Tutto ciò che Clarke pensava di sapere sulla neve si rivela essere sbagliato.
Una volta entrate nei giardini, lei spalanca le braccia e gira la faccia verso il cielo, guardando i fiocchi danzare nella brezza. È sorpresa di scoprire che si sciolgono nell'istante in cui toccano la sua pelle e alcuni si raccolgono sulle sue ciglia fino a quando lei non le sbatte.
La Terra è più silenziosa e calma di come lei l'abbia mai vista. La sensazione è quella di trovarsi in una palla di neve – come se ci fosse un'invisibile cupola a circondarle, a tenerle al sicuro. Si gira per chiedere a Lexa se anche lei si senta allo stesso modo, ma la trova ad osservarla con un sopracciglio lievemente sollevato.
"È vero che nessuno è uguale all'altro?" chiede invece Clarke, lasciando cadere le braccia. "Una volta l'ho letto in un libro."
"L'ho sentito dire anche io." Lexa le sorride, poi volge lo sguardo al paesaggio bianco. "Anche se non so come qualcuno potrebbe saperlo con certezza. Ce ne sono così tanti."
"Questo è vero." Clarke esamina alcuni fiocchi che sono ancora ghiacciati sulla manica del suo cappotto, cristalli bianchi poggiati sul tessuto nero. Lei indica il suo preferito – un cerchio perfetto con cinque punte acuminate. "Per quello che so, questa stessa forma potrebbe essere caduta dal cielo in Svezia mille anni fa."
Lexa ride, una nuvola di condensa esce fuori dalla sua bocca. Calcia un cumulo di neve con il suo stivale. "La reincarnazione del fiocco di neve."
"Beh, non sto dicendo che ha lo stesso spirito del primo fiocco di neve," dice Clarke, dando una gomitata al braccio di Lexa. "Solo che sono geneticamente identici."
Lexa alza gli occhi al cielo e scuote la testa. Quando incontra di nuovo lo sguardo di Clarke, è sconcertante il calore che vi trova. I suoi occhi sembrano più grigi che verdi, qui fuori – come se stessero cercando di mescolarsi con le nuvole. Un fiocco di neve cade nell'angolo delle sue ciglia e Clarke combatte il desiderio di spazzarlo via.
"No, non credo," dice Lexa dopo un momento. "Credo sia stata la prima e l'ultima volta che la neve abbia mai preso quella forma, e noi siamo le uniche due ad averlo mai visto."
Le sue parole fanno riscaldare le guance di Clarke ed è costretta a distogliere lo sguardo. Nonostante tutto il tempo che hanno trascorso insieme ultimamente, questi piccoli teneri scambia ancora la colgono alla sprovvista.
Solo Lexa può prendere una conversazione sulle precipitazioni e darle un significato profondo. Clarke si meraviglia nella forza della sua fiducia per l'ordine delle cose. Spera di poter essere di più come lei – qualcuno che davvero crede che ci vuole il tempo che ci vuole, qualcuno che si sporge in avanti contro la lama del coltello.
Lexa è incrollabile, e Clarke si chiede come l'heda possa riporre la sua fiducia in qualcuno così rotto come lei.
"Sì, probabilmente hai ragione." dice Clarke, voltandosi verso di lei.
Lexa si sposta più vicina, troppo, e i suoi occhi vagano sul viso di Clarke, posandosi sulle sue labbra. Prima di potersi fermare, Clarke fa la stessa cosa, e improvvisamente sta guardando gli incisivi di Lexa affondare nella morbida, rosea carne.
È un momento pesante, e c'è qualcosa simile alla gravità che attrae Clarke. Si lascia prendere, per un momento, protendendosi in avanti allo stesso ritmo di Lexa fino a quando gli sbuffi fumosi dei loro respiri s'incontrano.
"Clarke." Lexa sussurra, e c'è così tanto avvolto in quella parola. È una domanda, è un comando, è un'affermazione; è così tante cose, e Clarke non vale la pena di nessuna di esse.
Scatta all'indietro, il suo ultimo scudo di difesa ritorna a posto. "Uh, scusa io--" Clarke scuote la testa con impotenza e Lexa semplicemente annuisce, raddrizzando la schiena.
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Love on the Ground [Clexa]
Fanfiction"Clarke non riesce ad incontrare gli occhi di Lexa quando pressa il pugnale alla sua gola. Lei non è chi Clarke vuole ferire e lo sa, nel profondo, sotto i pezzi di lei che sono stati fatti a brandelli, che non potranno mai essere ricuciti insi...