[Kris]
Guardavo la bara posata nel mezzo di quell'austera sala bianca. Non avevo voluto nessun tipo di adorno per quel funerale e Harry aveva semplicemente acconsentito. Come per altro aveva fatto in quei giorni di preparazione.
Per tenermi impegnata avevo chiesto più lezioni, avevo studiato piani bellici e bilanci, cucito abiti per tutti, uno speciale in tulle lilla per Liset e infine allontanato tutto e tutti. Harold mi aveva solo assecondato non lasciandomi nemmeno un secondo, sapeva che sarei crollata prima o poi, che la mia durezza e freddezza era solo temporanea, lui sarebbe stato pronto a prendermi, ma io non volevo.
Così ora, dopo giorni, per la prima volta realizzai che Liset fosse davvero morta e quel fatto mi pesò più di qualsiasi altra cosa. Le telecamere erano puntate su di me, erano in attesa anche loro di vedere la maschera della regina sgretolarsi e per questo motivo Harry mi teneva la mano come ad indurmi la forza necessaria a non lasciarmi sopraffare dalle emozioni. In quel momento la corona mi pesava come una tonnellata di metallo, ma guardando Harry potevo capire che anche per lui era lo stesso.
In fondo condividere ogni momento felice o no della propria vita col mondo era una tortura, soprattutto in un caso come questo.
Così spostai lo sguardo dal legno bianco a forma di scatola posto di fronte a me, lo allontanai posandolo sulle guance rigate di Montgomery.
Momo non parlava. Da quando tutto era successo aveva chiuso la bocca, rifiutato il cibo e allontanato la sua guardia. Proprio quest'ultima un giorno vidi piangere silenziosamente di fianco alla porta della ragazza fissandola come se volesse bruciarla per entrare e dare una mano alla persona che stava piangendo all'interno. Non potei fare niente per aiutarlo, non mi meraviglio che ora lui sia in piedi al suo fianco con la mascella serrata, probabilmente sta imprecando mentalmente contro tutto questo, ma non può muoversi di un centimetro e nemmeno perdere la concentrazione.
Ashton dall'altro lato aveva rifiutato di piangere trasformando il dolore in vendetta e rabbia, dapprima rivolta verso me, dopo verso Harry e per ultimi verso i ribelli facendo personale quella questione. Questo portò a una rivalutazione delle capacità del soldato che venne messo direttamente sotto a Castiel come organizzatore della difesa.
Castiel non lo capivo. Non aveva rapporti con Liset, ma non pensavo che la morte di una bimba innocente potesse dargli così tanto indifferenza. Era quasi contento in quei giorni di vedere le donne della famiglia a pezzi, ma tutte le volte che mi vedeva fredda e apatica una scintilla d'ira gli incendiava gli occhi, come se il fatto che io reagissi non gli andasse giù.
Non mi accorsi che la celebrazione era finita, fu Harry a risvegliarmi dai miei pensieri. Una volta alzati in piedi chiesi il permesso di dirigermi verso la nostra stanza, non avrei seguito Liset nell'interro, non ne sarei mai stata capace. Vedere la più piccola di noi sotto terra era troppo faticoso. Soprattutto quando ad affrontarlo eravamo solo in due, nemmeno in tre. Elys per questioni di sicurezza non era potuta venire, avevo costretto il re a mandare una truppa di qualche soldato a casa sua, non volevo che nè lei, nè suo marito e nemmeno la piccola che sarebbe dovuta nascere fosse la prossima vittima di una banda di Aceristi.
Harry mi sorresse mentre salivo le scale, ad ogni gradino sentivo il ghiaccio che mi aveva fatto da protezioni in quel breve periodo cadere e appena fui in solitudine nella mia stanza con mio marito non ce la feci più a trattenermi.
E mentre piangevo non mi accorsi che entrambe le nostre tiare fossero cadute a terra, che io avessi calpestato la mia e che ora pezzi di ametista fossero rotti sul pavimento.
[Momo]
Camminavo in mezzo a tutte quelle guardie che ci stavano accompagnando all'interro.
-Mer- sentii la voce di Luke che più disperata degli altri giorni provava a parlarmi. Mi voltai verso di lui con gli occhi umidi e vuoti. Avevo esaurito le parole anche per lui.
-Ti prego- mi sfiorò il braccio facendomi sentire un alone di calore umano che in quei giorni mi era mancato.
Avevo passato il mio tempo a piangere fissando il vuoto, a tramutare la tristezza a volte in rabbia a volte solo in calde lacrime, non volevo nessuno. Come al solito dovevo affrontare tutto da sola a modo mio. Avevo imparato a fare così. Ma ora quella piccola briciola di calore mi riscaldò più di tutte le lacrime che potei versare in giorni e giorni.
-Portami via...- sussurrai al ragazzo biondo al mio fianco. Fu un debole mormorio, talmente basso che potei giurare fosse inudibile a orecchio umano, ma quando gli occhi blu della guardia mi guardarono sorpresi capii che non era così. Luke m'aveva sentito e stava escogitando qualcosa.
Camminammo in silenzio per qualche passo, una fila di guardie assurda, il re, la regina, io. Sentii Luke spingermi verso il lato esterno del corteo. Lo lasciai fare senza opporre resistenza. In poco tempo eravamo fuori e nessuno si era accorto di nulla.
Lui si inginocchio fino a trovarsi all'altezza dei miei occhi, posò una mano sulla mia guancia togliendo le lacrime che ancora rigavano il mio zigomo.
-Ti prometto che finchè ci sarò io qui con te i tuoi occhi non dovranno vedere nessun'altro cadavere di una persona a te cara- mi accarezzava dolcemente e per un attimo quelle parole sembravano l'unica bugia che volessi sentire in quel momento.
-Non puoi promettere il falso- gli sorriso tristemente tenendo un singhiozzo. L'altra sua mano si poggiò sull'altro lato del mio viso incatenando il mio sguardo triste e stanco col suo ora determinato.
-Montgomery, è una promessa- non riuscii più a trattenermi e scoppiai a piangere. Le sue braccia forti mi strinsero a sè e mi lasciai andare ancora una volta, ma stavolta non ero sola, lui piangeva con me. Le mia mani tremavano sulla sua divisa e le sue tremavano mentre stringeva il tessuto del mio vestito.
-Perchè piangi?- gli chiesi ad un certo punto. Non ottenni risposta, solo una stretta maggiore e un bacio sulla fronte.
Probabilmente c'era qualcosa che non andava, ma ora non avevo le forze per scoprirlo.
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The war
Fanfiction[Sequel di The Choice] Finalmente Kris pensava di aver trovato la felicità. Aveva sposato Harry, aveva dato una casa alle sue sorelle e aveva trovato due nuove genitori: il re e la regina. Non sapeva che il peggio doveva ancora arrivare. Gli Acerist...