Chapter 32

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[GENNARO]



Kayr prima è venuta a trovarti, Amy. Sta in uno stato pietoso, e credo che verrà bocciata quest'anno per il numero di assenze che ha fatto, per te. Per vederti. Amy qui noi tutti ti siamo accanto ricordalo》le dissi facendo combaciare le nostre mani e unendole in una salda stretta.

Poi appoggiai la testa alla sua spalla e sentii della lacrime bagnarmi il volto, ma non erano le mie.

Mi alzai da appoggiato e vidi queste goccioline ricaderle dagli occhi, finendo verso le orecchie.

Poi piano piano non sentii più quel ticchettio dell'aggeggio che segna il battito del cuore, sentii solamente un suono lungo e prolungato.

Ma sono sicuro che tutti gli altri abbiamo sentito le mie grida provenire da lì, perché in poco arrivarono infermieri su infermieri che la portarono via, in un'altra sala.
Sempre più lontana da me.

Giuro che se ce la dovesse fare, e me lo auguro, non la lascerò mai più andare, la terrò sempre con me.
Se invece non dovesse farcela... La mia vita sarebbe un inferno.
È solo che ho paura che dopo un po' ti abitui a tutto, niente ti fa più caldo né freddo, è tutto uguale, della stessa misura, o grandezza, o colore, ed è la cosa che più mi terrorizza.

Lo vidi arrivare da lontano, e andai verso di lui interrompendo il mio avanti e indietro da imbecille.

La madre di Amy si alzò e mi raggiunse, il padre stava ancora a torturarsi le mani seduto di fianco alla sorella più piccola di Amy, Sofia.
Che aveva il piccolo volto bagnato da lacrime peggio del mio.

Quindi? Cos'è successo? Come sta? Parli la prego!》lo incitammo io e sua madre.

Il dottore si torturava ancora le dita, tenendo in mano quella cartellina che a momenti avrei voluto strappargliela di mano e lanciarla per terra.

Ha lottato...》è già lì capì, anche la madre di Amy, perché si portò le mani alla bocca e cominciò a far fuori uscire lacrime come una fontana.

Io intanto mi allontanai di pochi centimetri da loro, con le mani che mi scompigliavano i capelli.

No.》ripetevo.

Non è vero. 》dicevo mentre facevo avanti e indietro nella piccola sala d'attesa.

LEI NON È MORTA!》urlai mentre tiravo un calcio ad un tavolino di legno.

Tutti gli occhi della gente all'interno dell'ospedale aveva qualcosa da guardare; me.
I miei invece, non ci vedevano più niente, bagnati di lacrime com'erano.

Abbiamo fatto tutto il possibile...》finì l'infermiere.

"NO!" fu l'ultima cosa che dissi.

Ci dispiace.》 sentii dirmi.

Non è ancora finita la storia(^_^)

fall » g.b.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora