Liset correva nel prato. Inseguiva i le farfalle senza capire dove andava. Una era gialla e lei, a passi veloci, provava a seguire la traiettoria di quel piccolo esserino. Un fiore lo aveva attirato e la piccola lo aveva intuito.
A passo traballante si inoltrò tra i cespugli incurante dei rami che le avrebbero strappato la gonna e dei tagli che da lì a qualche secondo avrebbero iniziato a sporcare di sangue le sue gambette bianche.
Rise quando cadde in una pozzanghera rovinando l'ennesimo paio di scarpette azzurre e calze in pizzo, ma a lei non interessava. Era troppo piccola per capire quanto costassero i vestiti che indossava, soprattutto troppo piccola per capire che quel rumore improvviso che le arrivò alle orecchie non era niente di rassicurante.
Si rialzò provando a togliersi goffamente il fango da addosso, poi alzò gli occhioni puntandoli verso il muro dal quale una serie di colpi giungevano più o meno pacati. Improvvisamente aveva perso interesse per la farfalla attratta da qualcosa di più strano.
Vide le corde scendere dall'alto e subito si avvicinò per osservarla. Era strano: perchè una corda doveva cadere lì? E poi da dove arrivava? Era un nuovo gioco? Lei proprio non se lo spiegava.
Poi alzò lo sguardo quando una strana ombra le coprì il sole. Si spostò vedendo quell'uomo scivolare al suolo abbracciato alla corda. Chi era lui?
Era alto, muscoloso, la pelle sporca e non era come il principe o le guardie. Non aveva un sorriso sul viso come Ashton, nemmeno il viso rassicurante di Luke o gli occhi gentili di Harold.
Liset cadde a terra mentre indietreggiò, ma si rialzò in fretta sentendo lo sguardo di quella persona conosciuta scrutarla divertito come se stesse architettando qualcosa.
-Ma ciao bella bambina, come ti chiami?- a passo zoppicante, ma stabile si avvicinò alla piccola. Liset gridò.
Un urlo che squarcio il silenzio, che incitò gli animali a scappare e che allarmò qualsiasi persone lo udì.
L'uomo, a quel suono, scosse il capo sul cui volto comparve una smorfia.
-Questo non dovevi farlo, principessa- Liset si girò iniziando a correre. Ma non fece più di qualche passo prima che una punta fredda si conficcò nella sua piccola schiena facendola cadere al suolo. Subito le foglie si colorarono di rosso attorno a lei, il corpo rannicchiato in una posa innaturale mentre il petto a poco a poco diventava immobile, un freddo pungente a poco a poco le risaliva per le gambe gelandola fino a quando dalle sue labbra non uscì un ultimo e flebile respiro che l'accompagnò lontana da quella orrenda vita troppo ingiusta.
In quel momento Ashton accorse insieme a qualche guardia richiamato dalla voce della piccola. Era spaventata, il che era strano.
Si innoltrò nel bosco in fretta preoccupato, sentiva che c'era qualcosa che non andava.
-Irwin, sei sicuro di quello che hai sentito?- chiese il Maggiore seguendo lesto la strada percorsa da Ashton. Tutti avevano sentito l'urlo, ma l'udito sopraffino di Ashton aveva guidato la truppa di guardie nel luogo giusto e Castiel lo sapeva.
-Si, ne sono sicu...- si fermò quando correndo sentì una superficie diversa sotto i suoi piedi. Arretrò sbattendo e fermando il Maggiore mentre con occhi sbarrati ed increduli guardava sotto di lui.
La pelle d'oca mista alla rabbia lo invase quando vide il cadavere della piccola Liset giacere al suolo privo di vita. Il viso era di lato e coperto da riccioli biondi bagnati di sudore, la bocca socchiusa come in cerca di aria, una manina piccola e delicata aperta sul terreno umido, mentre l'altra stretta a pugno contro il cuore, le gambe leggermente piegate sembravano essere state interrotte bruscamente nel loto intento di scappare. Ma la cosa che più fece crescere la rabbia dentro Ashton fu il coltello conficcato nella schiena della bimba dal quale il sangue fresco fuoriusciva scuro sul vestito.
Perchè Liset? Perchè quella bambina? Cosa c'erntrava in tutto quello?
-Aceristi...- sibilò una guardia di cui Ashton non si preoccupò di riconoscere la voce ancora troppo rapito dalla visione della bambina morta ai suoi piedi.
Dei passi ovattati arrivarono alle spalle dei soldati, ma nessuno aveva la forza di girarsi per vedere chi fosse, così quando il corpo di Kristen si affiancò a quello di Ashton non potè evitare di guardarla con occhi sconfitti e rabbiosi.
La ragazza guardò in basso e improvvisamente sbiancò sentendosi quasi mancare.
Quella rivolta, quel paese, quel titolo... le avevano tolto tutto. Prima il padre, poi la madre, la libertà ed adesso la sorella minore.
Kris non scoppiò a piangere nonostante tutto. Strinse i pugni lungo i fianchi, serrò i denti rischiando di spaccarli, non si scompose di un millimetro mentre richiamava a se tutta la forza che poteva ricoprendosi di una fredda armatura di freddezza.
-Che qualcuno le tolga il coltello, un altro vada ad avvisare le sue cameriere di preparare un catino di acqua e delle migliori essenze, portatela nella sua camera. Io andrò a dirlo ad Harold- detto quello aspettò che le guardie si disperdessero sotto altri ordini urlati da Castiel.
Quando restarono solo in cinque Kris si inginocchiò al fianco della sorella, le spostò i capelli dalla fronte abbassandole le palpebre in modo da nascondere gli occhi spaventati. Le poggiò una dolce e materna carezza sul viso chiudendo gli occhi e beandosi degli ultimi secondi di calore nel corpo della bimba. Poi le lasciò un tenero bacio sulla fronte lasciandosi sfuggire una lacrima silenziosa che non passò inosservata agli occhi delle tre guardie rimaste.
E mentre Ashton era ancora troppo sconvolto dall'accaduto per poter seriamente pensare o fare qualcosa i pensieri degli altri due a quella scena erano contrastanti.
Uno pensava di aver finalmente la famiglia reale in mano, gli Aceristi avrebbero finalmente riportato la giustizia in quel paese corrotto da ormai troppo tempo e l'altro si chiedeva se forse quelli che stavano sbagliando erano proprio loro, i ribelli, e non Harold e Kristen.
ALOHA GENTE
Ammetto che di solito non faccio mai questo spazio autrice, perciò ne approfitto. Inanzitutto voglio ringraziare tutti i miei 7000 followers (che wattpad non mi fa seguire, scusatemi) e tutti i lettori che hanno portato "The choice" a quasi 100k visualizzazioni e che mi stanno motivando a non abbandonare questa.
Grazie a tutta la gente che commenta/vota/legge, se non fosse per il vostro supporto avrei smesso di scrivere tempo fa. Siete fantastici.
Per ultima cosa vi invito a passare a leggere tre storie: "Moon|| Ashton Irwin" scritta da me (per chi non l'avesse ancora letta e fosse fan dei 5sos), poi "War Zone. ||The Vamps-Bradley Will Simpson||" di mcveyistheway per chi fosse fan dei The Vamps e non sapesse che storia leggere ed infine ultima, ma non ultima "Il ragazzo della fermata|| Bradley Simpson" di waitingforliam per un'altra storia sui The Vamps scritta molto bene.
Grazie mille a tutti quelli che passeranno a leggere le mie o che daranno una sbirciata alle altre due.
Ora mi sto dilungando troppo ahah NAIT NAIT PIPOL ;)
-Obey
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The war
Fanfiction[Sequel di The Choice] Finalmente Kris pensava di aver trovato la felicità. Aveva sposato Harry, aveva dato una casa alle sue sorelle e aveva trovato due nuove genitori: il re e la regina. Non sapeva che il peggio doveva ancora arrivare. Gli Acerist...