capitolo 9

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PIETRO POV

Arrivo a destinazione. L'ospedale non era lontanissimo, venti minuti di viaggio. Mi dirigo verso la sala d'aspetto e chiedo dove è il mio dottore. La segretaria mi indica la porta e vado. Busso ed entro.

"Ben arrivato" mi accoglie il dottore.

"Salve, voleva vedermi?" domanda retorica, era ovvio che voleva vedermi altrimenti non mi avrebbe chiamato.

"Si, abbiamo i risultati delle analisi" mi risponde.

"Quali analisi?"chiedo.

"Quelle fatte a dicembre" mi informa.

"Sono di quattro mesi fa" aggiungo perplesso.

"Esatto, ma abbiamo avuto dei problemi di organizzazione ed era stata perduta" puntualizza.

"Quindi?" nello specchio riesco quasi a vedere cosa c'è scritto sulla cartelletta, ma non bene.

"Siediti Pietro" mi dice con una faccia triste. Mi siedo, ancora più preoccupato di prima.

Mi inizia a dire una serie di termini scientifici e robe di questo tipo di cui non ccapisco mezza parola.

"In parole povere?" chiedo interrompendolo.

"N-non potrà, mai, avere dei figli (in modo naturale)"
Lo guardo, penso mi stia scendendo una lacrima ma non sento niente. Non capisco che emozione io stia provando, ma non è di certo gioia.

"Ok, va bene" dico girandomi per non farmi vedere.

"Ci possono essere altri modi, l'adozione ad esempio" mi cerca di consolare.

"Grazie, ora devo andare"

Esco da quella stanza e a passo svelto torno alla macchina dopo aver firmato alcune scartoffie. Appena dentro l'auto mi appoggio con la testa sul sedile e chiudo gli occhi. Non riesco quasi a muovermi. Non potrò mai avere figli, mai. Forse Alice aveva ragione.

GIORGIO POV

Tra poco dovrebbe arrivare Ylenia. Sto ancora pensando a come dirglielo ma conoscendomi preparerò un discorso che va bene e quando sto per dirlo improvviserò. Lasciare qualcuno non è mai bello.
Suona il citofono. È lei. Apro e la faccio entrare.

"Accomodati"

"Grazie, quindi cosa mi devi dire?"

"Ecco, sediamoci"

"Se fai così mi metti ansia" accenna un sorriso, non mi fa nessun effetto, Giampy mi ha totalmente rapito ormai.

"Senti, non è facile da spiegare. Non possiamo più stare insieme".

"PERCHÉ?"

"Io..."

"Ho fatto qualcosa che non ti è piaciuto? Mi hai tradito?"

"Mi lasci parlare?!"

"Si, scusa"

My Angel, PietroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora