capitolo 10

22 8 1
                                    

-Non capisco cosa ci sia scritto...
Sofia consultò tutti i libri che possedeva ma non riuscì a capire cosa c'era scritto sulla mappa.
-Magari è una lingua che possono decifrare solo gli animali...-tentò Emma leggendo qualche iscrizione sulla mappa.
-non lo so, non credo.
Sofia era pensierosa:come potevano decifrare quelle scritte strane in poco tempo?

Leo stava cercando di tradurre una parola quando una goccia d'acqua che stava bevendo cadde sulla mappa.
Il foglio cambiò colore e le scritte divennero leggibili.
-ragazze guardate!
-come hai fatto?
Leo si grattò la testa.
-stavo solo bevendo e l'acqua e il foglio si è bagnato... cosa ne so io?!
-qualsiasi cosa tu abbia fatto sei stato un genio! -disse Sofia abbracciando così forte da strozzarlo- ti adoro fratellone!

La strada segnata sulla mappa era molto strana.
-come si fa a raggiungere questo luogo in poco tempo? Non abbiamo tutto questo tempo ; qui segna tre settimane e noi dobbiamo tornare entro una.-Emma era nervosissima.

Sofia era seduta sulla sua poltrona e stava pensando come accorciare la strada.
-potete aiutarmi a sfogliare questi libri per favore , io cerco di far funzionare internet nel frattempo.
-ok.

Le due ore successive furono due delle più stancanti che i ragazzi passarono mai.
-come possiamo trovare una scorciatoia della mappa se non abbiamo una cartina della zona?-chiese Leo sfogliando l'ennesimo libro di geografia.
-Hey, io ho una cartina -si offese Sofia .
-intendi quel foglio di carta stropicciato con su quattro righe?
Leo fece un sorrisetto ironico e Sofia rispose con una linguaccia.
-state calmi voi due.

-ho trovato.
Dopo mezz'ora per accendere il computer Sofia riuscì a trovare una cartina della zona abbastanza precisa
-Ottimo, segnamo il percorso sulla mappa e partiamo.
Emma era felicissima ma Leo era al settimo cielo. Ce la stavano facendo davvero!
La notte la passarono ospiti di Sofia .
-Buonanotte ragazzi.

La stanza di Emma era magnifica.
C'era un letto di legno scuro , un armadio e una piccola specchiera bianca in contrasto con le pareti lignee.
Onice si accucciò su un cuscino e si mise subito a ronfare dalla stanchezza mentre Emma uscì sul balcone.
L'aria fresca della sera la investì non appena aprì la finestra.
Le mancava il lago terribilmente e avrebbe tanto voluto ritornarvi.
-non riesci a dormire?
Emma sussultò per lo spavento.
Leo.
-volevo godermi il fresco della sera. Non sopporto i luoghi chiusi.
-ti piace il buio vero?
-si.

Molto lontano dal luogo in cui di trovavano i ragazzi, un falso duca gioiva per qualcosa.
Nelle prigioni due guardie avevano appena rinchiuso una fanciulla misteriosa che custodiva un prezioso segreto e un ancor più prezioso gioiello...

☆☆

L' Altra metà del diamante Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora