Chapter 17.

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È l'abitudine che continua a riportare Clarke nel tunnel.

Il muro non è completo, ma ogni volta che immerge un pennello nella vernice non riesce a continuare sul cemento. Dopo un po' si arrende completamente, sedendosi sulla cassa e fissando la dicotomia della sua creazione: vite non vissute e vissute a metà, finali finti e inizi senza speranza.

Ha una mezza idea di dipingere una fiaba per lei e Lexa. Ci sono così tante possibilità che ha immaginato mentre giaceva sveglia di notte - loro due che scappano insieme, costruiscono un cottage, pescano in un fiume, vivono di ciò che offre la terra.

Alla fine, decide di non farlo. Non vuole schernire se stessa, o rovinare il lato del muro di Lexa con qualcosa di finto.

Quindi si siede sulla sua cassa e lascia che gli occhi le vadano fuori fuoco. Pensa ai suoi amici, gli stessi per cui ha combattuto così duramente per poterli salvare. Pensa a modi per realizzare un lieto fine che non si scheggi come la vernice.



***


La primavera è finalmente arrivata e Clarke riesce a sentire il sole sul suo viso mentre cammina verso un angolo nascosto dei giardini, arco e faretra si rimbalzano sul suo petto.

Dopo aver affondato cinque frecce in profondità in un albero si toglie la giacca, l'aria fresca è un toccasana per i suoi muscoli tirati. Allinea la prossima freccia, ma il colpo non va a segno e impreca mentre il dardo rimbalza sulla corteccia.

"Stai dimenticando la giusta posizione".

Clarke si gira per trovare Lexa proprio dietro di lei, come se fosse stata lì da sempre.

"Quello è stato il primo che mancava il bersaglio."

"Sì, lo so", dice Lexa, avanzando accanto a lei. "Stai imparando rapidamente."

Clarke inarca un sopracciglio. "È questo il momento in cui mi dici che ti ricordo te quando eri piccola?"

"No." Lexa sorride, spostando lo sguardo a terra. "Sono sempre stata più brava con una lama che con un arco".

Clarke sorride. "Ho un'idea."

Marcia fino all'albero bersaglio e strappa la freccia, raccoglie una roccia tagliente da terra e disegna una grande "X" sulla corteccia.

"E questo cos'è?" L'angolo delle labbra di Lexa si piega verso l'alto.

"Al meglio dei tre", afferma Clarke. "Il tuo pugnale contro le mie frecce."

Lexa scuote la testa e ride, ma poi alza il mento e raddrizza le spalle. La cosa successiva che Clarke nota è di stare in piedi davanti all'Heda in tutta la sua gloria. All'inizio quasi ride, perché voleva solo un gioco amichevole, ma qualcosa sulla serietà di Lexa fa crescere anche il suo spirito competitivo.

La fa sentire bene.

"Prima tu" dice Lexa, inclinando la testa.

Clarke mette le gambe nella posizione che Lexa le ha insegnato la prima volta e chiude gli occhi, immaginando la traiettoria del colpo. Quando finalmente lascia scoccare la freccia, questa atterra a pochi centimetri dal centro.

"Sì!"

Solleva le braccia in segno di vittoria, il che fa alzare le sopracciglia a Lexa. La sua celebrazione è di breve durata, però, perché un suono sibilante taglia l'aria. Quando guarda l'albero, il pugnale di Lexa è lì, nel mezzo della X.

Clarke riesce praticamente a sentire la superbia di Lexa, e le fissa la schiena intensamente mentre il comandante estrae il pugnale e la freccia dall'albero.

"Sei insopportabile a volte, lo sai?" dice quando Lexa ritorna.

"Tu, invece, sei sempre una gioia, Clarke."

"Oh Dio!" Clarke geme e si copre il viso con le mani. "Oh no. No no no. "

Lexa aggrotta la fronte. "Che c'è?"

"Stai usando il sarcasmo", dice, cercando di mantenere una faccia seria. "Sono rovinata."

Clarke sta ancora ridendo quando prende allinea il suo prossimo colpo, ma in qualche modo riesce a far arrivare la freccia proprio dove vuole. Lexa sembra più scontrosa che mai quando si mette in posizione. È ancora peggio quando il suo coltello divide la freccia proprio al metà.

Lexa si gira verso Clarke con le braccia incrociate e questo piccolo ghigno compiaciuto sul viso, e fa scattare scintille che scorrono nelle vene di Clarke, scaldandole la pelle. Lexa sta per raggiungere il pugnale quando Clarke la afferra per la vita e la gira, premendola contro l'albero.

Decidono di chiamarlo un pareggio.

Love on the Ground [Clexa]Where stories live. Discover now