Capitolo 15

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Sento la sua pelle lacerarsi sotto di me, mentre i miei denti affondano nella carne.
Una goccia di sangue mi entra in bocca e, prima che lui possa reagire, affondo ancora più in profondità e succhio avidamente.
Oooh...che sensazione meravigliosa. Mi sembra di aver trovato, finalmente, la soluzione a tutti i miei problemi. Tutto ciò che ho patito in questo lungo mese si sta, lentamente, dissolvendo come neve al sole.
Il liquido denso e caldo che mi riempie la bocca dona un po' di sollievo alla mia gola così secca a causa della lunga sete.
Il suo sangue ha un sapore così delizioso che mi sembra di essere un paradiso e vorrei non dovermici mai staccare.
Spingo, delicatamente, il suo corpo e lui, lentamente, arretra fino a sedersi sul letto. Mi stacco un attimo, giusto il tempo di sedermi a cavalcioni su di lui, e mi rituffo a bere quel suo nettare di vita.
E, in un istante, tutti i suoi sentimenti mi si riversano dentro come un fiume in piena.
Anni di amore non corrisposto e tenuto ben celato si insinuano nei meandri più reconditi della mia mente. Il suo amore per me è grande, molto più grande di quanto potessi immaginare.
Attraverso il suo sangue percepisco l'immensità dei suoi sentimenti e quanto sono profondi e radicati.
E tutto ciò si fonde con il mio essere e la mia anima. Ora non è lui a trasmettermi questi sentimenti, ma sono io stessa che li provo in prima persona.
Sento frustrazione nel dover stare accanto ad una persona che non potrò mai avere.
Mi vedo attraverso i suoi occhi, o per meglio dire,vedo me stessa come se mi guardassi attraverso uno specchio. Uno specchio che riflette qualità che io non avevo mai notato prima. Il mio sorriso radioso che è in grado di illuminare un'intera stanza. I miei occhi, color nocciola, in cui ci si perde ogni volta che mi guarda. Il mio corpo, così imperfetto ai miei occhi, ma così perfetto ai suoi...
Provo un dolore lancinante per ogni mia singola lacrima versata in cui lui fosse o non fosse il diretto responsabile.
La frustrazione nel non poter essere ciò di cui ho bisogno e la speranza di poter essere, forse un giorno, il mio tutto.
Mi sento triste e impotente per non potermi raccontare tutto ciò che desidero così tanto sapere e così felice per quel primo ed unico bacio, così inaspettato, ma così tanto bramato.
E poi sento il desiderio, la voglia che ha di me, di toccarmi, di darmi piacere e di fare l'amore con me...
Tutto questo dura una frazione di secondo, giusto il tempo di aprire e chiudere gli occhi.

Mi stacco da lui solo quando la mia sete è finalmente placata.
Dentro di me un turbine di emozioni. Mi sento appagata e, allo stesso tempo, insoddisfatta.
Interrompere quel contatto così intimo e devastante mi fa sentire svuotata di tutto. Non avevo mai provato qualcosa di così intenso e di così sconvolgente da entrarmi dentro fino a toccare ogni fibra del mio essere.

Una goccia di sangue scende dalle mie labbra, scivola sul mento e cade sulla sua maglia.
Una piccolissima, ma ben visibile ai miei occhi, macchia rossa che stona col bianco candido della maglietta.
In quel momento realizzo e inorridisco di fronte all'evidenza di ciò che ho appena fatto.
Alzo lo sguardo sul suo collo e li vedo. Due fori, delle dimensioni di una moneta da un centesimo, dai quali esce ancora un rivolo di sangue.
"Oh mio dio! Cosa ho fatto?!". Scendo rapidamente da Mark e mi affretto verso la porta. Voglio uscire da qui. Scappare il più lontano possibile da lui e da ciò che sono, ma lui è più veloce di me, mi raggiunge e chiude la porta prima che io possa raggiungerla.
"Dove credi di andare? Non avrai intenzione di scappare di nuovo? È un mese che lo fai e cosa hai risolto?! Un bel niente!"
Non riesco neanche a guardarlo in faccia da quanto mi vergogno. Ho paura di aver fatto qualcosa di irreparabile e di averlo perso per sempre. Proprio ora, che avevo deciso di accettare i suoi, e i miei, sentimenti.
"Guardami Maya! Alza questo fottutissimo sguardo e guardami negli occhi!"
Non ci riesco. Ora che sento quanto è arrabbiato con me ho ancora meno coraggio di guardarlo. Tengo gli occhi bassi e non rispondo.
E questo lo fa infuriare ancora di più. Lo capisco perché il suo cuore accelera i battiti, pompando più sangue.
"Quindi, fammi capire: prima mi baci e poi te ne vai lasciandomi solo come un verme! Anzi no! Forse i vermi sono meno coglioni di quanto io mi sia sentito. Hai la minima idea di come mi sia sentito?!"
Si che ce l'ho, cazzo! Ce l'ho eccome! Vorrei tanto urlarglielo contro, ma non lo faccio. Ha perfettamente ragione. Mi sono comportata malissimo nei suoi confronti, lo so bene.
Continuo a fissare il pavimento.
"Poi torni. Dopo un mese.  Un mese, cazzo! Maya, un mese! Neanche un cazzo di messaggio. Neanche una cazzo di chiamata. Torni e, senza neanche rivolgermi una fottutissima parola, mi salti addosso e bevi il mio sangue" continua lui, più incazzato che mai.
Il self-control non è mai stato il mio forte e, anche se so di aver torto marcio, non resisto ed esplodo: "Beh, non mi sembra che tu ti sia fatto sentire in questo mese. Non dare tutta la colpa a me!"
"Ma che cosa avrei dovuto fare? Correrti dietro come un cagnolino? Dopo come mi avevi lasciato?"
"Non sto dicendo questo! E non sto neanche dicendo che dovevi farti sentire! Ti sto solo dicendo di non dare tutta la colpa a me!"
Lui mi guarda e non ribatte. Posso chiaramente  vedere la rabbia nei suoi occhi che, piano piano, si spegne e un abbozzo di sorriso sulle sue labbra.
Ma che? Cosa? Era arrabbiato prima, mi stava urlando contro.
"Beh, se non altro hai alzato la testa". Ogni traccia di rabbia è sparita dalla sua faccia e dalla sua voce. Ora se ne sta lì a fissarmi con quel suo sguardo divertito e quella sua solita espressione di quando sa di aver vinto.
Che cazzo! Mi stava solo prendendo in giro. Sto stronzo!
Incazzata nera mi dirigo, a grandi passi, verso il letto.
"Dai, non ti arrabbiare..."
Mi ci siedo sopra, accavallo le gambe e incrocio le braccia sul petto. Borbotto uno "stronzo" e sfoggio il mio muso migliore, girando la testa di lato.
In realtà non sono veramente arrabbiata. Sto solo giocando un po', come lui ha fatto prima con me.
Con la coda dell'occhio intravedo che si avvicina a me. I suoi piedi nudi si muovono silenziosamente sulla moquette.
Si ferma proprio davanti a me e mi prende il mento tra l'indice e il pollice, facendomi girare verso di lui. Poi mi bacia. Un bacio inizialmente casto, poi sempre più spinto e passionale.
La sua lingua esplora la mia bocca in modo famelico e un'ondata di caldo mi travolge fino ad arrivare al basso ventre. Mi vuole e io voglio lui.
La sua mano, timidamente, prova ad entrarmi sotto la maglietta e, vedendo che non oppongo resistenza, la spinge più in alto, fino al mio seno.
Ne prende uno e lo accarezza dolcemente, mentre la sua lingua non smette di darmi il tormento in bocca.
Ormai non capisco più niente. Ho perso completamente il controllo sulle mie azioni e sulle mie emozioni. Voglio solo che vada avanti.
Con le mani cerco di slacciargli i pantaloni del pigiama, ma lui mi ferma.
"Ehi ehi, no. Piccola, non avere fretta".
Imbarazzata tolgo immediatamente le mani: "Scusa. Pensavo che..."
Non faccio in tempo a finire la frase che lui mi interrompe: "Certo. Pensavi bene. È solo che, per te, è la prima volta e non voglio correre. Non voglio che tu ti faccia prendere dalla foga del momento. Voglio che tu sia sicura al 100%"
"Ah, capito". Riesco solo a dire. Pensavo mi desiderasse. Ho sempre letto, nei romanzi d'amore, che quando due persone si desiderano è inevitabile che succeda. Non ho mai letto di uomini che interrompono il tutto sul più bello solo perché lei è ancora vergine.
Sono delusa e abbasso lo sguardo, vergognandomi come non mai.
"No che non hai capito. Tu non hai la minima idea di quanto ho desiderato che arrivasse questo momento e di quanto ti voglio. Ma voglio che sia perfetto per te. Voglio che, quando ci pensi, tu lo viva come qualcosa di memorabile; un ricordo piacevole e non il contrario. Per questo voglio aspettare e prepararti per bene. E stai tranquilla che non ti lascerò in pace nemmeno un momento. Incominciando da stanotte. Stanotte la dedicheremo solamente al tuo piacere" sorride, mentre pronuncia le ultime frasi.
"Al mio piacere?" chiedo, fingendo di non aver capito.
"Sì piccola, al tuo piacere. Vedrai; ti farò vedere le stelle" mi strizza l'occhio e si toglie la maglietta.

Finalmente sono riuscita a terminare il capitolo e a pubblicarlo. Chiedo venia per avervi fatto aspettare così a lungo..😔..
Non preoccupatevi se, anche questo capitolo, rimane a metà perché il capitolo 16 è già pronto e domani lo pubblicherò..🤗..
Comunicazione di servizio..😜..ho creato una pagina Facebook dedicata alla storia. Si chiama In Sangue Veritas (scritta proprio come l'ho scritta io). Pubblicherò i retroscena, le foto dei personaggi e tante altre cose.. Passateci un salto e lasciate pure un like..👍🏻👍🏻..
Buona lettura e spero che il capitolo vi piaccia. Lasciate pure un commentino è una stellina. Baci..😘..
La vostra Jeje_Yuki

In sangue veritasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora