- Chi sono quelle ragazze? - chiedono nello stesso momento Julia, Emily e Jason, guardandole arrivare verso di noi.
Vorrei proprio rispondere loro dicendo che sono sei "VIPs" montate di testa, insopportabili e pettegole, ma non riesco a pronunciare nulla. Sono troppo impegnata ad osservare tutto quel gruppetto che continua a gironzolare intorno a Nicholas, e la cosa inizia a darmi sempre più fastidio (anche se in teoria non dovrebbe).
Si trovano ancora distanti da noi e man mano che si avvicinano, sento le loro risate fastidiose confondersi con quelle di Eric e Nicholas, che sembrano abbastanza divertiti dalla loro presenza.
I suoi occhi scurissimi incontrano i miei e, quando si accorge che lo sto fissando, con molta nonchalance, coglie alla sprovvista una delle sei ragazze accanto a lui, caricandosela sulle spalle per farla spaventare, ma soprattutto per farmi ingelosire. Glielo si legge negli occhi che fa tutto ciò per attirare la mia attenzione su di lui e ci sta riuscendo benissimo, un piano a dir poco perfetto.
"Nick, mettimi giù" . Il suono stridulo emesso da quella fastidiosissima ragazza, che in questo momento si trova sulle sue spalle e continua a ridere come una perfetta idiota, aggrappandosi a lui, martella incessantemente i miei timpani, peggiorando solamente la situazione.
Non posso rimanere un minuto in più ad osservarli, potrei esplodere come un vulcano da un momento all'altro.
Julia, Emily e Jason continuano a fissare sbigottiti la scena che si presenta davanti i nostri occhi e, sicuramente, nonostante Logan in questi pochi minuti abbia cercato di spiegare loro chi siano quelle sei ragazze, sono sicura che loro non l'abbiano ancora capito.
- Ciao a tutti! Scusate il ritardo, ma siamo andati a cercare altre giocatrici, visto che, a quanto pare, le ragazze del nostro gruppo hanno deciso di non venire più a giocare! - mentre dice ciò, Nicholas alza un lato della rete che circonda tutto il campo, in modo da far passare le smorfiosette.
Davvero un gesto molto gentile ed educato nei loro confronti, anche se non ce n'era per niente bisogno. Non stiamo parlando di ragazze educate, ma di ragazze INEDUCATE. Lo dimostra il fatto che sono appena entrate in campo e non si sono degnate nemmeno di salutarci.
Le mie amiche mi guardano, sempre più stupite. Penso che ciò sia dovuto alla favolosa entrata in campo delle "VIPs", ma in fin dei conti, lo sarei anche io al loro posto, se solo non le conoscessi così bene.
Mi basta una semplice occhiata per far capire loro che questo è il momento meno adatto per parlare e che le spiegazioni sono rimandate a fine partita.
Dico io, stava andando tutto bene in questi giorni, perché proprio oggi dovevano arrivare loro sei a rovinarmi la giornata?
In questo momento, mi è passata la voglia di giocare. Io quelle sei, non le sopporterò mai e poi mai!
Ricordo ancora il bruttissimo giorno, forse il peggiore di questi miei diciotto anni di vita, in cui le ho conosciute.
Era una mattina come tutte le altre, ed io insieme a mio fratello, Logan e altre due amiche stavamo giocando spensierati a beach volley. Come al solito, ogni momento di tranquillità deve essere rovinato da qualcosa, in quel caso dal loro improvviso arrivo nel campo.
Era da pochissimi giorni che avevamo notato la loro presenza al nostro stesso lido, e già dal modo in cui camminavano e si atteggiavano, avevamo capito che tipo di persone fossero. La cosa che ci colpì di più, era il loro stare sempre insieme, senza separarsi mai. Non c'era luogo o situazione in cui non le incontrassimo insieme. Erano davvero molto strane, se ne stavano sempre in disparte e non socializzavano con nessuno.
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Don't let me go
أدب المراهقينAlyssa Anderson, ragazza diciottenne, è pronta per trascorrere le vacanze estive a Fort Lauderdale, località turistica nel sud-est della Florida, assieme alla sua famiglia. Sembra un'estate come tutte le altre per la nostra protagonista: stesso luog...