capitolo 8

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PIETRO POV

Non riconosco subito la voce ma subito dopo aver chiuso la chiamata mi arriva un messaggio:

"mi sono dimenticato di dirle, signor Prestigiacomo, che ci sono i risultati. Alle 15 può venire in studio a prenderli ma dopo le 15:30 non potrà più fino al mese prossimo"

Cazzo. Che ore sono? Le 14:40, ok.

Prendo le chiavi e vado subito a prendere la giacca e poi scendere. Salgo in macchina e mi avvio. Merda! E Giorgio? Ahh, no aspetterà.

GIORGIO POV

"Fanculo. Lui, la troia e tutto quanto".
Mi ritrovo a dire questa frase incazzato e, come tutti i momenti di sclero ultimamente, in macchina. Continuo a guidare e fregarmene, o almeno provarci, di tutto. È difficile. Lui è...era...sempre lí, e adesso sarà lontano.

Arrivo finalmente a casa. Appena entrato in casa mi metto ad editare, per distrarmi. Preparo un video veloce, almeno domani potrò "rilassarmi". Adesso vorrei solo un suo abbraccio. Quando sono con lui mi sento bene, non ho bisogno di essere qualcun'altro. Sto iniziando a pensare che tutte le persone abbiano più personalità di sé stessi. Ad esempio a scuola o al lavoro, siamo diversi rispetto a come siamo con i nostri genitori. Personalità a volte totalmente opposte. Ma quando siamo con una persona, o la persona, a cui vogliamo più bene siamo semplicemente noi stessi. Con lui è così. Sono me con lui, e lui lo è con me. Io gli voglio bene. Forse lo amo. Non lo so, so solo che per lui morirei.

A tirarmi via dai miei pensieri contorti ci pensa puntualmente un messaggio.

*un messaggio da Ylenia* intanto le avevo cambiato nome in rubrica per chiarire le cose prima di tutto con me stesso.

"Ciao amore❤"

"Hei" rispondo. 'E ora come glielo dico?' penso.

"Qualcosa non va?"

"Dobbiamo parlare, ti va se ci vediamo?" mi fa schifo l'idea di lasciarla per telefono.

"Oh, va bene"

"Vieni a casa mia per le 15?"

"Ok"

My Angel, PietroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora