capitolo 6

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La sera arrivò velocemente ed Emma scese nella sala da pranzo del palazzo.
Il duca la stava aspettando davanti al camino.
Era vestito in modo molto elegante :indossava una camicia nera a righe violette e pantaloni del medesimo colore .
Le sorrise gentilmente prima di accomodarsi al tavolo di legno apparecchiato con sottili piatti di porcellana azzurra.
La ragazza si sedette davanti a lui e il cristallo che si era appesa al collo con una catenella sottile brillò con una luce sinistra.
Il duca sembrava attratto dal gioiello e le chiese :
-dove avete trovato quel bellissimo gioiello signorina?
-sul lago ... era sotto un sasso e così l'ho preso io. Però è strano che sia rotto. Il diamante è troppo duro da tagliare solitamente.-aggiunse addentando una forchettata di uova dal suo piatto.
Ľ uomo la guardò attentamente per tutta la cena mettendola anche a disagio.

Dopo aver finito Emma fece una passeggiata nel grande cortile interno .
Il vento leggero la accarezzava come le note della canzone che stava ascoltando con il suo MP3.
Arrivò di fronte ad una porta di legno e,prima che lei potesse aprirla, arrivarono di corsa i due cuccioli e le saltarono in braccio.
Il leone annusò la porta ed emise un piccolo ruggito lamentoso.
Emma aprì il portone e ciò che vide la lasciò senza parole a tal punto che no riuscì nemmeno ad urlare.
C'erano migliaia di persone rinchiuse in piccole celle con pesanti barre di ferro come porta:prigionieri.
Onice si strinse al collo di Emma e il leone si nascose dietro le sue gambe. Quel posto era inquietante e uno spaventoso lamento non migliorava la situazione terrificante in cui erano.
Emma decise di seguire la voce e si incamminò attraverso la ragnatela di corridoi pieni di persone.
La combriccola arrivò in una stanza circolare e, al centro, si trovava una gabbia di ferro con alľ interno un ragazzo disperato.
Alzò gli occhi e non appena li vide si mise a sedere vicino alle sbarre .
Il leoncino si avvicinò e si strusciò contro la sua mano gemendo di piacere.
-mi sei mancato anche tu Max ...

Le parole del ragazzo arrivarono anche alle orecchie allibite di Emma che togliendsi le cuffiette chiese:
-chi sei? Come sei finito qui?

Il ragazzo la scrutava da dietro le sbarre grige con un sorriso triste in faccia.
-sono un ragazzo le cui intenzioni sono state fraintese dalla legge di questo regno; tu?
-sono la Principessa del regno nero e presto lo sarò anche di questo.-disse con il tono più autoritario che le riuscì .
La verità però è che aveva paura di quel tipo strano. La sua voce era da ragazzino quaľ era e non la spaventò ma quegli occhi castani che brillavano sotto la luce della luna si.
-sei la promessa sposa allora... interessante. Posso sapere il tuo nome principessa?
-Emma
Il ragazzo la fissò per qualche secondo poi le disse :
- Io sono Leonardo e noi due abbiamo molto di cui parlare...

☆☆

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