Capitolo 3

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GIORGIO POV:

Sono un cretino? Probabilmente si. Non posso farci niente, non so cosa sia successo, vedere giampy limonare con quella mi ha fatto venire un misto di rabbia e gelosia. Aspetta, l'ho sto pensando davvero? No, é solo un sogno vero? Un orribile sogno. Cosa sto dicendo?! Sono felice per Pietro. Sono felice per Pietro. CAZZO PERCHÉ!?

Urlo quella frase così forte che penso il finestrino stia tremando. Una lacrima scende dai miei occhi, e l'unica cosa che posso fare è chiedermi perché.

Tolgo una mano dal volante per asciugarmi il viso. Appoggio la testa sul volante, come per nascondermi, probabilmente da me stesso.

Alzo lo sguardo e vedo due fanali bianchi. Prendo il controllo dell'auto e riesco a mettermi nella giusta corsia in tempo. Trovo un punto di sosta e mi fermo. Mi fa male la pancia e le lacrime continuano a bagnarmi la guancia.

Cosa mi sta succedendo? Dovrei essere felice per Pietro. È il mio migliore amico, ne ho passate tante con lui, se ripenso alla mia vita c'è sempre stato con me. Allora perché averlo visto con Anastasia mi da così fastidio? Cristo santo sembro una tredicenne in crisi ormonale.

Mi riprendo e torno a guidare. Strada, strada e ancora strada. Arrivo finalmente a casa.

Per fortuna i miei genitori non ci sono. Non saprei come spiegargli le mie condizioni. Non riesco a spiegarlo neanche a mr stesso.

Appoggio la giacca, metto un "piagiama" ovvero le prime cose trovate nell'armadio. Mi sdraio sul letto e prendo il cellulare.

"5 chiamate perse da Ylenia❤" "7 messaggi da Pietro" "1 messaggio da mamma"

Sapevo cosa mi aveva scritto giampy. Avrà voluto delle spiegazioni. Come Ylenia. Adesso l'unica a cui posso rispondere è mia madre.
Leggo il messaggio.

"Ciao! Comw stau? Ansato tuttp brne?" scrive lei. Cavolo quando imparerà a digitare dei tasti? Forse mai.

Le risondo con un semplice "tutto bene, diveritrvi" non avevo voglia di parlare, per niente.

My Angel, PietroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora