"Che ci fai qui?" chiede di nuovo, più impaziente. Alzo lo sguardo su di lui, non sapendo cosa dire.
"Uh, io, scusa, io, uh.. sono entrata un attimo per stare un po' da sola" balbetto. Lui non presta attenzione più di tanto alle mie parole. Sono sicura che la mia presenza lo annoia.
"Ok, hai avuto il tuo momento. Ora, fuori" scatta Harry. Io lo fisso, sbalordita dalla sua arroganza.
"Fuori" sibila. Il suo tono mi fa venire i brividi sulla schiena.. una sola parola dalla bocca di questo ragazzo riesce a pietrificarmi. Annuisco, e quasi inciampo uscendo dalla porta.
Una volta scese le scale, intravedo Dylan tra la folla. Sono stata così presa da tutta la situazione accaduta al piano di sopra che non mi sono resa conto che lui non ci aveva seguiti. Lui mi vede, e si scusa per dileguarsi dalla sua conversazione e venire verso di me.
"Come ti senti?" mi sorride.
"Huh?"
"Oh, è la prima volta che bevi così tanto?" mi domanda. Io scuoto la testa.
"Io non.." provo a dire, ma la mia voce si spezza.
"Oh" Dylan annuisce con comprensione. "Vuoi un altro drink?" chiede. Quando sto per protestare, vedo Harry scendere dalle scale; ha un braccio intorno alle spalle di una ragazza, chiaramente molto ubriaca. Qualcosa di questa visione mi fa ribollire il sangue.
"Sì, qualcosa da bere andrà bene" dico, i miei occhi ancora focalizzati sul ragazzo dai capelli ricci. Un'espressione compiaciuta appare sul suo volto, quando la ragazza inizia a spalmarsi, letteralmente, su di lui. E' davvero una persona terribile, maleducata e arrogante. Non mi stupisco che Naomi mi abbia messo in guardia su di lui. E in più, ora dovrei stare lontana anche da Naomi. Dylan torna da me con due bicchieri tra le mani e me ne porge uno. Sposto il mio interesse su di lui e lo ringrazio. Quando il mio sguardo ritorna su Harry, i nostri occhi si incontrano. Prendo un lungo sorso dal bicchiere cercando di sopprimere i ricordi che iniziano ad invadermi la mente, e mi concentro sulla respirazione. Harry osserva ogni mio movimento. Dylan mi impegna in una conversazione, ed io sono costretta a togliere Harry dalla mia visione, ma riesco ancora a sentire il suo sguardo su di me.
Quattro bicchieri dopo, sto alla grande. Mi sento un po' in soggezione, per il fatto che non bevo da quella notte. Rabbrividisco. Nonostante sia abbastanza ubriaca, ricordi di quella sera mi fanno venir voglia di scoppiare a piangere. Chiedo a Dylan di andare in cucina per prendermi un altro drink. Mi volto per cercare Harry e i nostri sguardi s'incontrano ancora una volta. Nel suo nessuna emozione. Stringo i pugni lungo i fianchi e vado verso di lui, un'azione che all'inizio lo sbalordisce, ma dopo poco si ricompone. A metà della stanza, inizio a mettere in discussione le miei motivazioni. Mando via l'ansia, permettendo all'alcohol di prendere il completo controllo del mio corpo.
"Qual'è il tuo problema?" chiedo fredda. Vedo del divertimento negli occhi di Harry.
"Scusami?" risponde con espressione compiaciuta.
"Mi hai fissato per tutta la serata" scatto, cercando di stare calma. Con la coda dell'occhio vedo i suoi amici smettere di parlare e voltarsi verso di noi.
"Penso che tu sia un po' paranoica" dice Harry lentamente. Sento la rabbia consumarmi. Perché gli sto permettendo di avere tutto questo potere su di me? E perché sembra essere felice di tuta questa situazione?
"Bella?" sento la voce di Dylan dire alle mie spalle. Lancio ad Harry uno sguardo sdegnato prima di tornare da Dylan.
"Hey" sorrido. Dylan sembra sollevato che io non me ne sia andata.
"Vuoi uscire da qui?" mi chiede. Questa domanda mi risveglia dal mio stato di ubriachezza. Il cuore inizia a battermi nel petto e mi manca il respiro. Scuoto la testa in disapprovazione, ma Dylan mi ignora, prendendomi per il polso e trascinandomi in mezzo alla folla. Passiamo dalla cucina ed usciamo dalla porta sul retro, per ritrovarci in un piazzale di legno, circondati da un grande giardino colorato.
"Dylan, voglio tornare dentro" lo sollecito.
"Shh". Dylan mi zittisce, prendendomi di nuovo per il polso e portandomi sul retro della casa. I miei occhi si muovono da un lato all'altro, il mio respiro diventa irregolare. Le labbra di Dylan sfiorano le mie; riesco a sentire il suo alito puzzolente di alcohol. Questa situazione mi fa tornare in mente i miei soliti ricordi e mi si appanna la mente. Accade tutto troppo in fretta ed è come se fossi ritornata a quella notte. Sento delle labbra premute sulle mie.
"No, ti prego" gemo. Al momento non riesco a capire la differenza tra ricordo e realtà. All'improvviso mi sembra di sentire la sua voce.
"Stai zitta"
"Che cazzo sta succedendo qui?" una voce mi riporta alla realtà. Apro gli occhi, e mi accorgo di essere in iperventilazione. Alzo lo sguardo e mi accorgo che a volermi baciare era Dylan e non lui.
Lui non c'è più.
"Che c'è? Ci stavamo solo baciando!" dice Dylan in una sonora risata. Finalmente, la tensione nel mio corpo svanisce. Cado sulle ginocchia e inizio a singhiozzare, non riuscendo a fermare le mie lacrime. Nella mia visione sfocata, riesco a vedere Harry avvicinarsi a Dylan e dirgli di allontanarsi. Dylan torna in casa ed Harry viene velocemente verso di me. Terrorizzata da qualsiasi contatto fisico, inizio a strillare e cerco di allontanarmi il più possibile da lui. Ma lui e troppo veloce e mi prende fra le sue braccia, alzandomi da terra. Il mio corpo inizia a tremare al solo pensiero di cosa potrebbe farmi questo ragazzo.
Mentre continua a tenermi in braccio, passiamo tra le persone e saliamo le scale. Apre la porta della stanza dove ci eravamo incontrati qualche ora fa, e mi posa gentilmente sul letto, sparendo nel bagno. In quell'arco di tempo cerco di calmare i mie singhiozzi. Ma le lacrime continuano a scendere dai miei occhi, bagnandomi le guance. Harry torna con un asciugamano bagnato tra le mani e me lo porge, rimanendo ad una giusta distanza.
"Ti ha toccata?" mi chiede. I suoi occhi pieni di rabbia. Cerco di ricordare. Ero così immersa nei miei ricordi che non riesco a capire cosa fosse vero e cosa no.
"Io-io non lo so" ammetto silenziosamente.
"Che significa che non lo sai?" scatta Harry, con evidente irritazione nella sua voce.
"Io-io.. lui.. l'ho dimenticato" sussurro, alzandomi dal letto. Non riesco a sopportare Harry e il suo comportamento, in questo momento.
"Aspetta". Harry mi ferma. Mi volto verso di lui, una piccola parte di me spera che mi abbracci e mi conforti. La ignoro. "Ti riporto al campus" dice, tastandosi la tasca dei pantaloni per sentire se ci sono le chiavi.
"N-no" protesto. "Non voglio che sia tu ad accompagnarmi". La mia voce esce fuori piccola, quasi un sussurro. Harry ridacchia.
"Non hai altra scelta".
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Break me // h.s. [Italian translation]
Fiksi Penggemar"Era così, lui la prendeva e la rialzava. Senza il minimo sforzo. Il loro amore era questo. Quando lei si sentiva nel suo peggio, lui la vedeva nel suo meglio" STORIA DI slamminstyles TRADOTTA DALLA SOTTOSCRITTA (ovviamente con il cuo permesso) E...