Capitolo 6

1K 36 0
                                    

"La bionda dove l'hai lasciata?"
"Sei gelosa"
"Chi? Io? Manco dipinta guarda..." buttai la borsa sui sedili posteriori, e feci per salire in macchina "Io vado eh..."
"Hai un appuntamento?"
"Con il mio letto ragazzino"
"Niente Luca o Lorenzo?"
"No..sono in astinenza da sabato sera... e per una come me non è per niente facile te l'assicuro"
"E come mai sei in astinenza?" lui si avvicinò fino ad appoggiare la mano sulla portiera. Era vestito come di consueto, sportivo come piaceva a me. Ed io ero in astinenza da 4 giorni...non per sottolineare l'ovvio ma lui nei paraggi della sottoscritta vestito in quel modo ed io in quelle condizioni era una tortura...ero tentata di prenderlo per il bavero del giubbotto e baciarlo fino alla mattina successiva. Ma poi mi balenò davanti agli occhi l'immagine di lui e la bionda e feci per salire in macchina "Non sono affari tuoi ragazzino"
"Hai Instagram?"
"Si perché?"
"Cerca Giulia Benedetti"
"È l'una di notte ragazzino..."
"Eddai...due secondi" sbuffai ma presi il cellulare e aprii l'applicazione. Quando digitai il nome mi comparve la foto della ragazza bionda che avevo visto con Stephan al locale poche ore prima "Adesso sò come si chiama la tua nuova fiamma...sei proprio stronzo sai? Ora mi immaginerò te e la cara Giulia..vuoi rigirare il coltello nella piaga? Ci stai riuscendo benissimo. Ma poi che cazzo pensavo? Che sul serio potessi piacerti? Ma quanto sono scema.." buttai il cellulare sul sedile del passeggero poi lo spintonai e chiusi la portiera velocemente dopo essere salita in macchina. Stephan fece il giro e salì dal lato passeggero "Sei gelosa...ammettilo"
"Si, sono gelosa...e allora?" Stephan mi sorprese nuovamente sporgendosi verso di me per accarezzarmi la guancia con la mano. Io mi beai di quel contatto, e le lacrime tornarono a far capolino. Scossi la testa allontanai la sua mano "Scendi..."
"Nissa...è la ragazza di Manuel"
"Che?"
"Giulia...è la ragazza di mio fratello. Forse...posso averla portata al locale per vedere la tua reazione... mi dispiace"
"Non è... la tua ragazza?"
"No...per quanto la adori non è neanche il mio tipo..e comunque non ho cambiato idea su di te in quattro giorni. Mi piaci sempre... e avrei voluto venire al locale prima ma..non avrei retto di vederti con il Lorenzo della situazione"
"È la ragazza di tuo fratello...ed io che volevo rovesciarle il cocktail in testa"
"Povera...ora...parliamo un pò?"
"Ok..però dovremmo smetterla di girare per Roma di notte...fà tanto coppietta innamorata"
"E sia mai vero?" io scossi la testa poi ingranai la marcia e partii "Non siamo una coppia ragazzino"
"Le cose possono cambiare" lui mi fece l'occhiolino poi mi sorrise. Già guidare senza invadere la corsia opposta fu un'impresa titanica.

Mi diressi verso il Gianicolo, insomma era forse uno dei luoghi più romantici di Roma...se volevo veramente fare quel benedetto discorso a Stephan avrei avuto bisogno di un bell'aiuto anche dal panorama. Quando scendemmo dalla macchina sospirai..non ero mai stata troppo brava nei discorsi, soprattutto quelli importanti. Certo, ero una a cui difficilmente mancavano le parole ma con i ragazzi ero sempre stata una più da fatti che da discorsi.
"Inizio io?"
"Certo ragazzino" lui sorrise, ed io con lui. Poi si sedette sul cofano della mia macchina ed io lo seguii.
"Mi ha fatto male vederti andara da Lorenzo sabato"
"Lo so..."
"Ma l'hai fatto comunque"
"Si...insomma non siamo una coppia. Posso frequentare chi voglio no?"
"Ovvio...però sei stata gelosa di Giulia...sei stata male anche tu. E non dire che non è vero Francesca. Quando sono venuto al locale eri truccata, ora no..hai pianto?"
"Anche se fosse?"
"La smetti di fare la sostenuta?"
"Ok, ho pianto...e mi ha fatto male vederti con lei..ero gelosa"
"Perché?"
"Non è ovvio?" lui scosse la testa invitandomi a proseguire "Mi piaci...e sappi che non lo dico spesso, anzi forse non l'ho mai detto in modo così convinto. E so che non sarà facile, anche perché diciamolo ho proprio un carattere di merda. Ma non posso né voglio soffocare quello che sento. A 23 anni faccio la dura ma ho bisogno di qualcuno accanto, che non sia solo un ragazzo con cui scopare qualche volta"
"Francesca...se vogliamo provare a far funzionare questa cosa è sottinteso che tu stia con me..non con altri 10 ragazzi"
"Non sono mai stata con qualcuno Stephan...non so neanche da dove partire"
"Partiamo dall'essere sinceri...nessun'altra relazione"
"Ok...ma per forza di cose io avrò a che fare con altri ragazzi per lavoro"
"E io mi fido..." Stephan scese dal cofano e si mise davanti a me che ero ancora seduta. Prendondomi per i fianchi mi fece avvicinare al bordo ed io intrecciai i piedi dietro di lui. Non sapevo cosa fare per cui rimasi immobile. Stephan mi si avvicinò leggermente e poi sussurrò "Ho voglia di baciarti" io lo guardai e poi portai le mani dietro al suo collo. A dividerci pochi centimetri, ma non gli saltai addosso come avrei fatto con altri ragazzi. Mi gustai per un pò della vista dei suoi meravigliosi occhi verdi e del modo tutto speciale in cui mi guardava. Poi lo abbracciai e probabilmente quella fu la prima volta in cui abbracciai veramente un ragazzo. Di solito lo facevo nella foga di un notte di sesso senza senso, ma non era di certo un abbraccio voluto, era qualcosa di meccanico. Inspirai il suo profumo, quel qualcosa di unico che lo distingueva da tutti gli altri. Portai una mano fra i suoi capelli ed iniziai a giocarci "Sognavi di farlo eh?"
"In effetti...ci penso da quella sera al locale. Quella della scommessa" Stephan si scostò, poi non riuscimmo più ad aspettare e ci avvicinammo fino a far toccare le nostre labbra una, due, tre, cinque, dieci volte. Non avevo mai messo tutta me stessa in un bacio, quella volta non potei farne a meno perché, sinceramente, quello fu il primo bacio che diedi non solo con il corpo ma anche con un'altra parte di me che fino ad allora non era mai entrato in gioco. Ci misi il cuore e quella piccola dose di pazzia che mi portavo dietro.
Ci baciammo a lungo, facendo incontrare e scontrare le lingue, in un rincorrersi frenetico. Mi ritrovai a non avere praticamente più fiato ma non riuscivo a staccarmi. Dio se baciava bene...una mano alla base della mia schiena, per tenermi attaccata a lui e l'altra che tracciava il profilo del mio viso. A fare da sfondo a quel momento il panorama unico della mia città...

Mi sei scoppiato dentro al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora