Mi ha baciata.
Non riuscivo a pensare ad altro. Erano le tre, ed ero a letto con i postumi di una sbornia ipotetica.
Mi alzai, e con un lieve giramento di testa, infilai i piedi nelle pantofole. Poi mi avviai in cucina.
<Buongiorno ubriacona!> disse mia madre, mentre infilava la forchetta in un insalatona di pollo.
Probabilmente quella era la sua pausa pranzo, tra un lavoro e un altro.
<Buongiorno> le dissi grattandomi la nuca.
<Ho una buona notizia per te. Sono le tre, e sei ancora in tempo per andare alla lezione per mezzo-umani>.
<Ti odio!>.
Lei rise di gustoMi lavai, mi vestii e uscii di casa. Presi la macchina e mi avviai.
Mentre ero per strada, vicino al
pet-shop, a qualche metro dalla scuola. Vidi Camille camminare lungo il marciapiede. Abbassi il finestrino e le gridai: <Hey, hai venduto la tua auto per un paio di scarpe firmate?>. Lei ridendo si avvicinò.
<Magari, mio padre me l'ha sequestrata>.
La feci salire. Mentre mi raccontava il suo fiasco con Alex, la sera prima. Arrivammo a scuola. Entrammo, e ci avviammo nell'ala abbandonata.
Erano già tutti seduti, anche se la signorina Flash ancora non aveva iniziato a parlare.
<Buongiorno, signorine. Accomodatevi, questa, sarà una lezione molto interessante> certo, se era interessante come le altre, eravamo a cavallo.
<Allora, ragazzi, oggi vi racconterò la storia di Karyon. Il mezzo umano che ci ha fatti tremare tutti>.
L'unica cosa che sapevo di questo Karyon era che c'era un pugnale con il suo nome, e che possedeva poteri illimitati. E aveva anche entrambi le ali, o meglio, una bianca e una nera.
La signorina cominciò a parlare.
<Karyon era un mezzo umano come tutti noi, all'età di diciassette anni fece il passaggio, andando negli inferi. La sua vita era una comune vita da black wings, torturava gli umani morti e quelli in vita. Fino al giorno in cui conobbe una donna, che fece risvegliare in lui, un senso di compassione. Decise di volerla incontrare. Anche se sarebbe stata dura. Perché era rarissimo che un Wings potesse ritornare sulla terra. Ma dopo svariati tentativi, e parecchi favori riscattati. Riuscì a risalire in terra, e dopo anni in cui si era avvicinato a questa donna, di cui non si sa l'identità, riuscì a farla innamorare. In seguito la sposò, e ci fece un figlio>. La signorina sembrava al quanto nervosa.
<Erano passati pochi mesi dalla nascita, e i mezzo umani del consiglio, decisero che era una cosa oltraggiosa fare un figlio con un esiliato. Praticamente con un umano, e quindi condannarono Karyon e la sua famiglia a morte> una decisione esagerata, pensai.
< Prima che riuscissero a prenderli per giustizziarli, lui riuscì a nascondere la sua famiglia in qualche parte del modo, e quindi a salvarla. Mentre Karyon fu trovato, e portato al consiglio. Dinanzi al giudizio di Eres, il mezzo-umano supremo di allora. Il dibattito non fu per niente acceso o breve, ma quando Eres si avvicinò a lui per privarlo delle ali e della vita. Karyon lo pugnialò al cuore, con un pugnale che aveva probabilmente nascosto in una manica. Dopo un attimo di stordimento collettivo, tutti lo videro trasformarsi davanti ai loro occhi. Divenne una specie di mostro, con le corna, un ala nera, e un ala bianca. Era enorme, ma scomparve in una nuvola di fumo, prima che chiunque riuscisse a prenderlo.
Con quel gesto, tutti si resero conto che l'equilibrio era stato spezzato, e che la guerra contro Karyon era inevitabile>. Una guerra, non ne sapevo niente.
<Dopo quell'evento, ci fu una guerra. Durata sei anni circa, dove Karyon si divertì a stroncare vite di chiunque, umani e mezzo-umani. Essa si concluse con la sua scomparsa, e di lui non si seppe più nulla>.
Wow, questa lezione era stata davvero interessante, pensai.
<Che figata > esclamò Evye .
<Per oggi la lezione è finita, potete andare>.
Ci avvicinammo alla porta: <Hey, Aly, ti va di bere qualcosa? > mi chiese Evye, mentre Caleb mi osservava da dietro le sue spalle.
<Ehm, si, certo. Camille per te va bene?> Camille si voltò.
<Ok, l'importante è che non torniamo a casa!>. E uscimmo dall'aula.Arrivati allo Starbucks vicino la scuola, ci sedemmo e ordinammo. Io vicino Camille, Caleb vicino a me e Evye difronte a noi.
<Posso parlarti un secondo?> mi chiese Caleb . Gli dissi di si, ma sapevo che mi avrebbe parlato sicuramente di ieri sera. E non sapevo se ero pronta a sentirne parlare. Uscimmo dalla caffetteria, e ci mettemmo seduti su una panchina lì vicino.
<Ehm, per quanto riguarda ieri sera> e infatti. <Volevo scusarmi perché ero ubriaco, e non voglio che tu ti faccia strane idee. Siamo apposto?>. E delle due ipotesi pensate ieri, si realizzò quella brutta, ovviamente.
<Si, non preoccuparti, anche io ero un pò brilla > gli dissi falsamente. E nel frattempo il mio cuore andava in frantumi. La voglia di caffè mi era totalmente passata, volevo solo tornare a casa.
Rientrammo, non mi sedetti neanche. Presi Camille per il braccio, e la portai fuori .<Voglio tornare a casa> dissi con il fiatone.
<Ma perché? Ci stavamo rilassando un pò>.
<Non mi interessa, io voglio tornare a casa. E se vuoi un passaggio, andiamo>. Lei non mi rispose nulla, rimase probabilmente basita dal mio repentino cambio d'atteggiamento. Quel silenzio era assordante, così non potetti evitare di aggiungere: <non ha significato niente per lui, il bacio. E io che mi ero illusa a tal punto>.
Camille aprì la bocca come per dire qualcosa, ma poi la richiuse.
<Oh... beh, ce ne saranno di occasioni, dai.
Adesso se proprio vuoi, andiamo >. Salimmo in macchina, e lei insistette affinché andassimo a casa sua. Riteneva che mi avrebbe distratta, e forse aveva ragione.Arrivammo a casa di Camille, salimmo le scale ed entrammo in camera sua. La sua camera era un connubio di moderno , vintage e rosa, ovunque. Lì passammo tutta la serata. Camille riuscì effettivamente a distrarmi. E dopo una sessione di stalking, attorno alle dieci circa, me ne andai.
Di ritorno a casa, trovai mamma ad aspettarmi sul divano.
<Hey, tutto bene?> .
<Abbracciami >. La sensazione di tristezza e rabbia passò in un istante, e mi rilassai. Stare con la testa sulle gambe di mamma, era come stare sotto un piumone durante una giornata piovosa, la pace dei sensi. E dal modo in cui mi guardava, era sottinteso che le dicessi com era andata la giornata .<Oggi la signorina Flash ci ha raccontato la storia di Karyon, una specie di super cattivo> lei mi guardò, e qualcosa gli attraversò lo sguardo. Ma non avrei saputo dire cosa.
<Oh, sono sicura che dev essere stata interessante. E credimi, vorrei stare qui a sentirti parlare tutta la notte, ma domani devo alzarmi presto, ora vado a letto, notte> . Le diedi la buona notte e andai in camera mia, accesi il computer e aprii Facebook, vidi che Camille era disconnessa, ma notai anche che Evye era online. E decisi di scusarmi con lei per essermene andata senza salutarla.Più tardi il telefono vibrò, era un messaggio.
-Evye: Non preoccuparti, ho immaginato il motivo per il quale te ne sei andata....so tutto, stamattina Caleb mi ha raccontato la vicenda, mi dispiace, ma non è detta l'ultima parola. Mio fratello cambia spesso idea, e può essere che si pentirà di averti detto quella cosa, in quel modo!
Pensai che forse era vero e che forse saremmo stati insieme più in là, ma per non dimostrare la mia debolezza e la mia stupidità le risposi.
-Aly: Non fa niente, ero un pò ubriaca anche io, non è significato niente. Ho ricambiato il bacio perché mi dispiaceva dargli un due di picche ...adesso vado, sono stanca, notte notte.
-Evye: okay notte.
STAI LEGGENDO
White Wings
Фэнтези"Lo strumento più efficace per promuovere l'inganno, è quello di rivestire l'inganno nella verità" Io sono Alyssa, e la mia vita può essere racchiusa a pieno in questa citazione. Ma la bugia e l'inganno hanno una data di scadenza, e tutto alla fine...