capitolo 12

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GIORGIO POV

É come se tutto quello che abbiamo intorno fosse scomparso.

Le sue mani sui miei fianchi e le mie attorno al suo collo. Sento il cuore battere sempre più forte, la mia testa mi dice di fermarmi, ma tutto il mio corpo mi dice il contrario.

Senza neanche avere il tempo di pensarci Pietro inizia a baciarmi il collo e a tirarmi la maglia delicatamente. Inizia a mordermi, fa un po' male ma non tanto da fermarlo. Emetto un gemito soffocato, lui si avvicina al mio orecchio e mi sussurra "Shh".

Mi tolgo la maglia e lui fa lo stesso. Senza accorgermene siamo uno sopra l'altro. Sapevo cosa voleva, così, lo lasciai fare.
"Ti amo Giorgio" mi confessa con gli occhi che brillano.
Sorrido come un ebete e lo bacio tenendo le mani nei suoi capelli.

Mi sveglio dopo aver passato la notte con Pietro. Siamo nel suo letto senza vestiti, lui sta ancora dormendo, sembra un angelo, il mio angelo. Sono così felice che mi abbia detto di amarmi. È stata la notte più bella di tutte.

Mi alzo cercando di non svegliarlo, mi vesto e vado in cucina. Gli preparo la colazione, un caffé e biscotti. Intanto mangio anche io. Pietro entra in cucina e appena incrocia il mio sguardo sorride. "Buongiorno" mi dice ancora sorridente. Ha una maglia enorme e dei pantaloncini, è troppo bello.

"Buongiorno" rispondo alzandomi.

Mi avvicino e lui mi prende i fianchi e mi bacia. Riesce a toccare un punto della mia schiena che mi fa venire la pelle d'oca.

"Ti ho fatto la colazione" lo informo staccandomi.

"Grazie" mi dice sorpreso.

"Compà non posso farti nu caffè?" dico abbozzando un sorriso.

"Amuní conoscendoti hai fatto un casino" mi dice con la voce da mafioso palermitano doc.

"Zaaampy" faccio una voce acuta e faccio finta di offendermi.

Lui mi guarda e sorride. Mangia un paio di biscotti poi prendere il caffè in mano e lo osservarva.

"Beh l'impiattamento è una merda" imita Bastianich.
Lo beve e mi fissa.

"Vuoi che muoro?" nasconde un sorriso, cerca di rimanere serio.

"Togliti il grembiule e esci da questa cucina" scoppia a ridere.

Cammino verso la porta per vedere cosa fa. Lui mi abbraccia da dietro.

"Era buono lo ammetto" confessa.

"Suca" lo bacio sulla guancia.

My Angel, PietroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora