capitolo 14 FINE

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Lui prende la giacca e io lo guardo seduto sul divano con la mia fedele coperta, rubata a Giampy. Lui mi da un bacio sulla fronte e mi accarezza la guancia, guardo tutto, ogni sfumatura di colore nei suoi occhi. Esce e in casa piomba il silenzio.

Perché mi sento così? Lo amo così tanto? Si ovvio che lo ami, mi dice il cuore. Non ti affezionare troppo, magari si stufa di te, mi dice la testa. E io non so chi ascoltare.

Passano le ore e si fanno le 22 fuori è calato il buio e io ho divorato una pizza. Le stelle non splendono come al solito. Sento una brezza provenire dal corridoio e vado a vedere da cosa è dovuta. Ormai conosco meglio casa sua della mia. Il vento viene da camera di Pietro. Apro la porta e vedo la causa, una finestra aperta. Vado verso di essa e la chiudo ma la follata di vento prima della chiusura fa volare nella stanza una foto che era sistemata sulla mensola. Una foto di me e lui, un sorriso copre il mio volto.

Mi arriva una chiamata da Pietro, guarda il tempismo.

"Oi compà"

"Giorgio" mi dice sforzandosi di non piangere.

"Hei hei hei, che hai?"

"Io ti amo solo questo. Io sarò sempre con te anche se non fisicamente, ti amo e lo farò per l'eternità" singhiozza.

"Pietro cosa succede?"

"Dimmi solo che mi ami"

"Io ti amo, più di qualsiasi cosa al mondo, e universo" fa un sospiro.

"Ti amo" chiude la chiamata.

Passano minuti, che si a trasformano in ore, un'ora, e il mio telefono squilla nuovamente.

"Si pronto parlo con Giorgio Muratore?"

"Si che succede?"

"Si tratta di Pietro Prestigiacomo"

"Che è successo?" la interrompo.

"È rimasto gravemente ferito in un incidente"

A quelle parole cado in ginocchio sul pavimento della casa del mio fidanzato che ora e è in ospedale. Chiudo la chiamata dopo essermi fatto dire in che ospedale si trovi e più veloce che mai vado. Arrivo alla sua stanza. Davanti solo un dottore mi divide da lui.

"Devo entrare!"

"Non può entrare ora è in operazione"

"Cosa gli è successo?!"

"Si sono rotti i freni mentre era su una strada di montagna e si è buttato per non ferire altri guidatori"

Entro e vedo dottori tristi, e l'elettrocardiogramma non emette rumore.

"Pietro...ho bisogno di te"

My Angel, PietroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora