Capitolo 9

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LACEY

Madison era scomparsa per la millesima volta. Guardai l'orologio e poi il cellulare.
Cinque chiamate perse da mamma. Mi sfregai il viso più volte cercando di concentrarmi ma non fu facile.  Mamma non voleva che andassi a finire così. Si fidava di me, voleva che andasse tutto bene, che mi divertissi. Non si immaginava sicuramente che la figlia avesse bevuto tanto solo per dimenticare una stupida festa a cui, probabilmente non sarebbe neanche dovuta andare.
Mi facevo schifo. Era andato tutto storto e Madison era sparita.
Corsi in bagno e iniziai a piangere guardandomi allo specchio.
Mi sentivo male per tutto.
Chiusi la porta del bagno a chiave e mi infilai le cuffie nelle orecchie. La musica riusciva sempre a isolarmi dal mondo anche se per poco.
Mi accovacciai nell'angolo e avvicinai le gambe al petto quando
sentii bussare alla porta.
" Occupato "
Bussarono ancora. Mi alzai e andai ad aprire. Ethan alzò lo sguardo dal telefonino e mi guardò. Prima che potesse parlare lo superai dandogli un colpo alla spalla.
Avevo una camminata veloce, la musica mi rimbombava nelle orecchie e volevo prendere aria.
Uscii in giardino e andai a sedermi su una panchina nascosta dietro una casetta in legno.
Mi massaggiai le tempie più volte respirando l'aria fresca.
Le persone iniziavano ad andarsene e piano piano, non rimase più nessuno. Non mi ero degnata di cercare Mad e neanche di richiamare mia mamma.
Una mano calda mi toccò la spalla. Mi tolsi una cuffietta e non emisi nessuna parola. Guardai in basso aspettando che quel " qualcuno " parlasse.
" Lacey.. "
Sbarrai gli occhi e alzai lo sguardo incontrando gli occhi di Madison contornati da occhiaie scure.
Aveva le labbra rosse e la pelle bianca.
" Stai bene? " sussurrai
" Si. Non lo so.. " disse gesticolando.
Guardai l'orologio. Le cinque del mattino. Era tardi.
" Non mi reggo in piedi. " dissi
Mi alzai e andai verso l'uscita della villa lussuosa.
C'erano bicchieri sparsi ovunque, bottiglie di vodka, e sigarette.
Madison traballava e cercava di fermare un santissimo taxi.
Prima che portasse la mano in avanti la fermai.
" Con quali soldi pensi di pagare il
taxi? " dissi seccata e con la bocca impastata.
Madison calciò un sassolino e poggiò la testa nella mia spalla piagnucolando come una bambina di cinque anni.
Mi piegai in avanti presa da un improvvisa nausea.
Madison era troppo brilla per darmi una mano d'aiuto.
Mi bruciava la gola e avevo la bocca amara. Cercavo di tenermi i capelli che cadevano in avanti e guardavo Mad che si era seduta su un muretto e dondolava le gambe.
Qualcuno mi prese per la vita e mi tirò su i capelli, accarezzandomi la schiena dolcemente. Quando finii mi girai e trovai due occhi verde scuro che mi guardavano.
Abbassai lo sguardo vergognandomi per quello che aveva visto.
Sussurrai un ' grazie ' che forse avevo sentito solo io.
Ethan teneva ancora la mano nella mia vita e non aveva ancora detto nessuna parola.
Trovai il coraggio di alzare lo sguardo, ma appena lo feci, lui infilò le mani nelle tasche e i capelli gli coprirono gli occhi, impedendomi di osservare il mio nuovo paesaggio preferito.
Ritornai a Mad che cercava di non cadere camminando con le punte dei piedi e le braccia distese.
Sorrisi e mi coprii la bocca con la mano.
Ethan rise e così lo guardai negli occhi  che fino a poco tempo fa erano coperti dai capelli.
Si sistemò il ciuffo con la mano e poi abbassò lo sguardo con un ghigno divertito nel viso.
Avrei voluto abbracciarlo e ringraziarlo per quello che aveva fatto per me, ma l'unica cosa che riuscii a fare fu stampargli un bacio veloce nella guancia, prendere Madison e scappare via.

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