È come se fossi sottoposta a uno sforzo estremo, come se ci fosse un peso di centinaia di chili che appasantisca il mio cuore, con l'intento di farmi sprofondare nel nulla.
È da questa mattina che mi chiedo quale sia la scelta giusta da prendere. "Infondo, una delle due, tra me e Kate, deve pure avere il coraggio di affrontare Jack." -continuo a ripetermi, ormai seduta su una delle tante sedie della caffetteria Starbucks.
Sono le quattro e mezzo del pomeriggio: non è ancora giunto l'orario dell'incontro stabilito da Jack.E allora perché sono così ansiosa?
So benissimo come l'agitazione e la curiosità, sentimenti che mi stanno attanagliando la mente, possano giocare brutti scherzi, ma in questo momento mi risulta realmente difficile rimanere tranquilla.
È come se, dentro di me, io sia già a conoscenza dell'errore che sto per commettere. Sarà stato forse uno sbaglio acconsentire alla proposta di Jack? A quest'ora avrei già dovuto raccontare tutto alla mia migliore amica?
Eppure, nonostante tutto, ora la domanda che maggiormente mi tortura è se Jack si presenterà, qui, alle cinque.ALEX'S POV
Cammino lentamente per le strade di New York con il borsone rosso da football poggiato sulla spalla e il berretto di lana sul capo, mosso dai continui soffi del vento invernale.
Manca meno di un quarto d'ora alle cinque del pomeriggio e io sto ancora attraversando il parco newyorkese distante due isolati dall'high school.Sicuramente, se continuo ad avanzare di questo passo, non raggiungerò mai la scuola in tempo e farò ritardo agli allenamenti della mia squadra. Non mi è mai capitato di arrivare in un orario diverso da quello del choach di football, che è sempre puntuale. Questo perchè per me il football è sempre stato importante, non solo perchè è lo sport che pratico sin dall'infanzia, ma anche perchè è l'unico modo per aumentare i miei crediti scolastici e potermi iscrivere ad una buona università.
Potrò sembrare uno sprovveduto con le ragazze, per il semplice motivo di amar vivere a pieno la mia età e non nascondo di aver fatto molte stupidaggini nei miei diciassette anni di vita, ma per il mio futuro ho comunque delle grandi aspettative. Ho sempre visto lavorare sodo i miei genitori per garantirmi una vita adeguata ad un "Dallas", cognome che da sempre contraddistingue la nostra illustre generazione: da adulto voglio considerarmi degno di poter portare avanti il nome della mia famiglia, alla quale tengo molto.Forse oggi sto impiegando più tempo a raggiungere il campo da football, posto sul retro della scuola, semplicemnete perchè già so che il mio migliore amico non si presenterà agli allenamenti. Prima di tornare a casa da scuola, infatti, mi ha fermato per avvertirmi di avvisare il Mister della sua assenza: i motivi per i quali non ci sarà sono a me sconosciuti.
Sono finalmente uscito dal parco e sovrappensiero accellero il passo fino a ritrovarmi sul marciapiede di fronte la caffetteria Starbucks. Poco più avanti ci sono le strisce pedonali, che dovrò attraversare per raggiungere l'istituto superiore, situato poco più a destra.
Quando c'è il semaforo rosso, che impedisce alle automobili di poter percorrere il viale, noto tra i passanti, grazie alla grande borsa rossa sulla spalla, un mio compagno di football intento ad attraversare la strada. Mi avvicino a lui a passo svelto, così da poter recarci insieme presso la nostra scuola. Percorro anch'io le strisce pedonali, accorgendomi che il compagno di football, che in precedenza non ho identificato, è proprio Jack.
Avrà forse avuto un ripensamento e verrà con me agli allenamenti?
Perdo tutte le speranze quando mi accorgo che svolta verso sinistra, diretto alla caffetteria Starbucks.
Cosa avrà di importante da fare alle cinque del pomeriggio da saltare gli allenamenti?
NICLA'S POV
Manca ancora qualche minuto alle cinque e ancora non si è vista minimamente l'ombra di Jack.“Desidera qualcosa?” -Interrompe i miei pensieri, con voce cortese, la cameriera, di cui non mi ero neanche accorta della presenza.
“Sì, grazie. Mi porti una cioccolata calda.” -le rispondo con un sorriso e volgendo lo sguardo verso la vetrata dello Starbucks, a ridosso della quale sono affiancati i vari tavolini e divanetti.Fuori dalla caffetteria, il vento invernale soffia imperterrito tra le chiome degli alberi e le persone sembrano maggiormente intente a raggomitolarsi nei propri cappotti più che ad osservare ciò che accade intorno a loro.
Le macchine sfrecciano sulla strada e i giovani che camminano sul marciapiede sono talmente concentrati a guardare lo schermo del loro cellulare, che non si occorgono degli anziani che, infreddoliti, cercano di attraversare il viale.
I miei pensieri si interrompono non appena la porta del bar sbatte violentemente.
Ha appena varcato la soglia della caffetteria un ragazzo, che è voltato di spalle verso di me, con un berretto sul capo e un enorme borsone rosso sulla spalla destra.
Penso sia un giocatore di football.
Nel momento in cui sposta la sua attenzione su di me, riconosco nei suoi occhi una strana scintilla e noto che sulle sue labbra ha un sorriso furbo.È appena arrivato Jack.
ANGOLO AUTRICE
Ragazzi so che ho pubblicato questo capitolo con molto ritardo... Ma non pensavo che per così tanto tempo, non riuscissi a completare il capitolo!
Purtroppo so anche che questo capitolo non è uno dei più lunghi, ma nel prossimo dovrò riportare tutto ciò che Jack e Nicla si diranno, perciò avrò bisogno di maggior concentrazione.
Spero che il prossimo capitolo arrivi al più presto... Nel frattempo commentate cosa ne pensate di questo capitolo!Voi cosa avreste fatto al posto di Nicla?
Cosa pensiate che Jack abbia in mente?Stay tuned to the next charpter,
-GIO
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I can't stand you
Romance"I can't stand you" è la storia di una ragazza liceale di nome Nicla, una semplice adolescente dai capelli scuri e gli occhi castani tendenti al verde. Durante il suo soggiorno in Italia, da bambina, non le pesa l'assenza di una figura paterna e viv...