Scorro il dito sul touch per rispondere: - Dimmi Nick!
-Aly, dove siete?
-Veramente dovrei essere io a chiederti dove stai! Noi siamo qui al giardinetto!
-Anche io sono qui, ma non vi vedo.
Mentre pronuncia queste ultime parole, inizio a cercarlo con lo sguardo e, solo quando riesco a vedere la sua figura in lontananza, con leggero sollievo, gli dico:
-Nick ti ho visto – riattacco ed inizio ad andargli incontro.
Più mi avvicino a lui, più mi accorgo di quanto sia bello e sexy questa sera. Indossa una maglia nera aderente con un po' di scollatura che lascia intravedere i suoi pettorali scolpiti, un jeans grigio stretto che gli calza a pennello e le Converse nere.
Per non parlare poi dei capelli scombinati che gli cadono leggermente sulla fronte, rendendolo ancora più affascinante e seducente.
Come cavolo fa ad essere così bello, anche se i capelli non sono in perfetto ordine? Solo io, quando non impiego molto tempo per sistemarli e dargli una forma presentabile, ho un aspetto a dir poco terrificante, tanto da far andare quasi in frantumi lo specchio?
Ah, come lo invidio!
Cerco di farmi spazio tra le non poche persone che passeggiano tranquillamente sulla stessa strada che sto percorrendo a passo svelto per raggiungerlo e, oramai, sono pochi i centimetri che ci separano.
Nonostante lui mi abbia vista, continua a camminare facendo finta di non avermi notata, girando la testa a destra e a manca, come se volesse cercarmi.
Quando finalmente lo raggiungo, lui mi schiva e continua a camminare.
- E' inutile che fai finta di non vedermi! – gli dico.
Si gira di scatto e, guardandomi, fa finta di essere sorpreso:
- Tu qua stai?! Ero talmente intento a cercarti con lo sguardo, che non ti ho proprio vista!
Si, come no! Ma a chi vuole prendere in giro?
-Nick sono sicura che mi hai vista, stavo davanti a te, quindi non inventare balle! – incrocio le braccia, guardandolo dritto negli occhi.
-E invece, non ti ho vista. Non è colpa mia se tu sei... beh... un tantino bassa... - dice facendo segno con le mani, per indicare la mia piccola statura, poi continua – sai, dovresti crescere un po' d'altezza se vuoi essere subito notata in questa gran quantità di persone!
E' insopportabile quando inizia a tirare in ballo la storia della mia piccola statura. E' dallo scorso anno che continua a ripetermi che sono bassa e che per questo motivo sembro anche più piccola dell'età che ho. Cosa ci posso fare, se non sono alta tanto quanto lui?
E poi, è normale che lui sia più alto di me; è un ragazzo e di solito quasi tutti i ragazzi sono più alti rispetto a noi ragazze.
Lo guardo storto e lui di tutta risposta mi stuzzica: - Non mi saluti nemmeno ora?
-A dire il vero, nemmeno tu mi hai salutata! – ribatto.
-Ok ok, ho capito, ti piace farti desiderare – si avvicina e mi stampa un bacio delicato e veloce sulla guancia – non ti ci abituare però! La prossima volta, voglio essere salutato io per primo!
Mi lascia praticamente spiazzata. Non pensavo davvero che facesse lui il primo passo per salutarmi. Non sembra nemmeno il Nicholas che ho conosciuto l'anno scorso. Quel Nicholas di certo non mi avrebbe salutata per primo ma, al contrario, sarebbe stato così tanto orgoglioso da aspettare una mia prima mossa. A cosa è dovuto questo suo improvviso cambiamento di carattere?
-Ehi ci sei? – mi passa una mano davanti agli occhi e, mi guarda attentamente.
-Si scusami, mi ero incantata – cerco di giustificarmi.
-Non l'avevo notato proprio – ironizza, facendomi l'occhiolino, poi continua – Dai andiamo dagli altri! Non facciamoci attendere!
Vorrei rispondergli che in realtà quello che si è fatto attendere è stato lui e non io ma, mi limito semplicemente ad annuire e a seguirlo.
-Ragazzi, aspettatemi!
La voce di Eric riecheggia alle nostre spalle, richiamando la nostra attenzione. In effetti, presa da Nicholas, mi ero completamente dimenticata che mancasse lui.
Corre verso di noi e, quando si ferma, per prendere fiato, continua:
- Nick, menomale che ti avevo chiesto di aspettarmi e di scendere insieme!
- Non è colpa mia se impieghi più di un'ora per prepararti, e poi, non volevo far attendere gli altri!
- Non ti ho chiesto di aspettare un'ora ma, solo cinque minuti, il tempo di salire in camera per prendere il telefono – sbuffa arrabbiato, passandoci davanti e andando verso gli altri.
- Finalmente vi siete decisi ad arrivare! Stavamo per addormentarci! – la voce squillante di Tracy riecheggia nelle nostre orecchie, rompendone quasi i timpani.
- Bene, ora che il gruppo è al completo, possiamo andare? –interviene subito Nicole, stanca di aspettare.
Iniziamo a pensare un po' a cosa fare durante questa serata e, nonostante ognuno di noi abbia idee differenti, optiamo per una semplice passeggiata, anche perché in questa maniera avremmo avuto tutto il tempo necessario per parlare e di conseguenza, conoscerci meglio.
Sta andando tutto per il meglio, camminiamo tranquillamente per le vie di Fort Lauderdale, accompagnati dalle chiacchiere e dalle risate delle persone attorno a noi e dal viavai delle macchine che percorrono le strade ma, ovviamente, a rovinare questo momento ci voleva Nicholas, come al solito.
-Ragazzi sembrate dei vecchi, mi sto annoiando. E' possibile che d'estate vi divertite a fare delle semplici passeggiate e non a fare altro? – chiede con aria quasi schifata.
-Delle semplici passeggiate come fanno tutte le persone normali – puntualizzo.
-Nah... continuo a ribadire che sembriamo dei vecchi! Io voglio andare a ballare in qualche locale! – la sua proposta è appoggiata anche da Eric e Jason che, iniziano a cercare con Google Maps sui loro cellulari, il nome di qualche locale nelle vicinanze.
Cerco di fermarli dicendo loro che i locali sono tutti parecchio distanti dal punto in cui ci troviamo ora, ma nel farlo, noto nei loro volti un senso di profonda delusione.
Non posso vederli con il muso appeso per tutta la serata, devo assolutamente fare qualcosa.
- Mi è venuta un'idea!!! - quando finalmente riesco a catturare la loro attenzione, continuo soddisfatta - Il martedì al locale Whiskey Blue, organizzano delle serate bellissime. C'è sempre un sacco di confusione e solitamente ci vanno tutti i giovani della nostra età. Che ne dite se ci andassimo anche noi?
-Dopodomani quindi? - un mezzo sorriso inizia a comparire sui loro volti.
-Si, dopodomani – confermo sorridendogli, nella speranza di aver dato loro una bella notizia.
Ed è proprio così! I ragazzi iniziano ad esultare e a chiedermi altre informazioni sulla serata di martedì prossimo, felicissimi per questa notizia appena avuta.
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Don't let me go
Подростковая литератураAlyssa Anderson, ragazza diciottenne, è pronta per trascorrere le vacanze estive a Fort Lauderdale, località turistica nel sud-est della Florida, assieme alla sua famiglia. Sembra un'estate come tutte le altre per la nostra protagonista: stesso luog...