Capitolo 4

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È da circa mezz'ora che la lancetta dell'orologio non si vuole sposare sulle 13:00.
Spiegami, che ti costa muoverti di 180 gradi?
Fra due minuti dovrebbero raggiungermi i ragazzi e sono davvero eccitata per questo viaggio. Ho passato il resto delle lezioni con il sorriso tanto da avvicinare pure due ragazzi della mia classe: Enrico e Alvise. Poi una tipa, sorella di Alvise, mi ha pure chiesto scusa per il comportamento da "morto di figa" di suo fratello. È stata gentile e, visto il buon umore, son riuscita a trattarla con rispetto senza urlarle dietro di andarsene a fanculo... Forse riuscirò a farmela amica.
Finalmente la campanella suonò e io potei uscire dall'aula dove trovai, appoggiati alle macchinette, tutta la compagnia <<dovrebbero farti una statua per aver convinto Marco a portarci dal Milan>> disse con entusiasmo Alessio <<visto che a me più di tanto non frega, sto seduto davanti>> affermò Manuel. Ricevette due pacche sul collo da parte dei suoi amici e piagnucolò <<fai stare davanti Elena... un minimo di decenza no eh?>> chiese retoricamente Marco a Manu. Quest'ultimo scosse il capo in senso di negazione e, questa volta, gli arrivarono due pugni sul braccio.
Arrivati all'auto notai con piacere che si trattava di un'audi nera nonché una delle mie preferite.
Aprii lo sportello e mentre mi stavo sedendo, non potei non ridere per l'imprecazione di Manuel seguita da un "questa me la pagate" <<ehy, se non ci stai vieni pure tu davanti, io ho le gambe corte>> dissi timidamente <<Manu ha la terza corta quindi non preoccuparti>> rispose Alessio al suo posto. Dopo il piacevole rumore di una sberla in pieno viso, una risposta seria mi arrivò <<se vuoi vieni dietro ma stai con me, non è un problema di spazi ma con chi li condivido>> indicò con il dito il suo amico di fianco <<va bene, vengo io là>> sorrisi e feci cambio di posto.
Era una bella giornata ma volevo evitare con tutta me stessa di sentir litigare due persone per l'intero tragitto.
Piuttosto sto scomoda ma loro stanno zitti.
Può non sembrare ma è stata una giornata davvero faticosa e, senza rendermene conto, stavo chiudendo piano piano gli occhi. Non volevo passare per quella asociale che sfrutta gli altri ma ogni tentativo di rimaner sveglia mi risultava impossibile <<appoggiati pure al mio petto che stai più comoda, ti sveglio appena arriviamo>> mi sussurrò Manuel mentre, ancor prima di ricevere risposta, mi stava delicatamente avvicinando a lui. Sorrisi per ringraziarlo e mi feci trasportare dal suo profumo, lo stesso del mio ex migliore amico.
Mi sentii chiamare un paio di volte non so bene da chi, ma la stanchezza era impossessata del mio corpo <<ehy guarda, li c'è Mauri>> urlò qualcuno ed io mi alzai di scatto <<dove?>> chiesi con voce assonnata. Tutti e tre iniziarono a ridere e capii di esser appena stata presa per il culo <<maturo da porte vostra>> sbottai <<eddai scusa, non volevi alzarti>> disse dolcemente Marco <<saremmo potuti rimanere in macchina per molto tempo fosse stato per me: eri talmente rilassata che riuscivi a tranquillizzare pure me>> si abbassò per poterlo dire solo a me visto che, a quanto pareva, non voleva che nessuno sentisse <<che ore sono?>> domandai ancora un po' assonnata <<le 14:40>> rispose Manuel <<fra venti minuti arriva Cosimo che vede se riesce a farci entrare, intanto cosa facciamo?>> chiesi ancora. I ragazzi rifletterono per un po', fin quando Lorenzo optò per obbligo o verità. Tutti accettarono e, con un po' di timore, decisi di partecipare pure io.

Ask.fm || Davide CalabriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora