capitolo 7

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"Cosa significa ci vogliamo  trasferire a Milano? Da quando? Perché?!"

"La sua famiglia è tutta lí e poi Milano è una città comoda per fiere eccetera"

"Questo non significa niente! Abbiamo sempre fatto su e giù, e adesso perché ti vuoi trasferire? Perché te lo ha detto quella troia?!"

"NON LA CHIAMARE COSÌ! Che problema hai perché non posso andare?"

"Da un momento all'altro perché una con cui esci da, quanto? Un mese!, ti dice di trasferiti lo fai?"

"Smettila Compà! Che fastidio ti da?!"

"SEI IL MIO MIGLIORE AMICO! Cazzo non puoi andare via così. Non puoi lasciarmi da solo così"

"Giorgio..."

"No, me ne vado. Vai pure a Milano. Addio"

"Giorgio!..."

Dice poco prima che chiuda la porta. Ho sentito una fitta al cuore appena chiusa quella porta. Scendo più veloce della luce per le scale. Apro la portiera della macchina, e vedo il mazzo di rose. Lo prendo e lo lancio per terra. Accendo la macchina e me ne vado. Prima di uscire ho visto una lacrima di Giampy uscire. Sarei voluto tornare in dietro ad abbracciarlo, o baciarlo. Ma lui preferisce lei.

PIETRO POV

È andato via. Sono qua seduto sul pavimento. Le lacrime mi bagnano il viso. Non lacrime silenziose ma forti e dolorose.
Decido di correre fuori dopo cinque minuti buoni. Vado verso il posto dove era parcheggiata la macchina di Giorgio. La macchina non c'è più e sull'asfalto, al suo posto,, c'è un mazzo di rose. Quello che avevo visto prima. Leggo il biglietto sopra:

"Ne abbiamo passate tante compà, sempre insieme. Considerarlo come un regalo di compleanno. Volevo solo ringraziarti per tutto, chi sei e come sei, e per assecondare sempre questo pirla".

Una lacrima mi sta scendendo leggendo quel biglietto. Odio litigare con lui. Gli serve solo un po' di tempo per accettarlo. No, sarà lei ad accettarlo. Giorgio ha ragione. Devo chiamarlo.
"Saremo sempre insieme amuní" sussurro prendendo il telefono.

Chiamo e mi risponde la segreteria. Decido di tornare in casa e aspettare per poi richiamarlo.
Passano quaranta minuti e io sto continuando a chiamarlo. Nessuna risposta. Sono sul punto di perdere le speranze quando mi arriva una chiamata.

"Pietro Prestigiacomo?"

"Si?"

"Lei dovrebbe venire subito"

"O-ok"

My Angel, PietroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora