Capitolo 10

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La fortuna ha voluto che il giorno appena trascorso sia stato un sabato: non avrei retto sicuramente le pressioni di una mattinata scolastica dopo una festa del genere.
Grazie ad Alexander, ieri sera sono tornata sana e salva a casa, senza ferite ai piedi a causa dei tacchi.
Devo dire che Kate ha avuto davvero coraggio e sfrontatezza, ieri sera, quando ancora in lacrime, è riuscita a chiedere un passaggio al migliore amico di Jack.
Mi sembrano passati anni da quando ho incrociato lo sguardo perso e terrorizzato di quel giocatore di football, che non so con quale briciolo di cuore abbia trovato il modo per spezzare quello della mia migliore amica.
Che scena disgustosa quella di ieri sera, eppure penso che Jack non abbia avuto un comportamento del genere per tutti questi anni solo per ottenere un bacio da Kate.
La mia migliore amica si sente usata e triste, a causa di un ragazzo che non avrebbe mai dovuto far entrare nel suo mondo.
So che oggi faticheró a convincere la mia amica ad andare a scuola con me domani mattina, ma tentar non nuoce.
Deve capire che piangendosi addosso non risolverà nulla con Jack... Effettivamente la sua intenzione è quella di dimenticarlo e chiudersi nuovamente in se stessa come qualche tempo fa, ma io non glielo permetterò.
Se c'è stata una persona che mi ha dato fiducia e sostegno da quando sono qui in America è proprio Kate e questo è il momento per dimostrarle che anch'io sarò sempre accanto a lei nei momenti di difficoltà.
Sembrerà sciocco, ma passare dall'essere un tipo introverso a uno estroverso non ci vuole nulla, basta solo un pizzico di sostegno, supporto e autostima: il vero problema è ottenere tutto ciò.

Ieri sera, Alexander ha gentilmente accompagnato prima Kate e poi me alle rispettive case. Penso si sia accorto persino lui che Kate era appena stata distrutta sentimentalmente dal suo migliore amico, ma ha cercato di frenare la sua curiosità concentrandosi sulla guida della sua monovolume nera.

La strada di fronte a noi era completamente buia, solo la luce di qualche lampione penetrava dai finestrini... Quel poco che bastava per illuminare l'asfalto e gli occhi azzurri della mia Kate. Stava piangendo e io me ne sono accorta solo quando, con un cenno della mano, ci ha salutato ed è corsa per il vialetto di casa.

Alexander ieri sera si è comportato stranamente bene, mi aspettavo un comportamento tipico del capo della squadra di football che, pur di non lasciare la festa, ci avrebbe trovato un taxi nel pieno della notte. Invece quando sono scesa dall'auto mi ha rivolto un gigantesco sorriso e stampato un bacio sulla guancia, per poi partire verso la scuola a tutto gas.
Non so dire se le farfalle nel mio stomaco siano state provocate per quel suo bacio o per quel suo sorriso, sta di fatto che ieri sera Alexander mi è parso una persona completamente diversa!

Sono le dieci del mattino e sono ancora avvolta dall'azzurro lenzuolo e dalla mia semplice copertina primaverile... Questa notte non ho dormito granché bene e probabilmente l'unica cosa positiva è stata quella di non aver sognato Mister Occhi Verdi.
Da lunedì incominceró le mie ricerche; ho bisogno di sapere, di placare la mia curiosità e nessuno me lo impedirà.
L'unica a conoscenza di tutto ciò è Kate; non intendo sfiorare l'argomento con mia madre, che per qualche assurdo motivo mi impedirebbe di appurare l'argomento “Mister Occhi Verdi”.
L'idea iniziale era incominciare oggi le mie ricerche, ma a causa di Jack e del suo ego, questa mattina la mia priorità è sollevare il morale della mia amica.

Scosto le coperte e mi dirigo verso il bagno.
Nonostante la mia mente sia ormai sveglia, i miei occhi fanno ancora fatica ad aprirsi e a battere le ciglia l'una contro l'altra.
La luce splendente del sole, questa mattina, illumina tutta la casa. Spero sia un simbolo, che ci debba incentivare a rendere questa giornata una delle migliori!

A chi prendo in giro?

Dietro le mie sicurezze, giacciono la mia ansia, i miei problemi, le mie incertezze... Mi sembra di aver costruito fino ad ora un insulso castello di sabbia, in riva al mare. Per essere fieri del proprio lavoro e abbellirlo sempre di più, da bambini, si impiegano ore per costruirne uno, con la consapevolezza, però, che una singola onda possa distruggere tutti i propri sforzi. Ripararlo costruendo le parti rase al suolo dall'acqua marina non servirebbe a nulla, perché a quel punto niente sarebbe come prima.

Oggi il mio compito è fare in modo che il castello di Kate rimanga intatto e che non si faccia distruggere da Jack.

Ormai sono pronta: per questa mattina ho indossato le mie convers bianche, con un jeans a vita alta e una camiciola chiara. Per far risaltare i miei occhi, ho disegnato sulla palpebra una leggera linea di eyeliner.

Decido spontaneamente di non fare colazione, salutare frettolosamente mia madre e recarmi a casa di Kate.
Naturalmente non mi sento con la biondina dalla scorsa sera, ma una visita a sorpresa dalla sua migliore amica non le farà di certo male.

Alzo lo sguardo verso il cielo, dove noto i raggi splendenti propagarsi nel limpido blu.
È un meraviglioso scenario. che mi riporta con la mente agli occhi azzurri di Nash.
È stata la prima volta, la scorsa sera, in cui ho incontrato quel ragazzo, eppure sembrava a proprio agio con gli altri ragazzi dell'high school. Non penso che un ragazzo così affascinante non avesse mai attirato la mia attenzione nei corridoi scolastici. A quanto ho potuto notare, è anche simpatico! Spero di incontrarlo nuovamente domani mattina a scuola, sciogliere maggiormente il ghiaccio e diventare ancor di più sua amica.

Sto attraversando le strisce pedonali e manco poco meno di un isolato alla villetta di Kate.

È così strano passeggiare la mattina per le strade poco affollate della città, avendo alle spalle una serata passata in discoteca.
Prima d'ora non mi era mai successo e ritrovarsi con mille pensieri in testa, già a prima mattina, non è da me.

Alla fine della strada che sto percorrendo, scorro con lo sguardo una serie di palazzine colorate e infondo si distingue la casa di Kate. All'orizzonte appare immersa fra le nuvole bianche, che oscurano leggermente il cielo.
Ora che ricordo, la scorsa sera vi era anche un altro ragazzo con gli occhi azzurri... Un certo Jacob.
Era davvero carino, ma i loro occhi azzurri non potranno mai sovrastare la semplicità e l'eleganza degli occhi castani e profondi di Alex...
Ma cosa dico?

A questo mio pensiero, spingo con più veemenza il campanello di casa di Kate.
Solo ora mi accorgo di un'auto, parcheggiata proprio di fronte il cancelletto di Kate. È un'automobile molto simile a quella con cui Jack ci ha accompagnate ieri sera alla festa.

Kate tarda ad aprirmi la porta di casa e solo dopo capisco il suo ritardo.
Si poggia a lato dell'uscio, continuando a piangere a dirotto.
Appena varcata la soglia, l'avvicino a me e l'abbraccio... Penso che questo sia l'unico gesto da offrire alle persone che stanno male o che sono tristi.
L'abbraccio è quasi un gesto che incide la tua pelle e ti dona un po' più di vitalità. É un gesto concreto al sapore di un “Io, per te, ci sono”.

È inutile dire che non mi aspettavo di vederla in lacrime anche questa mattina, ma anch'io avrei reagito così se alla mia porta, la mattina seguente, si fosse presentato il ragazzo che mi ha infranto il cuore la sera prima.

La macchina parcheggiata di fronte casa di Kate è infatti la macchina di Jack e lui, sfacciatamente, questa mattina si ritrova qui, a casa di Kate!

ANGOLO AUTRICE
Scusatemi tanto per il ritardo della pubblicazione del capitolo!
So anche che è un po' corto, quindi mi affretteró a scriverne un altro per non lasciarvi in sospeso.
Purtroppo ultimamente non ho avuto molto tempo per scrivere e pubblicare, in quanto ho sempre qualche impegno o devo studiare e fare i compiti per il giorno dopo. :'(

[Il ragazzo nei media è Jack.]

Vi auguro una buona Pasqua e
To the next charpter guys
Xoxo
-GIO

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