[AMY]
Non mi piace la solitudine.
Mi piace il silenzio, le lunghe passeggiate, i tramonti.
Non stare da sola.Eppure adesso, anche ripetendo a me stessa, auto convincendomi, che non sono sola in questa vita, mi trovo in una città della quale conosco poco, a camminare di fianco ad una scogliera, alle cinque del mattino, da sola.
Non sono sola.
Certo, come no.Mi fermo a fissare la luna: miriadi di stelle le stanno attorno.
Lei brilla, brilla in alto nel cielo, da sola, indipendente e indipendentemente da tutto e da tutti.
Indipendente da tutto ciò che cerca di non farle sprigionare luce: tutto il buio che le sta attorno.Con Gennaro, a scuola, era più o meno così che funzionava.
Lui era il buio, lui era ciò che non mi permetteva di sprigionare la mia felicità, perchè la imprigionava nel suo lato oscuro, non facendola più fiorire.Man mano le luci della prima alba cominciano a crescere e ad illuminare il cielo, togliendo anche quel poco di buio rimasto della notte.
Raggiungo il piccolo ma lungo sentiero che mi permette di arrivare a casa.
Arrivo in poco meno di dieci minuti, dopo averne spesi altrettanti per star ferma a guardare quella meraviglia.Apro lentamente la porta di casa e mi infilo nella mia rispettiva camera, che sono stata costretta a condividere con mia sorella, per mancanza di altre.
Tolgo le scarpe, appoggio il telefono sul comodino e mi infilo sotto il sottile lenzuolo di cotone.
Chiudo gli occhi.
"Dove sei stata?"
Sento la voce di Sofia al mio fianco."Dormi, te lo dico domani"
Non risponde.
Ah, silenzio per fortuna."So che domani tanto non me lo dirai"
"Basta Sofia dormi"
Cerco di non alterare il tono di voce, per quando sia difficile in questo momento."Sono stata sveglia tutta la notte ad aspettarti, pensavo ti fosse successo qualcosa" sussurra voltandosi verso il mio corpo.
"Pensavo Sofia, ho fatto una lunga camminata e pensavo.."
"A chi pensavi?"
"Dormi"
"A quel ragazzo della tua scuola?"
"Zitta e dormi!" Mi sta facendo impazzire.
"Quindi? Pensavo a lui?"
"Si Sofia! Pensavo a lui, ok?" Dico, probabilmente con un tono troppo alto e mi tappo subito la bocca affondando la testa nel cuscino.
"Lo sapevo" sghignazza.
"Come fai a sapere chi è?"
"Oh, io non lo so chi sia, so solo che durante la notte parli, sai? E dici cose tipo "No, non lasciarmi.." O "Gennaro..mi dispiace..""
" cos..e perchè non me lo hai mai detto?"
"Così..."
"Ma che risposta è così?!"
"Così" ripete.
"Dormi"
Mi giro dall'altro lato.
-"Amy, Tesoro, dai alzati.." La voce roca ancora impastata dal sonno di mia madre mi sveglia.
Dobbiamo prendere la nave per tornare a casa.
Mi alzo, ancora troppo scossa dalla nottata di ieri.
Prendo il telefono in mano: 6.35 .Che bello aver dormito solamente un'ora.
Vado verso il giardino, dove il tavolo fuori è già stato preparato per la colazione.
Mi avvicino a quest'ultimo nominato, notando con mio piacere una bellissima pastina fumante al cioccolato e un cappuccino, aspettarmi al mio rispettivo posto a tavola.Tutta la mia famiglia è già seduta: mio padre che legge il giornale con il telefono di fianco e una tazza di tè in mano, come ogni mattina, e mia madre parlare con mia sorella dall'altra parte.
"Buongiorno" dico schiarendomi la voce.
"Già vestita tesoro?" Nota mia madre.
Mi guardò il corpo al di sotto, e con mia sorpresa mi ricordo che un'ora fa, precisamente quando sono tornata a casa, non ho avuto la briga né di cambiarmi, tantomeno di struccarmi.
Un mostro praticamente."Già vestita.." Rispondo a mia madre con un sorriso.
Mio padre si alza da tavola e senza neanche rivolgermi un saluto prende il telefono in mano e risponde alla telefonata.
Giorno ragazze♡
Su Instagram ho aperto una nuova page per gli Urban ( @urbanstrangersx ), se vi va di passare per dar un'occhiata, sapete dove andare.
Buona scuola, spero il capitolo vi sia piaciuto. -RebR〆

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fall » g.b.
FanfictionTERMINATA. Niente è per sempre. Se ami una persona vai oltre la morte. #676 in fanfiction