Capitolo 25

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"Non ho avuto un'infanzia ed un'adolescenza facili, ho sempre pensato che non avrei incontrato mai nessuno nella mia vita...che mi accettasse per quella che ero, senza desiderio di cambiarmi. Che accettasse i miei pregi, che sono pochi, ed i miei difetti che al contrario sono tantissimi. Che mi amasse incondizionatamente, senza chiedersi se nel mondo ci fosse qualcun'altra migliore di me...che mi desse tutto il suo mondo, senza pretendere in cambio quasi nulla. Poi un giorno l'ho incontrato..." fissai Luc che mi guardava con occhi socchiusi e mi sorrideva, sicuro che tutto quel discorso riguardasse lui. Poi guardai la Chiesa gremita, tutte le persone di cui non mi importava assolutamente nulla, tutte che mi guardavano fiduciose, alcune con le fintissime lacrime agli occhi. E poi guardai Giulia ed Andreas, due opposti che si erano trovati, due mondi contrastanti che si erano scontrati e che avevano avuto il coraggio di scegliersi e di continuare a farlo ogni giorno della propria vita. Feci un cenno alla mia migliore amica che mi sorrise, poi vidi Andreas che si alzava dalla panca silenziosamente ed usciva.
Mi rigirai verso Luc "Quando l'ho visto per la prima volta ho capito che quel ragazzo avrebbe cambiato la mia vita" alla parola 'ragazzo' molti si guardarono stupiti e l'uomo in piedi davanti a me cambiò espressione "Ho capito che lui mi avrebbe amato in un modo così totale da perdonarmi per i miei continui sbagli, da capirmi nonostante tutto e tutti, da aspettarmi, anche quando tutto sembrava finito...amo questa persona con tutta me stessa, e se ci fosse una vita dopo questa probabilmente l'amerei anche allora...ed è per questo che oggi.." appoggiai il bouquet sul leggio davanti a noi "...non posso sposarti..." Mi tolsi velocemente l'anello di fidanzamento e lo misi sopra i fiori poi presi la gonna e me la alzai, con poca grazia a dire il vero, ma era l'unico modo per camminare più veloce.
Scesi di corsa i pochi gradini per raggiungere la navata e volai letteralmente fuori dalla chiesa, con Giulia che mi seguiva "A destra..Andreas ci aspetta con il motore acceso...sbrigati"
"Come l'hai capito?"
"Secondo te? Questa è la vera Francesca...." per fortuna la macchina di Andreas era una monovolume che riuscì a contenere anche il mio voluminoso abito da sposa "Dove vado?"
"Centocelle...devo cambiarmi..." mentre il marito della mia migliore amica partiva vidi Luc e gli altri invitati uscire dalla chiesa "Mi ammazzerà se mi becca..."
"Ma poi ce ne andiamo da Roma...ti cambi, io metto qualcosa in valigia e poi ce ne andiamo...direzione Savona no?"
"Direzione Savona...direi di si..merda ragazzi cosa ho fatto?"
"Sei stata fantastica..." Giulia battè le mani mentre Andreas zigzagava agilmente nel traffico romano.
Quando arrivammo a Centocelle scesi dall'auto e corsi con quell'abito che non era mai stato realmente mio. Bussai alla porta della mia vicina "Tesoro..."
"Le chiavi...devo cambiarmi"
"L'hai mollato all'altare? Così si fa.."
"Vedi?" mentre io armeggiavo con le chiavi Giulia e la mia vicina parlavano male di quello che a tutti gli effetti era il mio ex fidanzato, quasi sposo "Tu cambiati che io e la tua amica ti facciamo le valigie..." Giulia mi aiutò a sfilarmi quell'abito così ingombrante ed io mi tolsi velocemente le forcine che tenevano in piedi la mia acconciatura. Indossai un paio di leggins e una delle magliette di Stephan, scarpe da ginnastica e poi mi struccai e mi feci una coda alta "Domani mi taglio i capelli...cazzo non li sopporto più" Giulia e la signora Lina risero ed io le aiutai a prendere da casa mia quanti più vestiti le mie borse potessero contenere. Quando Andreas suonò il clacson la signora Lina mi bloccò "Vai piccina...il resto te lo spedisco io dovunque andrai..hai il mio numero..mandami il nuovo indirizzo. Io metterò a posto e poi quando vorrai, se vorrai, verrai a salutarmi. A me basta vederti di nuovo sorridere...ora fuori da qua..." salutai con un lungo abbraccio quella signora che era quanto di più vicino ad una figura materna avessi mai avuto poi corsi giù insieme a Giulia. Dopo aver caricato le valigie salimmo in macchina "Savona allora?"
"Savona..."
"Vuoi avvisarlo?"
"No...ragazzi? Grazie di tutto"
"Ti avrei uccisa io nel sonno una notte se tu lo avessi sposato..accelera Andrè...e alza la musica..."
"Quanto ci metteremo? Non per metterti fretta eh"
"Sono le cinque...calcolando che anche se infrango tutti i limiti di velocità ci metterò comunque 6 ore..e vorrei fermarmi a mangiare qualcosa almeno..mezzanotte siamo là"
"Così siamo giusto in tempo per la vostra attività notturna preferita..."
"Giulia! Dovranno parlare prima..."
"Si certo amore...tu guida" mi misi a ridere seguita dai miei due amici, gli unici che mi erano rimasti vicini nonostante tutto. Presi la borsa e da uno scomparto recuperai il suo anello, rimetterlo al dito fu una sensazione bellissima.

Mi sei scoppiato dentro al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora