Capitolo 3

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Il viaggio verso la discoteca fu silenzioso. Ero in macchina con Simone, Alvaro, Elisa e Paulo. Io e l'argentino eravamo davanti mentre i tre erano dietro. Durante il viaggio finsi di dovermi sistemare il trucco, cosa che fece irritare e non poco il nuovo acquisto perché accesi la luce che a detto sua era "Fastidiosa" per il guidatore. Aprii lo specchietto e osservai mia sorella ed il mio migliore amico, ero felice per loro e mi ritrovai a pensare "qualcuno mi amerà mai come lui ama lei?".

Arrivammo in discoteca dove vedemmo Leo, Il Chiello e Paul. Subito entrammo e ci mettemmo a ballare come matti. Io e Paul andammo a bere qualcosa al bar, forse più di qualcosa.

-un bicchiere di vodka alla ciliegia- dissi, dovevo lasciarmi andare insomma era sol il primo drink.

-faccia due- disse Paul, ci guardammo e ridemmo, mi era mancato un sacco quel francese pervertito che ormai era troppo importante per me.

Ci sedemmo sulle sedie dietro al bancone e ci raccontammo del più e del meno facendo anche battute stupide e continuando a ridere, mentre l'alcool che stavamo introducendo nel nostro organismo fece effetto e un po' brilli iniziammo a ridere come dei bambini.

-na na na na io sono più intelligente di te pa pa pero- e risi, risi per davvero quella volta, risi perché sapevo con certezza che appena la Ely si sarebbe accorta del nostro stato si sarebbe arrabbiata e mi avrebbe fatto passare un'ora a discutere sul perché delle mie azioni e delle conseguenze, non era cattiva era solo protettiva, forse un po' troppo, ma lo faceva per il mio bene e di questo le ero grata più della mia stessa vita.

-Paul se ci scoprono siamo finiti ahahhahahahha- scoppiai a ridere mentre lui iniziò a fare un balletto stupido

-vado in bagno arrivo polpetto- okay ero proprio ubriaca, di solito l'alcool lo reggevo bene, ma quando si trattava di uscire con Pogba non si poteva far altro che stare ai suoi giochi stupidi.

Mentre camminavo per il bagno due mani mi strinsero i fianchi e appena mi girai i miei occhi verdi iniettati di sangue a causa dell'alcool si scontrarono con due occhi bellissimi da cui dentro vedevo il mare.

-Sei bellissima sai? È tutta la sera che ti guardo e non smetto di pensare che il mio amico francese dovrebbe starti un po' più alla larga, non credi anche tu?- disse lasciandomi baci umidi dall'orecchio fino alla clavicola poi risalii fino al lobo lasciando dei succhiotti che mi fecero ansimare piano.

-Pau..Paulo- dissi fra i sospiri.

-Andiamo a casa uhm?- annuii, quel ragazzo era capace di portarmi al limite e poi far scoppiare la mia bolla di piacere in cinque secondi.

Si avvicinò al tavolo dove c'erano gli altri e disse qualcosa di incomprensibile alle mie orecchie e al mio cervello che mi aveva abbandonato appena mi aveva definito "bellissima". Mi prese poi la mano e uscimmo. –cosa fai?- mi disse osservando le mie mani che si muovevano all'interno della mia borsa alla ricerca di un accendino, maledetta me e il mio disordine cronico. –mi sembra chiaro non trovo l'accendino- lui sbuffò così stufa di cercare un aggeggio che non troverò mai mi sedetti sul marciapiede e lui fece lo stesso.

-tua sorella sa che fumi?- mi chiese –No e ti conviene chiudere quella boccaccia se non vuoi che io ti faccia male ok?- dissi cercando di essere la più convincente possibile, ma si mise a ridere e lo stesso feci poi io.

-penso che tu sia bella- mi disse ad un tratto

-penso che tu sia cieco- risposi io guardandolo

-penso che vorrei baciarti- continuò lui.

-penso che te lo permetterei- sorrisi.

E così fu. Fu il bacio più bello della mia vita. In una strada al buio, l'unica luce era quella del lampione davanti a noi, fuori da una discoteca ricevetti un bacio, che fu qualcosa di magico. Appena le nostre labbra si toccarono dentro la mia pancia lo Zoo che avevo all'interno iniziò a ballare e mi vennero i brividi. Fu un bacio semplice, la sua mano era sul mio fianco e le mie si muovevano fra i suoi capelli, fu un bacio prolungato e pieno di emozioni, le nostre bocche erano in simbiosi e mi chiesi se ero davvero arrivata alla felicità.

Salimmo poi sul taxi ed andammo verso casa Juve dove appena entrammo mi accompagnò in camera.

LA MATTINA SEGUENTE

Il sole che entrava dalle tende mi svegliò, mi rigirai nel letto ma sentii qualcosa, o meglio qualcuno, che mi impediva dii muovermi, attorno alla vita avevo un braccio, con un tatuaggio con due strisce. Alzai il busto e vidi intimo, vestiti ed un preservativo per terra.

-oh cazzo- pensai.

SPAZIO A MEEEE

VI ANOH ANCH'IO LO SO, MA DOVEVO DARE UN FINALE UN PO' "TRAGICO" SE NO NON ERA BELLO

GRAZIE DEI VOTI E DELLE VISUALIZZAZIONI, CONTINUTE A LEGGERE QUESTA STORIA MI FAREBBE MOLTO PIACERE E MAGAARI SE POTETE LEGGETE ANCHE LA STORIA DI UNA MIA AMICA, LA STORIA è HIS SISTER |PAULO DYBALA|.

AL PROSSIMO CAPITOLO

A BIG KISS AND HUG

-A.

ABBRACCIAMI E DORMI |PD e AM|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora