Capitolo 5

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La mattina dopo quando vidi quella foto inviatami da Giulia le risposi solo con un "Non c'è nulla da dire". Era la verità...la mia presenza allo stadio era stata un'eccezione, e anche quello che era successo dopo. La mia vita era e sarebbe sempre rimasta quella che conducevo, fatta di Luca e Lorenzo e di una interminabile lista di altri ragazzi per cui ero e sarei rimasta sempre e solo Nissa. Stephan rimaneva in un universo a parte, che non poteva né doveva più toccare il mio. Nei giorni successivi non parlai né con Giulia né con lui, lo attendeva la trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo e io oltretutto non avrei saputo come contattarlo. Avrei potuto chiedere a Radja oppure presentarmi a Trigoria ma avrei scatenato solo illazioni e malelingue. Già la foto in cui mandavo un bacio a Ste dopo il gol aveva fatto il giro del web ed io ero automaticamente diventata la nuova Cleopatra.
Quello che mi faceva incazzare era che a volte, anzi molto spesso, mi ritrovavo a pensare a lui. A 23 anni, per la prima volta nella vita, quando lo sentivo nominare mi prendeva una sensazione strana allo stomaco, come se mi mancasse l'aria. E spesso mi ritrovavo a fissare il vuoto...ma la cosa più strana era che non mi importava più così tanto di apparire sempre e comunque in tiro. Il lunedì avevo persino comprato un paio di scarpe da ginnastica nuove di zecca...e martedì ero uscita di casa senza trucco...
La sera del 2 febbraio rimasi a casa dato che quella del martedì era la mia serata libera. Avevo lavorato sia la domenica che il lunedì in cui avevo anche cantato qualche canzone sul palco. Ma era come se avessi le pile perennemente scariche e andassi avanti per inerzia.
Quando stavo a casa di solito recuperavo le ore di donne arretrate ma quella sera accesi il PC cercando uno streaming decente per seguire la partita della Roma.
A metà primo tempo il campanello suonò "Chi è?"
"Gelato e Giulia" sorrisi e la feci salire. La abbracciai e le sussurrai un "scusa" prima di trasferire il gelato in due ciotole.
"Scusa ma...come mai guardi la Roma in streaming sul PC? Non che mi dispiaccia perché per venire da te avevo rinunciato al mio adorato divano e alla partita. Invece me la posso vedere...dovresti metterti anche la sua maglietta però... comunque come mai sta novità?"
"Così"
"Certo...Francesca non dire cazzate... allora?"
"Allora cosa? Non avevo sonno, non ho libri da leggere, in TV non c'è nulla e ho per caso ricordato che c'era la partita stasera così...per caso la stavo guardando"
"Per caso ti sei accorta di star raccontando un sacco di minchiate?" Giulia, nonostante il suo impeccabile background da ragazza dei piani alti, era uno scaricatore di porto quando parlava. L'accento romano e il suo gesticolare frenetico mi facevano impazzire, i suoi genitori mi odiavano perché pensavano che io continuassi a portare la loro figlia perfetta sulla cattiva strada. Misi una cucchiaiata di gelato alla nutella in bocca facendo rigirare il cucchiaino, prendendo tempo perché...non sapevo cosa rispondere stranamente.
"Vuoi che metta le carte in tavola?"
"Esattamente tesoro...per una volta nella vita sputa fuori tutto"
"Ok...allora...Stephan.."
"Come siamo passati a Stephan scusa? E lui sa il tuo vero nome?"
"Si Giulia...e Stephan mi piace...il nome eh..non lui"
"Carte in tavola ricorda..altrimenti mi mangio tutto il gelato...e ti spengo lo streaming"
"No...ok ok...mi piace..."
"Oh finalmente.... e perché non vi vedete da sabato sera?"
"Come fai a sapere che non ci siamo più visti?"
"Hai na faccia da funerale...se vi foste visti avresti la stessa faccia che avevi in quella foto che ti ho inviato. Quella di te che lo guardi adorante come tutte le fidanzatine del mondo.."
"Uno non lo guardo adorante, due non siamo fidanzati, tre è vero non ci siamo visti...perché mentre ero con lui a Ponte Milvio mi ha chiamato Lorenzo.. e insomma...sono andata da lui"
"Che cazzo hai fatto? Lorenzo lo pseudo ballerino cubano che balla come se avesse un palo nel culo? Lui?"
"Si...lui"
"Cioè tu stavi con lui" ed indicò lo schermo del PC "a Ponte Milvio... poi ti chiama Lorenzo e tu molli lui e vai da Lorenzo? Cioè... è andata così?"
"Esatto"
"Fra!!" urlò e io mi rintanai dietro la coppa di gelato cercando di sfuggire alle sue urla "ma porca troia... ok, ok cerco di calmarmi...ci sei andata a letto immagino"
"Si.."
"Domenica e ieri hai visto qualcuno?"
"Dopo il lavoro? No, sono tornata a casa"
"Oggi?"
"No, sono andata a fare la spesa..poi a correre un pò.. poi ho preparato la pizza in casa...basta"
"Nessun uomo o pseudo uomo nel tuo letto oppure tu nel letto di qualcuno?"
"No Giulia..."
"Quasi 72 ore di astinenza"
"Esatto..." involontariamente buttai un occhio al PC giusto per gustarmi un suo primo piano "lo so che non dovrei, lo so che andava benissimo tutto il discorso che gli ho fatto su " non sono la ragazza giusta per te eccetera eccetera" ma...insomma mentre stavo con Lorenzo.."
"Non pensavi a Lorenzo...anche perché è un cesso fattelo dire"
"Dettagli..."
"Vabbè tralasciando la bruttezza di Lorenzo...non pensavi a lui...a chi pensavi?" Giulia accavallò le gambe fasciate nei suoi jeans di marca e ammiccò con lo sguardo "Su su dai"
"Non me lo farai dire"
"Eh no Nissa... Adesso lo dici chiaro e tondo " mentre scopavo con Lorenzo, quello pseudo ballerino cubano che balla come se avesse un palo nel culo, pensavo a Stephan che diciamocelo, è un gran figo. Me lo sbatterei volentieri su ogni superficie possibile del mio piccolo monolocale, ma anche da qualsiasi altra parte"
Mano a mano che Giulia parlava io risi sempre più forte, perché sentire parlare lei in quel modo era la fine del mondo "No non lo direi mai così... Piuttosto...mentre scopavo con Lorenzo che è pure bravo ma sembra abbia sempre un palo nel culo pensavo a..a Stephan ok...che potrebbe piacermi...e forse...e sottolineo forse...mi farei volentieri"
"Togli i forse"
"Ok...me lo farei"
"E qual'è il problema?"
"Tutto...insomma...dai.." mi alzai e portai nel lavandino le tazze "..non sono quella giusta per lui. Pensa a cosa scriverebbero...la nuova fiamma del Faraone è uno ragazza senza genitori, con una sorella chiusa in un istituto, che per guadagnarsi da vivere fà la ballerina in un locale. Poi spunterebbero come funghi i ragazzi con cui sono stata e verrei dipinta come una puttana praticamente...no Giulia. E poi lui ha avuto già i suoi problemi, non gli servo di certo io"
"Fregatene..dai fregatevene insomma..non ti ho mai vista così"
"Così come?"
"Così... raggiante...non so neanche come dirtelo..hai 23 anni Fra e ti meriti un pò di felicità. Che non è di certo una scopata con Lorenzo. Ma neanche con Luca o gli altri. E comunque non è questione di una scopata... è altro..."
"Mhm...non lo so"
"Lo sai...e hai paura"
"Giulia possiamo anche piacerci a vicenda...ma questo non toglie il fatto che potremmo anche non andare d'accordo.."
"Se parti così però...sentì provaci, non puoi sapere come andrà fino a che non ci provi almeno. Vi piacete ed è sufficiente per partire bene. Insomma non ti ho sentito mai dire " mi piace". Però posso darti un consiglio?"
"Me lo daresti comunque... Quindi spara"
"Non atteggiarti con lui..insomma io conosco la vera Francesca e ti posso assicurare che anche se ti ho dato della stronza parecchie volte sei una bellissima persona...non fare la sostenuta per forza"
"Non so come si fa la fidanzata"
"Siamo già all'essere fidanzata?"
"Dai Giù hai capito...non so come comportarmi. Se tipo salutarlo per prima o aspettare che lo faccia lui, se tenergli la mano o no...quanto aspettare per andare a letto con lui...il mio record è stato aspettare tipo 2 giorni con un ragazzo"
"Dimenticati tutto quello che hai fatto con gli altri ragazzi..non c'entra nulla..."
"Uff.." feci la faccia imbronciata e tornai a fissare il PC "Merda...diventerò come quelle ragazze appiccicose e con gli occhi a cuoricino..."
"Fanculo Nissa... guardati il tuo futuro fidanzato va" la spintonai e poi fissai lo schermo. Cosa mi aveva fatto cambiare idea? Il ricordo della sua espressione quando avevo nominato Lorenzo il sabato prima. La sua espressione ferita e la sensazione che in quel momento gli stessi facendo del male. E poi mi piaceva...tantissimo...
La partita era praticamente terminata e la Roma vinceva per 1-0. Mancava qualche secondo alla fine del recupero quando il numero 8 giallorosso crossò in area e Stephan non dovette far altro che accompagnare il pallone in rete. La sua gioia fu forse ancora più grande del sabato precedente e io mi ritrovai a battere le mani insieme a Giulia.
"Ah l'amore"
"Non sono innamorata"
"Ma ti manca poco...e non provare a scappare...ti mollo un calcio in culo che vedi..."
Come potevo scappare da due occhi verdi che ormai mi perseguitavano ovunque?

Il mercoledì non riuscii neanche a pensare a Stephan...ok ci pensai eccome ma fra lavoro e Sole che aveva avuto la febbre altissima e una crisi, lo accantonai momentaneamente. Il Giovedì sera ero al locale quando sentii una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Quando mi girai verso l'entrata del "360 gradi" lo vidi....ero abbastanza vicina per cui con un sorriso mi avvicinai "Ciao...." stavo per dire Stephan quando dietro di lui vidi comparire una ragazza. Alta, bionda, vestita alla moda...bellissima..."....ragazzino...chi non muore si rivede"
"Ciao Nissa..." lui mi salutò e poi si allontanò parlando con la biondina tenendole una mano alla base della schiena per farla proseguire fra la calca del locale.
Si accomodarono al bancone, io feci il giro e poi mi sporsi verso di loro "Che vi porto?"
"Due cocktail analcolici, grazie"
"Perfetto..." preparai i cocktail tenendo contemporaneamente d'occhio la coppia. Non ascoltai la conversazione ma notai la loro estrema confidenza, quanto lui sembrasse a suo agio e il modo in cui rideva insieme a lei. Mi incazzai...con me stessa principalmente perché avevo fatto tremila viaggi mentali su noi due quando in realtà un "noi" non c'era assolutamente. Lui stava meglio con quel tipo di ragazze...scoprii un nuovo sentimento..la gelosia. Io che mi ero preparata mentalmente un discorso per quando l'avessi visto, ora avrei volentieri rovesciato in testa alla bionda non uno ma cinque bicchieri.
Sbattei i cocktail sul bancone e poi mi allontanai...mi occupai di un ragazzo che reclamava la mia attenzione... flirtai spudoratamente con lui anche se era quanto di più lontano ci fosse da Stephan. O proprio per quello....Simone, me lo disse dopo tre secondi, era basso, tarchiato, capelli biondi impregnati di gel e occhi scuri..
Ogni volta che guardavo verso di lui, scoprivo Stephan a fissarmi con la coda dell'occhio. Lui e la bionda restarono lí poco, un quaranta minuti massimo. Lei uscì dopo avermi fatto un cenno, a cui non risposi, mentre lui venne verso di me "Ti devo?"
"Offre la casa"
"No, veramente"
"Ragazzino, offre la casa...sul serio" perché doveva essere così bello? Vaffanculo...
"Allora tieni la mancia...anche se sei stata più irritante del solito Nissa" lui sbatté sul bancone 50 euro prima di uscire dalla porta dopo aver stretto mani e fatto qualche foto con alcuni ragazzi. Continuai a fissare la porta del locale poi bisbigliai alla mia collega "Vado a fumare". Afferrai il giubbino e il pacchetto di sigarette e uscii dal retro. Mi appoggiai al muro esterno e mi maledissi mentalmente. Per la prima volta da tantissimo tempo mi venne voglia di piangere. Di solito lo facevo nella solitudine della mia camera ma cercavo comunque di trattenere dentro di me tutte le emozioni. Ero una che difficilmente si lasciava andare a manifestazioni emotive, di qualsiasi tipo. Sia la tristezza che la gioia cercavo di vivermele dentro di me, senza esternarle troppo. Ma quella sera mi ritrovai a piangere, non un pianto silenzioso e composto ma veri e propri singhiozzi. Mi sedetti per terra continuando a fumare e maledissi quel ragazzino che mi aveva ribaltato il mondo senza neanche saperlo. Sentivo come se dovessi per forza buttare fuori tutto quello che sentivo dentro ma con chi potevo farlo? Giulia era fantastica ma solo lui avrebbe potuto aiutarmi...lui che ora probabilmente stava con quella bionda slavata.
" Fanculo" mi alzai in piedi e rientrai. Filai nel bagno del personale e mi struccai dato che il mascara mi era colato quasi del tutto. Quella sera indossavo dei semplici jeans strappati con un paio di scarpe con il tacco dorate ed una maglia monospalla anch'essa dorata. Mi ero vestita carina ma senza esagerare con scollature o quant'altro proprio nella speranza di vederlo.
Continuai a lavorare meccanicamente fino all'una poi mi preparai un panino con quello che era avanzato in cucina e mi avviai fuori con la mia misera cena e una bottiglia di birra in mano. Salutai parecchi ragazzi che conoscevo declinando anche l'invito di qualcuno di loro per proseguire la serata. Finii in fretta il panino e la birra poi feci per salire in macchina "Ciao"
Per poco non collassai "Ciao...che ci fai qua?"
"Dobbiamo parlare"



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