Chapter 11.

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Il sole è basso nel cielo quando Clarke quasi colpisce un cervo e Lexa sopprime una risata al silenzioso scatto d'ira che ne segue. E' la cosa migliore che l'animale sia stato mancato, Lexa dice, perché avrebbero dovuto trascinare la carcassa fino alla città da sole. 

"Aspetta, siamo davvero da sole qui fuori?" dice Clarke. 

"Si."

"Non ci sono guardie a seguirci?"

Lexa scuote la testa. "E' così in tempi di pace. Teniamo delle vedette agli avamposti in un raggio di dieci miglia attorno a Polis, ma non ci sono minacce imminenti." Si avvicina a Clarke e le tocca un gomito. "Tu hai permesso questo." 

Clarke ridacchia senza alcun umorismo nella voce e si piega per stringere i lacci ed evitare lo sguardo di Lexa. 

"Riconoscere ciò di buono che deriva dalle tue azioni non ti assolve, Clarke." Lexa dice, con voce morbida. "Ti aiuta a ricordare a te stessa il perché hai dovuto compiere certe azioni. In questo modo, quando il momento si ripresenterà, non esiterai." 

Clarke si solleva e incrocia le braccia. "No, tu non capisci," dice "non avrò più bisogno di fare una scelta simile. Quella non è più la mia vita. Quindi puoi smetterla con i consigli su come essere un buon leader."

Clarke non solleva lo sguardo quando Lexa le si avvicina e cerca di prenderle una mano stretta contro il petto. Dopo un momento, Clarke sospira e lascia scivolare le braccia ai lati in modo che Lexa possa intrecciare le loro dita. 

Clarke si prepara per un altro sermone su come diventare un leader a cui le persone possano guardare, come è nata per questo, allo stesso modo di Lexa. Ma il comandante semplicemente tira gentilmente la sua mano fino a quando Clarke incontra i suoi occhi. 

"Mi odi, Clarke?"

"Cosa?" Clarke aggrotta la fronte, "No, certo che no."

"Quando sei arrivata a Polis la prima volta mi hai detto che dovevi odiarmi o non saresti stata in grado di vivere con te stessa." Lexa fa un passo avanti e la punta dei loro stivali si tocca, prendendo l'altra mano di Clarke tra le sue. "Quindi, se non mi odi devi trovare un altro modo per andare avanti. Questo è ciò che sto cercando di insegnarti." 

"Sonraun souda kik raun." Clarke sussurra, battendo le ciglia per mascherare il bruciore nei suoi occhi. 

"Si." Lexa dice, corrugando le sopracciglia. "Hai salvato più vite di quelle che hai mietuto, Clarke. Hai messo fine a 100 anni di spargimenti di sangue che sarebbero potuti andare avanti per altri 100. Per favore, cerca di vederlo."

Le spalle di Clarke si incurvano e lei sospira, sentendosi improvvisamente molto stanca. Quando le braccia di Lexa si avvolgono attorno a lei Clarke è immensamente grata, perché non è sicura che le sue gambe avrebbero sopportato il peso del suo corpo. 

"Ci sto provando," dice contro i capelli di Lexa, "Ci sto davvero provando." 

Love on the Ground [Clexa]Where stories live. Discover now