Ho mangiato ben poco oggi, non so il motivo, ma non avevo molta fame.
La calma pomeridiana che si respira subito dopo pranzo mi invoglia ad andare in camera per schiacciare un leggero pisolino.
Mi distendo sul letto, abbracciando il cuscino come se fosse un grande e morbido peluche e, in pochi secondi, crollo in un sonno profondo e tranquillo.
Mi sveglio dopo quello che sembrava essere stato un sonno lunghissimo ed infinito, rimanendo invece sorpresa del fatto che, in realtà, ho dormito soltanto un'oretta.
Provo a chiudere nuovamente gli occhi per cercare di addormentarmi un altro po', ma purtroppo, il risultato è solo un continuo e tormentato girarsi e rigirarsi nel letto.
A questo punto il piano " dormiamo un altro po' " è andato completamente in fumo e, l'unica cosa da fare è quella di alzarsi dal letto.
Esco fuori dalla mia camera e mi rendo conto di essere da sola.
Immagino che il resto della famiglia sia già sceso in spiaggia da un pezzo e io non me ne sono nemmeno accorta.
Dalla finestra del soggiorno osservo il movimento che c'è sul lungomare di Fort Lauderdale: bambini che giocano tra di loro, ragazzini che vanno sulle bici o sugli skate, persone che passeggiano spensierate gustandosi un buon gelato.
Ok, ho deciso. Non passerò un secondo in più qui, in casa, da sola. Devo assolutamente uscire e, visto che in spiaggia non ci sarà nessuna delle mie amiche, opto per una passeggiata tranquilla in compagnia della musica.
Indosso shorts di jeans, una canotta bianca e Converse bianche, raccolgo i capelli in uno chignon alto e mi precipito fuori di casa.
Dopo aver collegato le cuffie al cellulare ed aver selezionato la mia playlist preferita, inizio a camminare sul lungomare senza una meta ben precisa. Sono così tanto spensierata che in questo momento scegliere un posto dove andare è l'ultimo dei miei pensieri.
Un gruppo di ragazzi, impegnati nelle loro acrobazie sugli skateboard, attira la mia attenzione e, involontariamente, vado a sbattere contro qualcuno che, afferrando subito i miei polsi, mi tira verso di sé per non farmi cadere.
Le cuffiette si sfilano automaticamente dalle orecchie subito dopo il forte impatto con il malcapitato, e io, senza aspettare un secondo in più, inizio a scusarmi con la persona di fronte a me.
- Mi scusi tanto ... - quando alzo la testa mi interrompo subito.
- Miss Anderson, la prossima volta faccia più attenzione, ma soprattutto, cerchi di non fissare troppo i ragazzi che stanno per strada altrimenti il suo FIDANZATO potrebbe ingelosirsi - mi guarda sorridendomi, accentuando nel suo discorso l'importanza del termine "fidanzato".
Non posso credere di essere andata proprio addosso a lui.
Non smette di fissarmi con quei suoi misteriosi e scuri occhi marroni, mentre le sue mani continuano a tenere stretti i miei polsi per non farmi perdere l'equilibrio.
- Mi scusi tanto allora, però ci tengo a precisare che non ho un fidanzato - lo guardo con aria di sfida e, dalla sua espressione, capisco che è compiaciuto per questa mia risposta.
- Sei davvero sicura di non avere un fidanzato?
Il suo viso si avvicina sempre di più al mio, provocando un'accelerazione istantanea del mio battito cardiaco, che inizia a far svanire quella sicurezza e decisione che avevo prima. Sono qui, ferma davanti a lui, a pochi centimetri dalle sue labbra e con le mani imprigionate nelle sue.
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Don't let me go
Roman pour AdolescentsAlyssa Anderson, ragazza diciottenne, è pronta per trascorrere le vacanze estive a Fort Lauderdale, località turistica nel sud-est della Florida, assieme alla sua famiglia. Sembra un'estate come tutte le altre per la nostra protagonista: stesso luog...