Capitolo 11

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Venerdì 12 febbraio
"Oh Nissa...ti davo per dispersa...non mi hai richiamato in questi giorni. Come mai non ti sei presa la serata libera per vederti la Roma a casa?"
"Devo lavorare Giulia... tu come mai non la stai vedendo?"
"Era più importante vedere se la mia migliore amica fosse viva. Scusa se non sono passata le altre sere ma sono stata incasinata con Andrea, l'ho mollato"
"Ah si? Buon per te..."
"Oh Fra ma che hai?" Giulia mi afferrò un polso attraverso il bancone ma io mi divincolai "Scusa ma non ho voglia di parlare...cosa prendi?"
"Rum e coca...hey, possiamo andare fuori un attimo? È successo qualcosa con Stephan?"
"L'ho mollato"
"Cosa?" Giulia sgranó gli occhi "Ma se fino a Martedì andavate d'amore e d'accordo"
"Non ho voglia di parlarne...e devo lavorare..." mi sporsi verso due nuovi clienti e poi scorsi Lorenzo "Hey bellissima"
"Hey tesoro, non ti sei più fatto vedere"
"Ora sono qua...sei libera dopo? O è vero che ti sei fidanzata?"
"No sono libera...vengo da te?"
"Certo...intanto mi dai un limoncello?"
"Offre da casa" sentii su di me lo sguardo incazzato di Giulia mentre versavo il limoncello a Lorenzo e poi servivo tutti gli altri clienti. Quando ebbi un attimo libero la guardai "Che c'è?"
"Dimmelo te..."
"Giulia...mollami dai" sbuffai poi mi stappai una bottiglia di birra "Eh no Nissa...adesso vieni fuori con me...Ettore Nissa si prende dieci minuti" quando lui annuì lei mi prese per il polso ed incurante del fatto che fossi in maniche corte mi trascinò fuori "Oh principessina...calmati eh"
"Parla"
"Ma de che?" mollai la bottiglia di birra sullo scalino e tirai fuori le sigarette dalla mini di jeans che indossavo "Sentì non c'è molto da dire...ho mollato Stephan martedì sera..punto e stop. Ora posso tornare dentro o l'interrogatorio deve continuare?"
"Ma sei fuori? Uno...potevi chiamarmi e dirmelo, non sparire dalla faccia della Terra..due...perché l'hai lasciato?"
"Non faceva per me" aspirai avida dalla sigaretta battendo a terra il piede fasciata in degli stivali di camoscio "Sopravviverá tranquilla..."
"Tu sei fuori" Giulia si mise davanti a me anche se io la sovrastavo di parecchio dato che lei indossava degli stivali bassi.
"Sentì Giulia...non devo spiegazioni a te sulla mia vita amorosa...quindi smettila con sto terzo grado.. finiscila ok?"
"Sei la mia migliore amica"
"E allora? Questo non ti dà il diritto di impicciarti della mia vita. Sono stufa che tutti abbiano sempre qualcosa da ridire. Stavo così bene fino a quando Stephan non è entrato nella mia cazzo di esistenza. Ho provato a spiegargli che non ero quella adatta a lui, ma lui no...si è intestardito con me, ed io come una cogliona mi sono fatta abbindolare dai suoi occhioni verdi e dal suo sorriso. Lo sapevo che finiva così"
"Ma cosa è successo?"
"Si è innamorato... e ha comprato una casa alla Fontana di Trevi con una stanza in più per farci stare Sole...ma chi gliel'ha chiesto? Non ho bisogno che un ragazzetto pieno di soldi mi aiuti con mia sorella. Me la sono sempre cavata da sola e continuerò a farlo"
"Hey Fra calmati...ti ha detto " ti amo"?"
"Esatto" buttai il mozzicone per terra e lo calpestai con la suola "Crede di conoscermi ma non è così. Io non sono quella da fidanzamento ufficiale...mi sono scopata 300 ragazzi nei bagni di questo locale, nelle macchine, negli alberghi..ragazzi che non hanno mai significato un cazzo per me e ora arriva lui e cosa vuole? Farmi diventare la ragazza da esibire in tribuna...ma io non sono così.."
"Ma lui non vuole esibirti....ti ama...e tu ami lui"
"Ma non penso proprio. Mi sono divertita, quello si, mi è piaciuto e anche molto scoparlo ma finisce qua...e stasera scoperò con Lorenzo e non mi importerà nulla di tradire Stephan perché non me ne frega nulla"
"Ma..."
"Hai rotto Giulia...mollami...basta...sono stufa..io sono così, sono la troia della situazione, non la brava fidanzata...smettila" finii la bottiglia e poi con rabbia la scagliai nel bidone "Lasciami in pace" ritornai dentro e continuai a lavorare imperterrita fino all'una. Staccai quando praticamente non mi reggevo più in piedi dalla stanchezza e andai da Lorenzo.
Rimasi per un quarto d'ora seduta in macchina, ripensando a quello che era successo con Giulia poi scesi, salii le scale, presi le chiavi da sotto lo zerbino ed entrai in casa. Lorenzo era a petto nudo, con solo un paio di jeans calati sui fianchi, i tatuaggi in bella vista ed uno spinello fra le dita "Hey tesoro..."
"Ciao" mi diressi verso di lui e spingendolo contro il tavolo della cucina iniziai a baciarlo, affondandogli la lingua in bocca. Lorenzo mise le mani a coppa sul mio sedere e ribaltando la situazione mi fece sedere sul ripiano, poi mi allargò le gambe, mi tirò su la gonna fino a scoprire le mutandine di pizzo. Con movimenti esperti mi scostò il tessuto e mi penetrò con un dito, muovendolo in circolo. Io gli andai incontro muovendo il bacino, mi sfilai il giubbottino di pelle e lo lasciai cadere a terra. Venni buttando indietro la testa, poi scesi dal ripiano, mi inginocchiai davanti a lui e gli tirai giù i pantaloni. Mentre lui mi teneva ferma la testa io chiusi gli occhi...

Mi sei scoppiato dentro al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora