23 È L'ORA DI AGIRE

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Alexander si gira verso di noi, ed inizia a formare un enorme sfera di fuoco viola. La lancia nella nostra direzione. Non tanto preciso da colpirci, ma abbastanza per distruggere la facciata principale della scuola.
Io, Caleb, Evye e Camille siamo dietro Karyon, osservando questo disastro. Lentamente si gira e inizia a ridere.
<Non è fantastico, ragazzi?> Caleb gli salta letteralmente addosso, ma Karyon lo scaraventa a terra in un batter d'occhio. <Questo, ragazzi miei. È l'epilogo delle vostre storie, l'inizio di una nuova guerra. Gli inutili esseri umani saranno annientati per far spazio alla nuova specie che ho creato!> dice quasi con la bava alla bocca.
Questo è un pazzo sadico.
<Perchè proprio Alexander?!> gli chiedo urlando. <Beh, questo era il tuo destino, ma dato che non hai accolto l'idea. Ho reclutato la persona più propensa alla gloria. E devo dire che sono contento di aver preso questa scelta> mentre parla inizia a sbottonarsi la camicia.
<Da quanto va avanti questo schifo?> lui si ferma e mi risponde: < Più o meno da quando ti sei rifiutata di uccidere questo dolce esserino> e tocca la guancia di Evye <per attivare la pietra laica>.
Da così tanto tempo? Tutti quei ti amo, quello che c'è stato quando eravamo nella foresta Russa. E le parole scambiate durante la prigionia. Tutte falsità, solo bugie.
Ancora una volta la mia vita era stata riempita di bugie. Sarebbe mai finita questa cosa? Oppure sarebbe dovuta finire la mia vita, per far cessare questo flusso di inganni.
In effetti non mi dispiacerebbe più di tanto. Infondo cosa ho da perdere?
Caleb mi strattono rialzandosi, strappandomi dai pensieri ambigui che affollano la mia mente. Karyon è arrivato all'ultimo bottone, quando rialza lo sguardo su di noi.
<Quasi dimenticavo!> si rigira, dandoci le spalle. Ed inizia a sussurrare qualcosa di incomprensibile. Dall'asfalto rotto cominciano a muoversi dei detriti. Pezzi di vetro dal terreno, ferro ammaccato da auto distrutte, e detriti vari. Cominciano a compattarsi, proprio come nel sotterraneo. E piano piano, tanti piccoli umanoidi dal cuore rosso cominciano a formarsi.
<Daemos! Aiutate il vostro padrone, spazzate via ogni singolo umano che vi capita di trovare, uccideteli tutti!> e finisce la frase sbottonandosi del tutto la camicia. Ora è a petto nudo, ma per quale motivo?
Mi accorgo che Evye sta per dire qualcosa, ma tutto quello che sta succedendo, viene interrotto da uno strano fenomeno. In cielo, si forma lentamente un buco in una nube enorme. Si sente come il rumore di un tuono, ma per qualche insolita ragione, questo rumore mi rassicura.
Il buco si allarga sempre di più, e tutti restiamo a guardare inermi. Poi Karyon ghigna e dice:
<Giusto in tempo!> e dal nulla, le sue spalle si squarciano, e dalla carne viva fuoriescono due enormi ali.
Una bianca ed una nera, esattamente come Alexander. Poi spicca il volo senza aggiungere altro.
E quasi contemporaneamente, dalla ormai voragine nella nuvola. Scendono velocemente tantissime figure alate. Sono wings guerrieri, sia neri che bianchi.
E la battaglia, ha ufficialmemte inizio.
Le fazzioni sono, Alexander e Karyon, contro un esercito di wings. E noi, inutili, qui fermi a guardare.
<Scusate ma non riesco a stare fermo qui, andiamo ad uccidere qualche daemos> dice Caleb avvicinandosi alla strada. Evye però lo intercetta e lo prende per un braccio <Ma cosa vuoi fare?! Questi cosi sono molto più forti di noi> ma mi sa che Caleb questo l'abbia già capito <beh, questa non è una scusa valida per starcene qui fermi, sorellina>. In effetri ha ragione, ma l'unica in grado di distuggere quei cosi sono io, ma da sola contro tutti, non durerei due secondi.
La battaglia in celo continua. Alexander falcia wings con la sua enorme ala nera, come fossero ramoscelli. E Karyon altrettanto con il suo fuoco. Mentre i Daemos continuano ad uccidere i passanti, non risparmiando nessuno. Questo spettacolo è raccapricciante, non riesco a concentrarmi per fare nulla. Abbiamo fallito, la terra ormai è nelle loro mani.
<Hey, basta così. So a cosa stai pensando, ma smettila. Non è ancora finita> mi dice Camille che fino ad ora era rimasta seduta sul marciapiede in silenzio. <Cosa possiamo fare noi? Non vedi come stanno sterminando quell'esercito!> so che Camille sta guardando in alto, ma non so davvero che risponderle. Si aspetta che le dica che le credo? Che forse andrà tutto bene?!
<No! Non andrà tutto bene Camille, no!> poi un altro tuono. Questa volta il buco nella nuvola si forma molto più velocemente. Ma dal suo interno escono solo due wings. Dalle ali molto più grandi dei guerrieri. Questi devono essere due dei pezzi grossi.
Ma quando si avvicinano, guardandoli meglio. Sembrano due adolescenti, dei nostri coetanei.
<Ciao ragazzi! Noi siamo Juno e James, dal consiglio. E siamo qui per portarvi al sicuro> uno dei due termina la frase e poggia i piedi al suolo, ripiegando le ali dietro la schiena. Mentre l'altro sussura qualcosa all'orecchio di questo difronte a noi. E spicca il volo verso la battaglia. <Io sono Juno, e vi prego di venire con me al sicuro>. Caleb gli si avvicina spazientito. <Al sicuro!? Ma non vedi costa sta succedendo? > il wings sembra al quanto sconcertato. <Certo che lo vedo. È proprio per questo che sono qui per portarvi al sicuro> poi Camille supera Caleb. <Quello che intende dire il mio amico, è che noi vogliamo combattere. Credo di parlare a nome di tutti dicendo che ognuno di noi ha un conto insospeso con quei due> e hai proprio ragione <e che quindi vorremmo dare una mano nella battaglia>. Camille ha espresso esattamente il pensiero comune, ma Juno non sembra convinto <mi dispiace per voi, ma siete ancora giovani per poter prendere parte alla battaglia. Non avete neanche le ali> e in effetti ha ragione. Ma non possiamo scappre come vigliacchi.
<Oh andiamo! Quanti anni avrai tu, al massimo una ventina. Non farci la morale> interviene improvvisamente Evye, spiazzandoci tutti. <Ragazzi, davvero. Il mio compito è solo quello di portarvi al sicuro>.
Cerco di avvicinarmi a lui il più possibile <Forse non ti è chiaro. O ci dai una mano, o noi prendiamo parte alla battaglia comunque>. Poi un urlo interrompe le nostre trattative con Juno.
È suo fratello, sta gridando il suo nome.
<JUNO!>
Poi Karyon lo prende per il collo, mentre Alexander in picchiata, gli da un calcio sulla schiena, facendogli spezzare il collo. Quell'orrendo rumore di ossa rotte si sente fin da qui. Abbasso lo sguardo verso Juno. È a bocca aperta, con gli occhi spalancati, lacrimanti.
James, è l'unica cosa che riesce a sussurrare. Poi lentamente si accasci, finendo in ginocchio.
<O mio dio> dice Camille, mentre il cadavere di James precipita. Andandosi a schiantere al suolo. <Ora possiamo andare al sicuro?> dice tremolante Juno.
Mi dispiace dirglielo, ma devo. Altrimenti la morte del suo amico non sarà l'ultima. <Scusaci, Juno. Ma noi dobbiamo combattere> e insieme agli altri ci avviciniamo alla strada zeppa di daemos.
<Aspettate! Posso aiutarvi>. Dice Juno improvvisamente, e torniamo da lui. <Posso darvi le ali> fantastico! <ma per un tempo limitato, e i vostri poteri si incrementeranno. Quindi sarà difficile mantenere il controllo> sarebbe magnifico.
<Va bene!> si affretta a dire Caleb. <Devo tracciarvi dei piccoli tagli dietro le spalle, sentirete un pizzicore e un lieve bruciore>. Andava bene qualsiasi cosa, pur di avere la possibilità di combattere Alexander e Karyon.
Il primo è Caleb. Si leva la maglia, e si fa fare le incisioni. E dal nulla gli spuntano un paio di ali bianche
Poi è il turno di Evye. Stessa procedura, solo che lei ha sofferto un po di più.
Poi Camille, ed infine io. Juno mi traccia le incisioni, e quasi immediatamente sento qualcosa muoversi dentro. La potenza dentro di me, cresce gradualmente. E riesco a percepirlo, poi, come se fossero sempre state lì. Un paio di ali bianche, alloggiano alle mie spalle.
<Ragazzi, le ali svaniranno da sole, fra esattamente venti ore. State molto attenti> ci dice Juno, prima di congedarci.
Poi, a passo spedito. Come se lo facessimo da quando fossimo nati.
Spicchiamo il volo, verso la battaglia.

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