Capitolo 5 - Storia

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Non riesco a stare ferma sul sedile del passeggero della Range Rover di Harry, sono agitata. I primi cinque minuti è tutto un continuo silenzio, io sono troppo spaventata per parlare e Harry è troppo arrogante per iniziare una conversazione.

"Uh, grazie per... lo sai, prima" borbotto. Harry annuisce. "C-cosa è successo esattamente?" chiedo, una parte di me non vuole sapere la risposta.

"Non so" risponde Harry. "Ti ho seguita fuori e ho visto che ti baciava, e tu hai iniziato ad urlare" dice, ma quindi la bocca velocemente, ovviamente non volendo rispondere in quel modo. Mi volto a guardarlo,  sentendomi un po' più coraggiosa.

"Mi hai seguita?"

"Sí, quindi?" Scatta Harry.

"Beh, perché?"

"Non è un grande problema" alza gli occhi al cielo. "Eri davvero ubriaca e ho visto che lui ti portava fuori. Volevo solo essere sicuro che non facesse nulla di stupido" . Continuo a muovermi a disagio sul mio sedile. Perché il pensiero di Harry che mi segue fuori mi eccita così tanto? Perché ci sto così male che lui non abbia fermato Dylan per difendere me?

"Oh, okay" dico.

"Smettila di ringraziarmi" sibila, ed io sospiro, voltando la testa verso il finestrino.

"Non dovresti andare a feste di questo genere" mi avverte Harry. Cosa?

"E perché no?" Lo sfido, scattando la testa verso di lui per guardarlo.

"P-perché non è sicuro! Le persone fanno cose merdose a queste feste tutto il tempo" alza la voce con impazienza, come se fosse il concetto più ovvio sulla faccia della terra.

"Perché ti interessa così tanto della mia sicurezza?" Chiedo, un piccolo, piccolo sorriso sulle mie labbra. Quella luce di speranza è tornata, diffondendosi in tutto il mio corpo, questa volta, non riesco ad ignorarla. Esamino il suo profilo, ricci perfetti cadono sulla sua fronte, e le sue labbra si colorano di un rosa più acceso mentre Harry ci passa la lingua in mezzo.

"Non mi interessa" Harry mi butta giù, insieme a tutta la mia speranza.

"Oh" è tutto ciò che riesco a dire, voltandomi per dargli le spalle per la seconda volta.

Arriviamo al campus ed Harry parcheggia difronte all'edificio delle ragazze. Scendo. Rimango a guardare come la sua auto fa retromarcia e sparisce fuori dal parcheggio. Mi chiedo se stia tornando alla festa.

Mentre cammino verso la stanza, la mia mente è completamente invasa da Harry. Mi sembra di non poterlo togliere. Do la colpa all'alcohol. Mi metto il pigiama, mi lavo i denti e poi vado a letto. Pochi minuti dopo sto già dormendo, la mia mente invasa da pensieri oscuri.

Il mattino dopo mi sveglio coperta dal sudore. Sono in affanno per essermi rigirata nel letto tutta la notte. Scendo dal letto stando attenta a non svegliare Naomi e mi vesto. Mi fermo davanti al piccolo specchio nel bagno e mi pettino i miei lunghi capelli castani. Sento Naomi stiracchiarsi, prendo il mio zaino e scivolo via oltre la porta per evitare qualsiasi confronto.

Ho un'ora prima della mia prima lezione, perciò decido di prendermi una tazza di caffè nel bar del campus. La porta cigola quando la apro per entrare, e ordino il mio caffè. Mi siedo in un angolo, bevendo lentamente è lontana da tutti. Guardo fuori dalla finestra immaginando la vita degli altri.

"Scusami" una vocina acuta mi richiama. Mi volto e vedo una ragazza dai capelli rossi, ricci e lunghi. Mi guarda. "Sei tu Bella?" Mi chiede.

Annuisco.

"Ti dispiace se mi siedo?" Chiede ancora indicandomi la sedia vuota difronte a me.

"No per niente" sorrido.

"Io sono Abby" mi dice mentre si siede. "Ti ho notata seduta qui, e visto che non mi sembravi famigliare allora dovevi essere la ragazza nuova" mi spiega Abby. Le sorrido leggermente non sapendo come continuare la conversazione.

"Quindi, uhm qual'è la tua prima lezione?" Mi chiede. Cerco nello zaino l'orario delle lezioni che mi è stato dato e lo esamino.

"Storia" le dico.

"Con il Sign. Brown"

"Sí"

"Oh, la mia classe è lí vicino! Ti farò vedere come arrivarci!" Esclama Abby. Anche se sono sicura di poterla trovare anche da sola, accetto l'offerta di Abby. Sembra carina e, chi lo sa, forse possiamo diventare amiche. Mi accompagna vicino alla mia classe e poi prosegue lungo il corridoio mentre io decido di entrare.

"Um, mi scusi" dico verso un uomo di mezza età con occhiali rotondi. Alza lo sguardo da dietro la cattedra su cui è seduto.

"Oh, tu devi essere Isabella!" Esclama gioioso alzandosi dalla sedia. Sorrido gentilmente e annuisco con la testa. Altri studenti entrano nell' aula prendendo posto. Il Sign. Brown è in piedi difronte a loro.

"Attenzione studenti!" Esclama attirando la loro attenzione e gesticolando verso di me. "Abbiamo una nuova studentessa oggi con noi. Lei è Isabella McCarrie" tutti gli sguardi sono puntati su di me ed io continuo a tenere il mio fisso sul pavimento. Il mio piano di rimanere invisibile non sta andando come programmato.

"Isabella puoi sederti lì in fondo" Il Sign. Brown mi indica una sedia nell'angolo dell'aula. Annuisco e vado. Il Sign. Brown inizia una lettura e, per quanto mi sforzi, non riesco a seguire. Incrocio le braccia sul banco e poggiò la testa. Qualche minuto dopo la porta si apre indicando l'arrivo di qualcuno.

"Ah, Styles! Felice che tu abbia deciso di partecipare" dice il Sign. Brown sarcasticamente. Alzo immediatamente la testa. Harry sposta un riccio dalla sua fronte mentre cammina per stendersi ad una sedia affianco alla mia. Il cuore inizia a battermi nel petto. Posso sentire i suoi occhi scorrere su tutto il mio corpo, ma non mi giro verso di lui, cerco di restare concentrata sul Sign. Brown che scrive alla lavagna. Passa qualche minuto ed Harry ha finalmente spostato il suo sguardo da me. Rilascio un respiro che non mi ero accorta di mantenere.

"Ciao" sento la voce di Harry, dire. Mi sollevo voltandomi verso di lui. I suoi occhi verdi brillano tra le ciglia nere.

"Ciao?" Risposto cautamente.

"Come stai?" Mi chiede, mantenendo lo sguardo. Scruto la sua faccia per catturare qualche emozione, aspettandomi che scoppia a ridere o alzi gli occhi da un momento all'altro. Quando capisco che non ha intenzione di fare nessuna di queste cose, rispondo:

"Bene"

"Sei stata bene dopo che ti ho lasciata?"  Perché si preoccupa? E perché sembra così... Comprensivo?

"Sí" gli dico, ripensando a tutto quello che è successo ieri notte. "Ti ho pensato molto". Nello stesso momento in cui lo dico, mi pento. Mi tappo la bocca con le mani. Ma da dove cavolo mi è uscito?

"N-non volevo dire questo" cerco di dire, per togliermi da questo pasticcio creato da me stessa. Harry alza un sopracciglio.

"Oh davvero?" Harry, fa un sorrisetto. Io scuoto la testa velocemente.

"Non intendevo in quel senso. Non è che abbia una cotta per te" balbetto. Sta andando tutto a rotoli. Perché m fa sentire in questo modo? L'espressione sul viso di Harry s'indurisce.

"Sarebbe stupido che tu abbia una cotta per me" scatta, girandosi verso il centro della stanza. "Io non ne avrei mai una per te"

Sento il cuore battermi più lentamente del petto. Mi sento come se mi avesse tirato un pugno nello stomaco.

"Sí, ovvio" sussurro.

Break me // h.s. [Italian translation] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora