Capitolo 5

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Cosa diavolo mi sta succedendo? Sono sempre stata una persona che si arrabbiava facilmente, ma ultimamente sto esagerando.

Il mio umore è particolarmente instabile, come pure i miei poteri.

Quello che è successo ieri sera è, a dir poco, incredibile.

I miei poteri sono sempre stati molto potenti, ma arrivare a rompere in mille pezzi i vetri delle finestre senza neanche volerlo... beh, questo è pazzesco.

E' tutto il giorno, ormai, che sono chiusa in questa camera e non ho la più pallida idea di che ore si siano fatte. So solo che fuori è buio, quindi deve essere calata la sera.

Durante la giornata sono venuti a bussare alla porta tre volte e non ho risposto a nessuna delle loro chiamate. Sono ancora arrabbiata, tanto arrabbiata e tutta questa rabbia e delusione non accennano minimamente a diminuire.

Alzo gli occhi e osservo la stanza. Rispetto alla mia camera sulla Terra sarà grande almeno il doppio. Nella parte destra c'è un grande letto a baldacchino, perfettamente rifatto, e una porta che conduce alla cabina armadio in cui ci sono ogni sorta di vestiti, scarpe e accessori. Ai piedi del letto vi è una cassapanca, che io ho riempito di libri.

Davanti a me c'è un'enorme finestra che offre una splendida vista sul grande giardino, perfettamente curato, del castello. Adoro quel giardino; pieno di fiori di ogni tipo e colore e di verde. Se potessi ci passerei la vita là in mezzo.

Nella parte sinistra c'è una scrivania con sopra un computer portatile di ultima generazione. Sopra la scrivania, appena al muro, la televisione con schermo ultrapiatto e la connessione ad internet. Vi è poi un'altra porta che conduce al bagno privato della stanza.

Il tutto è incorniciato da mensole piene di libri e peluche.

Io sono seduta per terra, con le gambe rannicchiate al petto e la schiena appoggiata alla porta d'ingresso. Sono in questa posizione da quando me ne sono andata da quella maledetta stanza.

Il mio umore è veramente pessimo e alterno momenti in cui piango a dirotto a momenti in cui vorrei spaccare tutto.

Se chiudo gli occhi posso ancora vedere, nella mia mente, il muro sporco di sangue e la gola mi si secca per la sete. Merda! Quanto detesto essere un vampiro. Non riesco proprio ad immaginare come riesca Carl a sopportare tutto questo. Lo conosco da tanto tempo e non l'ho mai visto patire né tantomeno perdere il controllo per la sete di sangue.

Sono passati ormai 11 anni da quel giorno in cui mi sono trovata davanti quel bellissimo bambino biondo con gli occhi azzurri che diceva di chiamarsi Mark e ne sono successe di cose da allora.

All'epoca io avevo 10 anni, lui 11 e io non potevo credere a tutto ciò che mi diceva. Mi sembrava di vivere in un sogno. Quale bambina non desidera essere una principessa e di avere dei poteri magici come quelli delle eroine dei cartoni animati?

Quel giorno, Mark mi teletrasportò in questo castello e mi presentò Matthew, Carl ed Esmeralda. Poi mi venne raccontata la storia di Melissa e, da quel momento, venni considerata a tutti gli effetti lei.

Da allora, la mia vita cambiò radicalmente.

Ricordare quei momenti mi distrae un po'. Non posso credere che siano già passati tutti questi anni. Sembra appena ieri che mi meravigliavo e stupivo di questo mondo fatto di magia, principi e principesse.

E ora eccomi qua, a desiderare di non esserci mai entrata. A desiderare di non esserci dentro fino al collo.

Mi alzo da questa posizione; ho bisogno di sgranchirmi le gambe e di una bella doccia calda e rilassante. 

Mi dirigo verso il bagno, apro l'acqua e incomincio a svestirmi. Non faccio in tempo ad entrare in doccia che sento bussare alla porta. Che cazzo! Possibile che non si può mai stare in pace quando si è in bagno?

Metto velocemente l'accappatoio e  mi avvicino alla porta. E' Mark. Riesco a sentire perfettamente il profumo irresistibile del suo sangue. Ah... quanto vorrei affondare i miei canini nel suo collo e assaporare quel dolce nettare rosso...

"So che ci sei. Ti sento. So che non vuoi ne parlarmi ne vedermi, ma oggi non hai mangiato e volevo solo portarti almeno la cena. La lascio qui per terra, davanti alla porta. Fai con calma, ma ti prego, mangia qualcosa." Le sue parole mi svegliano dalla specie di trance in cui ero caduta pensando al suo sangue.

"Buona notte Maya. Spero che un giorno mi darai la possibilità di spiegarti e che mi perdonerai." Sento che poggia qualcosa per terra e poi i suoi passi che si allontanano.

Che carino! E' sempre così premuroso nei miei confronti, mentre io lo tratto spesso male.

E' innamorato da tempo di me, ma io ho sempre cercato d mantenere una certa distanza tra noi. Lui è il promesso sposo di Melissa e, per il momento, io e lei siamo praticamente la stessa persona, ma in un futuro non troppo lontano, ma neanche così vicino i nostri corpi verranno separati (almeno, così è quanto ha detto Matthew) e lei vivrà la sua vita da regina con Mark, mentre io continuerò la mia vita sulla Terra; quindi non so se sia possibile che tra noi nasca qualcosa.

Scuoto la testa per allontanare questi pensieri; sono arrabbiata con lui e non posso assolutamente fermarmi a pensare a quanto sia carino o a quanto il suo sangue mi tenti.

Apro la porta e mi trovo davanti un vassoio pieno dei miei piatti preferiti. C'è un piatto di lasagne, una bistecca di tacchino impannata e delle patatine fritte con la maionese. Come dolce c'è una torta meringa e da bere una bottiglia di Coca-Cola e, immancabile, un bicchiere di sangue.

Porto il vassoio dentro in camera e lo divoro in un batter d'occhio. Non mi ero resa conto di essere così affamata. Poi lo rimetto fuori, vuoto, col bicchiere di sangue ovviamente ancora pieno. Chiudo la porta e, finalmente posso dedicarmi alla mia doccia rilassante.


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