al tuo dormitorio". Lui interrompe le mie parole e posso vedere che è ferito dai suoi lineamenti perfettamente scolpiti. 

"Ok" borbotto. 

La strada verso il mio dormitorio passa in silenzio, lasciandomi gustare il rimpianto del mio sfogo. Raggiungiamo la porta della mia stanza, e la mano di Harry si allunga per afferrare la maniglia, ma io la ritiro indietro. 

"Harry, mi dispiace" dico, guardandolo dritto negli occhi. Lui posa il suo sguardo dolce su di me, e il mio cuore fa un piccolo salto. "Ho solo.. um, sono un po'.. nervosa" dico lentamente, riflettendo su ogni parola che faccio uscire dalla mia bocca. "Mi hai solo colta di sorpresa, tutto qui". Scuoto la testa, le mie parole sono tutte completamente sbagliate. Quello che dico non ha alcun senso, Harry starà pensando che sono pazza. Sembra davvero sconcertato, ed io sospiro. 

"Non so come spiegartelo" ammetto. Lui scoppia a ridere, e mi rendo conto di quanto il ragazzo difronte a me sia confuso. "Ha senso quello che ti sto dicendo?" Harry mi rivolge un sorriso gentile, e scuote la testa. 

"Non molto". Sospiro ancora una volta. 

"Ho dei problemi con le relazioni" borbotto, interrompendo i nostri sguardi. Harry fa un passo verso di me, ed io rivolgo gli occhi sul pavimento. Ho il disperato bisogno di sentire le sue labbra sulle mie ancora una volta, ma l'esitazione ha ancora il controllo su di me. So che i flashback ritorneranno. Prendo mentalmente la decisione di reprimere ogni ricordi al più a lungo possibile, sperando che funzioni davvero. Le labbra di Harry sfiorano leggermente le mie pochi momenti prima che la porta alle nostre spalle si apra. 

"Ma che cazzo?" la voce stridula di Naomi mi squilla nelle orecchie. Entrambe le nostre teste scattano nella sua direzione, ed Harry si allontana di qualche passo da me, il mio corpo immediatamente cosciente della perdita della sua vicinanza. 

"Naomi, um, io.." balbetto. Benché io e Naomi non siamo amiche, lei sembra tradita. Il suo sguardo si sposta tra me ed Harry, prima di richiuderci la porta in faccia. Uno strano senso di colpa si fa spazio dentro di me, e riapro la porta di legno. Trovo Naomi seduta sul letto. 

"Naomi? Mi dispiace che tu l'abbia saputo così, io non volevo-" sono costretta a bloccare il mio discorso quando incontro i suoi occhi. Delle lacrime ne escono fuori, il trucco le si spalma sulla faccia in lunghe linee nere. 

"Naomi, che succede?" esclamo, affrettandomi verso il suo letto. Mi siedo affianco a lei, aspettandomi di essere allontanata, ma lei non fa nessun gesto. Avvolgo un braccio intorno alle sue spalle, e la avvicino a me. 

"Ti avevo detto di stare lontana da lui" dice fra un singhiozzo e l'altro. La lascio lentamente, guardo i suoi occhi azzurri, odio e tristezza li riempiono in ogni angolo. 

"Cosa?" 

"Um, va tutto bene qui?" Harry bussa alla porta prima di aprirla ed entrare. Incrocia lo sguardo con la ragazza che piange sul letto, e immediatamente lo vedo sentirsi a disagio. Ma che succede? 

"Vai fuori!" gli urla Naomi, mentre le sue spalle si muovono freneticamente scosse dai singhiozzi. Non so cosa fare. Naomi è sempre così sicura e compita, non l'ho mai vista così debole e fragile. Scocco ad Harry uno sguardo interrogativo, pregandolo per qualche spiegazione. Lui non mi guarda, ma abbassa gli occhi sul pavimento sotto di lui. 

"Mi hai sentito?" singhiozza Naomi "Esci! Ti ho detto che non voglio più vederti!" Ma che diavolo? Harry guarda Naomi, poi me. Quando Naomi si accorge che lui non si muove, si affretta verso il bagno e ci si chiude dentro. 

"Cos'era quello?!" dico alzando verso Harry. Lui si passa una mano fra i capelli, la frustrazione è chiara sul suo viso. 

"Naomi ed io, um, avevamo.. una storia" ammette. 

"Cosa le hai fatto?" la mia voce è piatta. I suoi occhi bucano i miei, e per una volta, riesco a mantenere il suo sguardo. Lui sospira. 

"Dovrei andare" sussurra. Prima che io possa protestare, lui lascia la stanza, chiudendo la porta alle sue spalle. 

Break me // h.s. [Italian translation] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora